19. L'INVITO

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POV ANN

Rimasi fedele alle mie parole e non lasciai mai la stanza per tutta la notte, finì per addomentarmi profondamente in quel soffice ed enorme letto lussuoso.

Fui svegliata bruscamente da un forte colpo alla porta e per qualche secondo mi ero completamente dimenticata di dove mi trovavo.

"Ann, è quasi l'una. Vuoi che ti faccia portare la colazione in camera o vuoi scendere e farla insieme a me?" sentii Adam chiedermi in tono annoiato dall'altra parte della porta.

Imprecai tra me e me e mi affrettai ad uscire dalle morbide lenzuola del letto. 

"Arrivo subito! Dammi solo...un minuto..." gli gridai.

Quando uscì dalla stanza, vennì accolta da Adam che era appoggiato al muro di fronte alla sua stanza, con le braccia incrociate al petto e con un sorriso beffardo stampato sul suo viso.

"Non credo di doverti chiedere se hai dormito bene stanotte, vero?!" mi sorrise con gli occhi scintillanti di malizia.

Gli lanciai un'occhiata torva e incrociai la braccia davanti al petto, imitanto la sua stessa posa.

"Suppongo che non devo nemmeno chiederti se hai bisogno di un comico nel tuo staff...sembri avere tutto sotto controllo!" gli sorrisi sorniona, guadagnandomi una sua risata.

"Non sono solo un Alpha con un bel viso e una temibile reputazione, lo sai..." mi sorrise, allungando la sua mano per prendere la mia, tirandomi verso di lui, facendo quel gesto mi colse di sorpresa.

Lo guardai scioccata e rimasi senza parole per qualche secondo, mentre lui mi guardava intensamente negli occhi, tenendomi saldamente per la vita.
Potevo sentire il calore che il suo corpo  emanava, attraversando la camicia, e degluti nervosamente. 

"Adam....io..." balbettai nervosamente, mentre lui mi sorrideva beffardo e i suoi occhi brillavano maliziosamente.

"Zitta, mia Luna!" mi sussurrò seducentemente, mentre le sue labbra sfioravano le mie con un leggero tocco, facendomi scatenare nel mio ventre una miriade di farfalle svolazzanti.

Stavo per rispondergli, quando un paio di membri dello staff svoltarono l'angolo e si congedarono velocemente per shock, prima di ridacchiare nervosamente e scusandosi mentre si allontanavano di corsa.

Adam continuo a sorridermi mentre il suo sguardo intenso e con delicatezza mi lasciò andare, allontanandosi da me come se non fosse successo nulla. 

"Vieni, andiamo a fare colazione." mi disse con nochalance, mentre iniziava a percorrere il corridoio.

Lo guardai sbalordita e sentii le mie guance arrossire furiosamente.
Mi aveva davvero usata, per mostrarsi affettuoso davanti ad un paio di membri dello staff??
Non sapevo come sentirmi a riguardo, ma il mio stomaco stava brontolando rumorosamente e quindi non avevo altra scelta che affrettarmi a seguirlo.

Abbiamo fatto colazione in una piccola area tra la cucina e la sala da pranzo, che aveva davvero un aspetto molto accogliente.
Il cuoco aveva preparato un brunch davvero molto abbondante con bagel, uova, bacon,salsiccie e fette di pane tostato.
Come se avesse cucinato di più per precauzione per non aver fatto abbastanza.

Guardai con curiosità Adam mentre stava spalmando abbondante burro su ogni fetta di pane tostato ed io mi tratteni dal ridere.
Non pensavo che fosse il tipo di persona che si abbandonasse all'eccesso.
Piuttosto, mi aveva dato l'impressione di avere un gusto raffinato ed una personalità un po' più riservata.

Tuttavia, la pila di cibo che aveva nel piatto e il modo in cui cercava altro cibo avidamente, sembrava dire esattamente il contrario.

Era decisamente vero ciò che si diceva su di lui, permetteva di far vedere al pubblico, solo ciò che lui voleva che loro potessero vedere.
Sarebbe stato abbastanza sconvolgente che qualcuno di loro potesse vedere questo altro lato dell'Alpha più temuto. 

Mentre portava la fetta di pane per portarsela alla bocca, il mio cellulare ronzò come una vespa arrabbiata.
Aggrottai le sopracciglia e lo presi in mano per controllare lo schermo e vedere chi mi stesse chiamando.

Imprecai violentemente, quando vidi il nome della mia sorellastra Ada, lampeggiare sullo schermo.

"Quella piccola cagna, non riesce a capire il mio piccolo avvertimento??" mormorai tra me e me, mentre premevo il pulsante rosso e rifiutavo la sua chiamata.

"Chi era?" mi chiese curioso Adam.

"Ada, la mia sorellastra..." ringhiai, mentre il mio telefono ricominciava a vibrare.

"Sembra che non si voglia arrendere facilmente...." commentò Adam sarcasticamente.

Con un sospiro, sbattei la fetta di pane nel piatto, un po' troppo decisa di quanta intenzione avessi di fare e risposi al telefono.

"Che cavolo vuoi?" le chiesi con disprezzo.

"Su, su, Ann. Non è questo il modo corretto di parlare a tua sorella. Dopotutto siamo ancora una famiglia."

Il semplice suono della sua voce stridula, mi fece venire i brividi e niente mi avrebbe fatto più piacere di liberare la mia lupa contro di lei e lasciarla fare del suo peggio.
Sfortunatamente, questo non era possibile.

"Non mi chiami mai, Ada, dì quello che mi vuoi dire.  Non ho tempo di stare dietro ai tuoi innumerevoli giochetti."

"Va bene, comunque non sei per nulla divertente. Brad se la sta cavando leggermente bene, dopo che si è liberato di te." ridacchiò mentre io ringhiavo minacciosamente.

"Non denigrare i panni sporchi, Ada. Guarda, non ti avevo chiesto di lasciarmi in pace?! Non sono stata abbastanza chiara la prima volta??"

Sentii ridere di gusto Ada, dall'altro lato del telefono.

"E solo che mi dispiacerebbe se dovessi venire esiliata dalla familia reale, Ann... specialmente con la festa per ereditare i gioielli di tua madre...per la sorella più piccola..."si interruppe.

Il mio viso si sbiancò leggermente ed i miei occhi si spalancarono.
All'improvviso incominciai a sentirmi male.

"Non oseresti...." le ringhiai con rabbia.

"Bene, non lo saprai mai, se non vieni qui, vero?"

Dopo qualche minuto in cui rimasi in silenzio, le risposi.

"D'accordo! Quando e dove?" gli chiesi a denti stretti.

"Ooohh...sono così felice che tu abbia accettato il nostro invito! Ci vediamo domani sera, alle 19.00, nella sala da ballo del palazzo reale, ovviamente. È l'unico posto che può ospitare  così tante persone per un'occasione cosi speciale." sussurrò Ada.

Feci un rumore di sbuffo col naso e poi riattaccai, adagiando il telefono sul tavolo, arrabbiata.

Adam mi guardò con un sopracciglio alzato per la curiosità.

"Va tutto bene?" mi chiese cauto.


































































































































































































 



















ALPHA NOCTURNE'S CONTRACTED MATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora