40. IL SUO COMPAGNO DI SECONDA POSSIBILITÀ

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POV ANN

"Non lo farò! Io sono il suo compagno di seconda possibilità, e lei è la mia compagna, è la Luna del branco della Luna Oscura!" disse Adam, in tono risoluto.

"NO!!!" urlò mio padre. "Lo proibisco! Non acconsentirò a questo accoppiamento!"

Ancora una volta, i presenti nella stanza esplosero con le loro voci di proteste, che questa volta erano ancora molto più rumorose.

Chi si credeva di essere mio padre, per negare il destino assegnato dalla Dea della Luna?
Si credeva superiore alla nostra Dea?
Non aveva l'autorità per prendere una simile decisione su questa situazione!

"È troppo tardi per questo, padre!" gli dissi, improvvisamente stanca di tutto questo tira e molla, che si era creato tra loro due.
"Ho accettato di sposarlo, ora siamo marito e moglie, siamo marchiati ed accoppiati. Comunque, è ironico che io abbia trovato più amore e conforto tra le braccia del mio compagno di seconda possibilità, di quanto abbia mai trovato dalla mia stessa famiglia."

"Ann...." l'espressione di mio padre, era un misto di dolore, angoscia e senso di colpa, erano tutti mescolati insieme in un unico solo sguardo.

Per quanto mi si spezzasse il cuore, il fatto che lui fosse disposto a regalare i gioielli di mia madre, ad una ragazzina che aveva generato con la sua amante...beh...quella era stata l'ultima goccia.

"Ovviamente non trascurerò i miei doveri come membro della famiglia reale, ma d'ora in poi, io non vi considererò più la mia famiglia." affermai senza alcuna emozione.

Pensavo che avrei potuto anche piangere per un momento come questo, ma le lacrime non arrivarono mai.
Mi sentivo semplicemente....vuota.

Mentre Alpha Nocturne rafforzava la sua presa sulla mia vita, e mi conduceva fuori dalla sala dei banchetti, percorrendo il lungo corridoio, una miriade di domande ci furono rivolte ad alta voce dai giornalisti, mentre noi continuavamo a camminare e lui mi proteggeva da tutti loro.

Nel frattempo che mi aiutava a salire in macchina al sicuro, vidi Lexi precipitarsi verso di noi e bloccò la portiera, prima che Adam potesse chiuderla.

Lui le rivolse uno sguardo burbero.
Tutto quello che voleva fare era riportarmi a casa, ma sopratutto lontano da quella folla.

"Alpha Nocturne, voglio solo dirti che faresti meglio a prenderti cura della mia migliore amica. Io mi prenderò cura dei giornalisti, ma tu....ti prego, prenditi sempre cura di lei." gli disse tranquillamente.

Vidi Adam annuirle in modo un po' brusco, mentre Lexi si allontanava leggermente dalla macchina, chiudendo con decisione la portiera.

"Portaci a casa, Allen!!"

"Si, mio Alpha!"

POV ADAM

Era già molto tardi quando arrivammo a casa, Ann si era addirittura addormentata, accoccolandosi contro la mia spalla.

Sorrisi dolcemente e le accarezzai i capelli, mentre sentivo il mio lupo brontolare per il contatto che avevamo con lei.
Di solito, era scostante e pungente nei confronti delle donne, ma si era affezzionto ad Ann e man mano che la vedeva in azione, insieme anche al carattere della sua lupa Maeve, dovevo ammettere che lo stava incuriosendo parecchio.

Non avevo mai incontrato una donna come lei, prima d'ora.
Ero abituato a donne sempre sorridenti, disperate nella ricerca di rotolarsi tra le lenzuola e di lasciarsi scopare, ma trovavo molto rinfrescante la personalità dominante e sicura della sua lupa.

Per quanto desiderassi la mia vera compagna predestinata, accettavo anche che fosse fuori dal mio controllo e che a volte per il bene del branco, bisognava che facessi dei sacrifici.

Se questo significava che avrei potuto trovare la mia vera compagna prescelta, se mai l'avrei trovata, allora quando sarebbe arrivato quel giorno, ero decisamente sicuro che sia Ann, che sia Maeve lo avrebbero capito.

Come si può combattere contro una maledizione invisibile e dalle origini sconosciute??

Presi tra le mie braccia Ann, adagiandola delicatamente al mio petto e scesi con cautela dall'auto.

Il mio Beta Allen, mi raggiunse velocemente al mio fianco e salimmo insieme i gradini dell'entrata, facendo un cenno di saluto alle guardie mentre ci stavano aprendo le porte.

"Credi che dobbiamo preoccuparci delle ritorsioni del Re Alfa?" mi chiese Allen, ma nella sua voce c'era una lieve nota di preoccupazione.

Sbuffai.

"Lascialo, che ci provi pure. Che cosa potrebbe fare? Sua figlia Ann ora è accoppiata e marchiata, per quanto ne sa. Sarebbe un suicidio per loro, se cercassero di provare ad agire contro di noi. La comunità dei mutaforma non la prenderebbe alla leggera."

Allen per un po' non disse nulla.

"Ma...è stato saggio sminuirlo in quel modo, davanti ai giornalisti e ai nobili, mio Alpha?"

Mi fermai di colpo, voltando lo sguardo verso di lui, lanciandogli uno sguardo glaciale.

"Che sia stato saggio oppure no, non mi riguarda affatto. Ciò che è stato detto era la semplice e pura verità, e se il Re Alfa non è in grado di ascoltare alcune verità su i suoi familiari, per quanto potrebbero essere scomode, allora non è adatto ad avere il titolo di Re!" ringhiai piano,cercando di non svegliare Ann, prima di tornare a guardare davanti a me e dirigermi verso le mie stanze, lasciando Allen fermo all'inizio delle scale.

Quando entrai nella nostra camera da letto, adagiai Ann sul letto, e i suoi occhi si aprirono piano.

"Adam?" mi chiamò in un sussurro, chiaramente era un po' disorientata.

"Va tutto bene, Ann. Siamo a casa. Ti sei addormentata in macchina e non ti volevo svegliare." le dissi calmo, sedendomi sull'altro lato del nostro letto. "Comunque, ti senti bene? Cos'è successo alla cerimonia?"

La vidi fare una smorfia e si strofinò gli occhi con le mani, prima di mettersi in posizione seduta appoggiando la schiena alla testiera del letto.

"Non lo so nemmeno io. Era davvero molto strano. Era come se non potessi controllare affatto il mio corpo... voglio dire, ovviamente lo potevo fare, ma...Dea..sembra cosi complicato da spiegare." sospirò pesantemente e intanto giocherellava con le sue dita.

"Va tutto bene, tranquilla, troveremo una soluzione." le dissi gentilmente, mentre prendevo le sue mani intrecciandole alle mie e le stringevo piano per dare un po' di rassicurazione.
"E Maeve? Lei, per caso, si ricorda qualcosa?"

La vidi di nuovo fare una strana smorfia.

"È stata davvero molto silenziosa per tutta la serata, com'è sempre stata quando vivevamo lì a palazzo. Poi, all'improvviso, io mi sono arrabbiata e lei improvvisamente era presente...ma a differenza di quanto la possa conoscere, in quel momento era selvaggia e incontrollabile!"

Mi accigliai.

"Ma...adesso stai bene?" le chiesi di nuovo piano.

L'ultima cosa che volevo era che la lupa della mia compagna e Luna diventasse puramente selvaggia.

Non ci sarebbe stato alcun modo di poterla controllare se tutto ciò potesse accadere.
























ALPHA NOCTURNE'S CONTRACTED MATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora