Punto di vista di Lorenzo.
Non sapevo davvero cosa dire. La mia sorellina ha assistito a qualcosa di orribile.
So cosa si prova. Sono stato nella sua posizione e non lo augurerei mai a nessuno. Sapere che ha dovuto passare attraverso il processo di vedere questo ovunque guardasse per mesi, diavolo anni persino... mi ha spaventato.
Una parte di me era felice sapendo che poteva fidarsi di me per una cosa del genere. Una parte di me era arrabbiata per il fatto di non averla potuta trovare al suo fianco mentre soffriva per le conseguenze della morte della sua migliore amica. Una parte di me era triste per lei.
Ho continuato a giocare con i suoi capelli e lei continua a disegnare forme sul mio petto.
Adesso tocca a me parlare.
Ciò che dico dopo la sconvolge: si ferma per un secondo, ma poi riprende.
"Non c'è molto che io possa fare, come tu non puoi fare per me. Ma so come ti senti. Il dolore di pensare che è colpa tua se se ne sono andati. La rabbia verso te stessa per non sapere che stavano attraversando qualcosa di così doloroso al punto che hanno dovuto togliersi la vita per allontanarsene. La rabbia verso le altre persone per il fatto che non lo sapessero neanche loro. Essere in negazione al pensiero che se ne siano andati. La delusione di sapere che non li vedrai mai più sorridere, ridere e piangere. Lo shock. La rabbia. Di' una cosa, ci sono passata e so come ti senti."
È strano. Mi sento come se potessi dirle qualsiasi cosa e lei non mi giudicherebbe. È una bella sensazione? Sapere che sa com'è.
Non potrei farlo con nessun altro perché non sanno cosa si prova. Dicono di essere qui per te e dimostrano che non lo sono.
Non l'ho mai detto ai miei fratelli perché so che l'unica cosa che otterrei è pietà. Odio la pietà.
Continuo a parlare, "Il mio migliore amico ha fatto la stessa cosa. Si chiamava Alessio. Era più grande di me di qualche mese, eravamo migliori amici per tutta la scuola. Sono passati quasi 5 anni da quando è morto. Sono stata io a trovarlo. Una sera stava bevendo e poi ha deciso che sarebbe andato in un bar. Mi ha chiamato in macchina piangendo al telefono e poi mi ha detto di andare a prenderlo."
Mi fermo un attimo e prendo un respiro profondo. Via mi stringe forte. So che è qui per me e questo è il suo modo di dimostrarmelo. Quindi continuo..
"L'ho raggiunto e sono uscito di corsa dall'auto. Lui è uscito barcollando e poi ricordo solo di averlo visto correre davanti a un camion in movimento. L'ha guardato dritto negli occhi e non ci ha pensato due volte e l'ha fatto lì e in quel momento. È come se avesse pianificato tutto. Sono rimasto scioccato. È stato come se il mondo intero si fosse fermato." Sento una piccola mano morbida afferrare la mia e la bacio. Abbasso lo sguardo e la vedo tracciare piccoli cuori sulla mia mano.
"Sono corsa da lui e quella vista è stata qualcosa che mi perseguiterà per sempre. Aveva lividi dappertutto, sanguinava dalla testa e la spalla era fuori posto. L'autista mi parlava ma era tutto attutito. Poi l'ambulanza si è fermata e gli ha dato un'occhiata e ha sussultato. Si sono presi il loro tempo per avvicinarsi a lui e non hanno nemmeno provato a praticargli la rianimazione cardiopolmonare. Era come se sapessero che se n'era andato. In fondo lo sapevo anch'io ma non volevo crederci."
Lo ricordo ancora come se fosse ieri. Non credo che riuscirò mai a togliermi quell'immagine dalla testa.
"Hanno detto che l'autista non stava andando per niente veloce quando hanno controllato le telecamere, quindi non è stato il camion a ucciderlo, è stato il fatto che era sotto l'effetto di droghe e le aveva mescolate con alcol e paracetamolo che gli hanno lentamente danneggiato il fegato. Il camion che lo ha investito è stata la fine per lui. Il suo corpo non riusciva più a combattere... quindi è morto." Mi si riempiono gli occhi di lacrime, ma non piango.
Sospira e si gira ma non dice niente. La tiro avanti e la tiro sopra di me. Restiamo entrambi lì, abbracciati, sapendo che siamo lì l'uno per l'altra. Non sono una che ama il contatto fisico ma è bello sapere che qualcuno è lì per te.
"Mi dispiace che tu abbia dovuto passare tutto questo da sola, Via. Non lo augurerei mai a nessuno. Soprattutto a te, Engel." Dico sinceramente.
"Mi dispiace che tu abbia dovuto passare tutto questo, dev'essere stato difficile. Sappi solo che sono qui per te, fratello." Risponde dolcemente. Sorrido sapendo che deve essere felice di potermi chiamare suo fratello.
Sento il suo respiro anche se so che sta dormendo, e non passa molto tempo prima che il sonno prenda il sopravvento anche su di me.
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"La loro principessa perduta da tempo" di lilliej1001
SonstigesOlivia è stata portata via dalla sua famiglia all'età di 2 anni dai rivali della sua famiglia. Non ricorda nulla di ciò che è accaduto prima di allora, l'unica cosa che riesce a ricordare è di aver vissuto con la "madre" e il patrigno. Dopo la sua s...