TRENTACINQUE

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Punto di vista di Olivia.

Il tempo vola ed è finalmente ora di tornare a casa.

Ringrazio il Signore Gesù Cristo perché la giornata di oggi è stata davvero dura.

Esco dall'edificio e vedo Greyson in piedi accanto alla macchina in attesa di quelli che presumo siano i miei fratelli.

Mi avvicino e mi fermo accanto a lui.

"I tuoi fratelli ti prendono davvero in giro."

"Come pensi che mi senta? Vivo con tutti loro."

Lui ride: "Non so ancora come sia successo".

"È una lunga storia, non approfondiamola."

Canticchia e dopo quello che sembra un eterno abbassamento Antonio, Marcello e Matteo escono dall'edificio.

"Prenditi tutto il tempo che vuoi, perché no?" urlo.

"Stai zitta, sorella!" urla Matteo.

"So che non mi hai semplicemente zittito ad alta voce."

"Ops, mi dispiace."

Scuoto la testa ed entro in macchina.

Torniamo a casa a tutta velocità, con la guida folle di Greyson.

Entro in casa trascinando i piedi.

"Voglio. Il. Mio. Letto." Sospiro, mentre mi dirigo verso le scale.

"Non. Così. Veloce." Leo mi imita, mi prende in braccio da dietro e mi fa girare portandomi in cucina.

Mi lamento e lui mi fa sedere sulle sue ginocchia, su una sedia dell'isola dove Lorenzo e Alessandro sono seduti con il naso infilato nel computer.

Cosa hanno questi uomini e il loro lavoro?

Per una volta, dategli una pausa.

"Com'è andata la giornata?" chiede Enzo alzando lo sguardo dal computer a me, seduta sulle ginocchia di Leo.

"Noioso. Trascinato. Quella stronza ha messo di nuovo alla prova la mia pazienza." Mi lamento.

Lui alza un sopracciglio.

"Noioso. Trascinato. Quella cosa ha messo di nuovo alla prova la mia pazienza." Ripeto, rispettosamente.

Enzo annuisce in segno di approvazione alla mia scelta di parole.

"L'hai appena chiamata così?" chiede Antonio.

"Credo di sì."

Lui ride.

"Sai, non capisco proprio come fai a sopportarla." Guardo in direzione di Greyson.

"No, non lo so." Risponde.

Lo guardo come per dire: "È una bugia".

"Oh accidenti... è andata lì." Matteo ride.

"Di chi stiamo parlando?" chiede Marcello confuso.

"Jasmine", dico con disgusto.

"Ah, quella è la ragazza che hai quasi picchiato a morte." Risponde ridacchiando.

"Ha ragione, è strana. Perché ci sei andata?" chiede.

"Non l'ho fatto." ripete Greyson.

Antonio lo guarda di traverso, sapendo che sta mentendo.

"Ok, va bene. Non è niente di grave, lei pensa solo che lo sia."

"Ah, quindi è la tua amica di letto?"

"La loro principessa perduta da tempo" di lilliej1001Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora