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il giorno mi svegliai molto presto rispetto al solito, nonostante fossi andata a dormire tardi perché feci la valigia;
alle 6 ero già a terra, e conoscendo i miei tempi era sicuramente molto tardi dato che impiego ore a preparami solitamente.

ma quel giorno non potevo permettermelo, quindi evitai di perdere ore e ore.
la prima cosa che feci fu sistemare il letto e poi andai a fare la doccia.
una volta uscita sistemai i capelli con due trecce alla francesca, e subito dopo misi un po' di mascara.

infine misi un cargo color jeans, un body bianco, una giacca nera di sopra, e infine le mie amatissime af bianche.

alle 7:50, proprio a pelo, ero già pronta.
scesi giù la valigia e poi risalii a preparare una borsa nera, non molto elegante, da portare con me.

alle 8 precise arrivarono yugi e i suoi amici, tra cui ginko il mio cuoricino super simpatico, e suonarono il clacson per fare uscire fuori me e mio fratello.

dopo aver caricato le valigie salimmo in macchina e vidi subito yugi che mi fece spazio per sedermi affianco a lui.

"buongiorno eh"
ricambiai con un sorriso, non avevo ancora la capacità di parlare a quell'ora.
"hai sonno?"
"assai"
"e appoggiati, che il viaggio è lungo"

effettivamente.. da massafra a milano in macchina, avoja a tempo che impiegammo.
comunque, mi appoggiai come mi propose lui, e in due secondi crollai.

mi svegliai più o meno 2 ore dopo, con ginko che mi urlava all'orecchio e francesco che lo rimproverava, sembravano due babbi;
eravamo finalmente arrivati all'auto grill.

"perché urlate?"
dissi alzandomi dalla spalla di yugi.
"perché questo scemo ti voleva svegliare come le principesse"
disse ginko riferendosi a francesco.
"e quindi?"
rispose l'altro alla mia destra, cioè francesco.
"e quindi in quel modo non si svegliava, meglio alla mia maniera"
"no, hai sbagliato, io la stavo svegliando tranquillamen-"

neanche li feci finire di parlare che mi alzai e andai dagli altri, già mi stava scoppiando la testa dalle urla.
subito dopo, però, arrivarono finalmente avevano smesso.

"cosa ti prendi?"
mi chiese il solito.
"non ho fame"
"dai, lo so che hai fame"
"non ho fame giuro"
"ok va bene"
e poi andò via, a guardare l'altro bancone pieno di pizzette, dolci e tante altre cose.

"non può funzionare"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora