"non può funzionare"

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"vabbè dai ritorniamo dagli altri sennò si insospettiscono"
lo seguì nuovamente e tornammo ai nostri divanetti, come se niente fosse successo prima.

"ma dov'eravate?"
chiese mio fratello.
"a prendere una cosa al bar lì sotto"
rispose francesco, che scusa di merda eh
"sisi dai, meglio se inventavi un'altra cazzata"
disse ginko facendo scoppiare tutti a ridere, compresi noi due.

comunque, dopo un po' tornammo finalmente a casa e, dopo essermi preparata per andare a dormire, crollai.

mi svegliai il giorno dopo alle 12 passate e quando scesi sotto notai che sul mio divano c'era ginko.

"ma tu che fai qua?"
"siamo arrivati in questo momento"
"arrivati? chi?"
mi indicò con il dito tutto gli altri, che sinceramente non avevo notato e neanche loro avevano notato me.

"ah, buongiorno"
"si anche a te principessa"
ovviamente era francesco.
ricambiai il saluto con un sorriso e poi salì di sopra a stare col telefono e a parlare con la mia amica, raccontando tutto quello che era successo la sera prima.

rimase scioccata, e mica potevo darle torto, io ero la prima ad esserlo.

passai il resto delle ore a pensare e a stare col telefono, fino a quando qualcuno non bussò alla mia porta.
andai ad aprire ed era francesco, proprio come mi aspettavo.

"che fai?"
mi chiese entrando tranquillo nella mia stanza e accomodandosi nel mio letto.
"ah niente, tu? oltre ad essere l'intruso nella mia stanza"
"non posso?"
"proprio no"
"allora vado"
"ok vai, ciao"
si alzò e andò verso la porta.
"no, ma dove vai?"

non pensai a quello che avevo appena detto, so solo che volevo sotterrarmi dalla vergogna.
"ah quindi non vuoi che vada via?"
"no cioè, fai come vuoi però"
"però?"
"nulla francesco"
"che sei bellina quando ti imbarazzi"
"hai smesso?"
dissi facendogli scappare una piccola risata.

"ma voi due che state facendo?"
ci interruppe mio fratello.
"stiamo parlando, non possiamo?"
risposi abbastanza infastidita, cioè posso fare quello che voglio oppure decide lui per me nonostante io sia abbastanza grande per gestirmi?

"calmati, ho fatto una domanda"
"mah"
dissi sottovoce ritornando alla postazione di prima, nonché a letto.
"va bene penso sia meglio andare via davvero sta volta"
"va figurati"
"devo tornare a casa, sennò sarei stato volentieri con te"
arrosii e fu molto evidente sta volta, tanto che francesco mi guardò e sorrise.

"a domani"
"se ci sono sì"
"meglio se ci sei, e poi non essere timida con me"
sussurrò al mio orecchio mentre mi dava un bacio sulla guancia.

chiusa la porta ed io, come una scema, rimasi lì immobile a non credere a cosa fosse appena successo.