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nel pomeriggio, quando tornammo in hotel, ginko mi consigliò di parlargli ma non ci riuscii completamente.

eravamo entrambi nel letto, ognuno nel proprio lato fino a quando non mi presi di coraggio.

"senti, mi hai detto la verità e apprezzo, ma potremmo evitare di evitarci?"
si girò come se stesse cercando spiegazione, come se volesse capire cosa intendessi, come se non si ricordasse come se mi avesse detto letteralmente la notte.

"che cosa?"
"dai francesco, hai capito"
"chloe io lo faccio per te, so benissimo che se continuo a trattarti come prima poi ti illudo soltanto e, ti ripeto, che non mi va"
"non ti sto chiedendo di dirmi che sono bellissima o di baciarmi o di fare tutte le altre cose che hai fatto in queste settimane, ma almeno di guardarmi in faccia"

rimase senza parole, notavo sofferenza nei suoi occhi, anche se lui in tutti i modi provava a guardare altrove per evitarmi come faceva ormai da ore.

"vabbè quando ti passa dimmelo"
mi alzai da letto e aprii la porta per andare da ginko, in lacrime, e per fortuna mio fratello non era con lui.

aprì la porta mentre guardava il telefono, fino a quando non alzò lo sguardo e non si rese conto.
"che cazzo è successo?"
mi fece entrare ed io mi sdraiai nel letto per spiegare tutto, anche se non avevo le forze.

"mi stai dicendo che stai piangendo per francesco? posso capire starci sotto o starci male.. ma piangere? quello da qui a domani cambia idea, chlò"
"non sei d'aiuto.. non cambierà mai idea, già ha detto che non può funzionare"

lo sapeva anche lui infondo, non mi rispose infatti.
"inutile continuare a sperarci, già in poco tempo so bene com'è fatto"
gli dissi col viso rigato dalle mie lacrime.

"gli parlo io"
"no, ma che dici"
"è brutto vederti stare così, e poi sei una ragazza apposto, bravissima, e anche bella sinceramente.. perché deve perderti per niente?"
"sai anche tu che non è niente, però non parlargli, fa nulla"
"ma sei scemunit? ci stai malissimo e io non devo fare niente?"
"niente proprio, anzi, non dirlo a nessuno soprattutto"
"ma ti pare, quello che dici a me resta tra di noi"

gli sorrisi e lui ricambiò.
"ma posso una domanda?"
gli risposi di sì.
"ti sei innamorata, vero?"
il mio sguardò si fermò fisso in un punto fisso perché non trovavo le parole per rispondere, cioè si, lo ero, ma avevo paura di amare di nuovo.

"chlò?"
"si"
"si vede, ma si vede anche che hai paura
di cosa?"
"storie vecchie, anzi storiche"
"cioè?"
"ero fidanzata con un ragazzo che veniva con me in classe alle medie e alle superiori, ma solo in quinto ho scoperto che mi tradiva con la mia ex migliore amica.. era sempre strano quando stavamo tutti e tre insieme, non capivo perché si comportasse in quel modo, fino a quando non me lo confessò lui stesso
dopo che gli feci conoscere quasi tutta la mia famiglia, dopo avergli parlato di tutti i miei problemi personali, dopo aver passato momenti belli e brutti.. dopo tutto"

"mi dispiace, ti capisco benissimo, ma tranquilla che francesco non è così"
"so bene che è un bravissimo ragazzo, ti pare che gli vado dietro solo per l'estetica o per la fama? e io soprattutto non mi permetterei mai di trattarlo male come hanno fatto alcune, perché, a differenza loro, ho dei valori"
"lo so lo so, ma è normale che non si fida subito, dagli solo tempo"

annuii e subito dopo andai nel piano inferiore dell'hotel.

"non può funzionare"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora