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"porca puttana, ma che vuole"
"chi è?"
gli chiesi, forse mi intromisi un po' troppo.
"alisya, mi ha mandato lo screen della nostra foto e un messaggio kilometrico"
"che dice?"
lessi il messaggio e devo dire che c'erano più minacce che altro, ma infondo, che voleva farmi? io in quel momento avevo le spalle più coperte di ogni altro momento della mia vita.

"ma ce la fa?"
dissi alzando la testa per guardare la faccia di yugi che ancora leggeva e rileggeva.
"non penso proprio, ma a te non ti deve toccare nessuno"
"ma io in questo momento ho le spalle più coperte di non so cosa"
dissi facendo spallucce e facendo sorridere yugi.

"questo è pure vero.. la ignoro?"
"ignora ignora"
e poi proseguimmo la nostra camminata, parlando e scherzando anche con gli altri.

il giorno dopo*

mi svegliai alle 9, con yugi che dormiva ancora.
piano piano alzai le tapparelle e poi andai a fare skin care, come ogni mattina.
ma francesco, proprio mentre avevo gli occhi chiusi perché stavo applicando la crema, decise di toccarmi i fianchi e farmi spaventare.

"sei scemo?"
dissi ridendo, proprio come lui, e con una mano sul cuore dalla paura.
"che sei bellina quando ti spaventii"
"ma vaffanculo scemo"
"puoi uscire? dovrei pisciare"
"no, devo finire skincare"
"e che mi interessa allora"
"no ok, esco subito"
"ecco bravissima"

quando uscii portai con me tutto quello che stavo usando e che dovevo utilizzare e terminai tutto sulla scrivania della stanza.
poi, dato che francesco era uscito da ormai 10 minuti, tornai in bagno e feci una doccia.

impiegai solo mezz'ora, e appena uscii asciugai i capelli e poi li alzai in una coda di cavallo.
misi, infine, un jeans a zampa chiaro, una maglietta nera che era quasi un top e poi le solite af bianche.

"non può funzionare"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora