43

454 12 2
                                    

1 settimana dopo*

mi svegliai alle 10 dato che avevo molti impegni, e la prima cosa che feci fu sistemare tutta casa.

poi passai alla doccia e alla fine mi preparai.
dopo la doccia indossai un pantaloncino di jeans e una felpa di francesco che ancora aveva il suo odore e che, inoltre, mi riscaldò per tutta la giornata visto che a massafra c'era un freddo incredibile.

quando arrivò la mia amica ed entrai nella sua macchina avvisai francesco e poi posai il telefono per raccontarle tantissime cose, perché non parlavamo da un bel po'.

dopo aver sbrigato tutte le nostre commissioni andammo a mangiare al mc e in quel momento mi chiamò l'amore della mia vitaaa

"amore"
"amoree mio, dove stai?"
"al mc amoo, tu?"
"in studio, con chi stai?"
"una mia amica"
dissi mostrandogliela.
"ah ciaoo"
"oddio ciao"
stava già andando in panico quindi "tagliai"questo discorso.

"vabbè amore avvisami quando torni e
mi raccomando stasera alle 20 veniamo a prendervi"
prese iniziativa lui.
"sì tranquillo amore, a dopo ti amo"
"ti amo a dopo"

staccai e mi rivolsi a giulia, la mia amica.
"perché stavi andando in panico?"
le chiesi ridendo.
"amo è kid yugi"
"amo per me è semplicemente francesco ormai, abituati.. capisco che essere fan è tutta un'altra cosa, ma allo stesso tempo è il mio fidanzato e non mi sembra giusto dire "ah si, sto con kid yugi" capisci? poi magari quando vede che hai questa reazione ci resta un po' malino perché non si sente considerato per quello che è"

non era un discorso riferito proprio a lei sinceramente, ma un po' in generale, come se fosse uno sfogo.
ero stanca del fatto che tutti considerassero la persona che mi sta affianco come semplicemente "kid yugi, il cantante", volevo che facessero distinzione tra personaggio pubblico e, ormai, persona che mi sta affianco.

"si amo, hai ragione scusami"
"no amo, cioè semplicemente sono stanca perché non sei l'unica a pensarla così.. tutto qua"
comunque, proseguimmo la giornata in modo tranquillo e per le 17 tornai a casa.

non cambiai vestiti perché erano puliti, comodi e adatti per il clima che c'era, però, semplicemente piastrai i capelli e misi un po' di mascara.

in poco tempo diventarono le 20 e il solito clacson suonò, quindi io e mio fratello di affrettammo ad uscire e salire in macchina.

io, come sempre ovviamente, mi sedetti di fianco a francesco che appena mi vide mi riempì di baci.

stavamo andando, dopo tanto, ad uno dei suoi concerti proprio qui a massafra, non lontani come al solito.

"non può funzionare"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora