"non può funzionare"

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dato che all'esterno dell'hotel c'era una piscina con le sdraio, mi accomodai proprio là.
ma non si può mai stare in santa pace quindi arrivarono tutti i rompi cazzo, dopo neanche 20 minuti che stavo là.

tutti iniziarono a buttarsi in piscina, a schizzarsi e a fare cose mai viste e che non voglio neanche descrivervi..
mentre francesco se ne stava a smanettare col telefono a qualche metro di distanza da me.

proprio quando mi girai per guardarlo fece lo stesso lui e ciò mi mise leggermente in imbarazzo, ma non facevamo altro che guardarci senza mai distogliere gli occhi.

ad interrompere questo momento, abbastanza sincero perché erano sguardi che esprimevano tanto, fu ginko che per sbaglio fece arrivare il pallone con cui stava giocando verso di me.

quindi mi alzai e, seguita dallo sguardo di yugi, glielo tirai in faccia.

"chloe ti butto in piscina se lo rifai"
"eh vediamo allò"
"non ti conviene"
"si rischia nella vita"
"eh sì, vero francè?"
disse ginko spostando lo sguardo su di lui che aveva quel sorriso di chi si era già pentito amaramente della decisione che aveva preso.

3 ore dopo*

si fece sera ed io, verso le 19 ritornai in camera sola, mentre gli altri tornarono per le 20.
quando arrivò francesco, presa dall'abitudine, lo seguii con lo sguardo e sorrisi, ma volevo solo sotterrarmi quando me ne resi conto.
ma a quanto pare non me ne resi conto solo io.

"resterai a fissarmi e sorridere ancora per molto?"
a queste parole arrossii in un modo increbbi le, sentivo le calorie, e sopratutto continuai a sorridere ancora peggio di prima
AIUTO

"cosa? ma chi io?"
"sisi, tu che stai diventando rossa"
"fanculooo"
""so bene che è un bravissimo ragazzo, ti pare che gli vado dietro solo per l'estetica o per la fama? e io soprattutto non mi permetterei mai di trattarlo male come hanno fatto alcune, perché, a differenza loro, ho dei valori"
ti ho sentita cogliona eh"

il cuore smise di battermi per due secondi;
aveva ascoltato la conversazione che avevo fatto con ginko e mi stava sentendo male dalla vergogna, giuro.

"non te li fai mai gli affari tuoi, vero?"
"mai, e comunque chi è sto bastardo che ti ha trattata male?"
"un mio ex"
"e come si chiama?"
feci spallucce perché già avevo capito le sue intenzioni ed era meglio se stavo zitta e non dicevo nessuno nome.

"se non me lo dici lo scopro da solo eh"
"eh vai scoprilo"

a quanto pare stava diventando una vera e propria sfida, tanto che iniziò a smanettare col telefono stando zitto per la concentrazione.

"alessio belfiore"
mi girai terrorizzata verso di lui, dopo questa sua affermazione.
"cosa scusami?"
"ti fa così tanta paura il tuo ex?"
"come cazzo hai fatto"
"eh doti nascoste"
"bastardo non fare niente"
"no macché, che mi interessa a me"
"bene, meglio così"