Capitolo 16.

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Dell'acqua gelida mi risveglia dallo stato di coma in cui mi trovavo. Sabbalzo dal telo da mare e mi trovo un Neymar mezzo nudo a ridere come i matti.

«Ma sei uno stronzo!» grido, e mi alzo in piedi con fare minaccioso.

«Sono solo le nove di mattina e tu russi! Stiamo al mare, cara Nice.» dice ridendo ancora.

«Smettila di ridere!» ringhio, e provo ad avventarmi su di lui, ma purtroppo mi sfugge e comincia a correre, così decido di seguirlo. Corriamo come pazzi e ridiamo, mentre coppie di signori anziani hanno preso posto sulla sabbia e ci stanno fissando come se fossimo due appena usciti dal manicomio.

«Tanto non mi prendi!» canticchia lui. Io ho già il fiatone, devo iscrivermi a qualche palestra.

«Ahia!» mi butto sulla sabbia e mi tocco la caviglia. Neymar si blocca e viene verso di me.

«Che è successo? Sei caduta?» il pesce ha abboccato. Lo prendo per il braccio e lo butto a terra, quindi mi metto a cavalcioni sopra di lui e gli faccio il solletico. Non capisco da dove ho preso tutta questo coraggio, ma mi piace divertirmi con lui.

«Sicuro che non posso prenderti?»

«Bastarda!» riesce a dire tra le risate.

«Ho preso da te.» Per un attimo mi perdo nei suoi occhi e Neymar ne approfitta per capovolgere la situazione.

«Ti hanno mai detto che hai delle labbra bellissime?» chiede. Le sue mani tra i miei capelli e le sue labbra ad 1 centimetro dalle mie. Scuoto il capo in cenno di negazione, incapace di parlare. «Bene, adesso lo sai.» afferma e si avventa sulla mia bocca, assaporando il sapore di salsedine.

«Neymar... Ci guardano.» lo interrompo.

«Lascia pure che ci guardino.»

«Ma ci potrebbero fotografare.» ribatto.

«Sarebbe l'ennesimo gossip. Ormai ci sono abituato,Nice.» detto questo si alza ed aiuta anche me a rimettermi in piedi. Giuro che non lo capisco. Prima dice che non deve sapere nessuno delle nostra 'relazione' e poi se ne esce fuori con questa cosa. Vedendo la mia espressione perplessa, decide di parlare.

«Che c'é?» domanda e mi prende per il polso per poi strattonarmi sul suo corpo.

«N-niente.» riesco a dire.

«Ora mi dici.» insiste.

«É che non ti capisco. Perché non ti interessa se ci vedono insieme?»

«Perché ho capito che la gente può pensare quello che vuole, ma ciò che c'é veramente tra noi due non lo sapranno mai. Certo, preferisco che tu non sia assalita dai paparazzi, ma sono stanco di fare ciò che voglio di nascosto anche se ormai ci sono abituato.»

«Oh,okay... Comunque, non voglio essere assalita dai paparazzi.» dico e mi stacco da lui. Il fatto di essere perseguitata da persone sconosciute mi fa venire la nausea.

«Che caratterino!» esclama e sorride,sotto la luce del sole i suoi denti sono ancora più bianchi. Vorrei baciarlo ma non posso, non ho mai fatto io la prima mossa, e poi c'é gente...meglio evitare. Mi fa l'occhiolino vedendo il mio sguardo perso sul suo viso. «Andiamo in acqua.» intreccia la sua mano nella mia e ci incamminiamo in mare.

«Ney! Guardami! Sto gallegiandoo!» grido presa dall'euforia di aver imparato a galleggiare dopo un'ora di insegnamento.

«Brava la mia bambina.» Non so il perché ma comincio a piangere.

«Ehy... Nice. Perché piangi?» mi prende in braccio e mi accoccolo sul suo petto.

«Non lo so... Forse perché avrei voluto che mio padre mi insegnasse a nuotare. Sai, non ricordo molto di lui, ma ricordo che mi chiamava 'bambina'. Mi hai fatto venire in mente lui... Non lo facevo da tanto.» mi asciugo le lacrime e lui mi stringe ancora di più a sé.

She will be loved.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora