Missing moment. (San Valentino)

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Il profumo del caffè mi fa risvegliare dal sonno in cui ero caduta solo poche ore fa. Non è facile essere mamma di tre figli, soprattuto se l'ultimo di loro ha solo dieci mesi e soffre di coliche. Ma come potrei mai lamentarmi? Sono la mia gioia, la cosa più bella successa in vita mia, proprio come il loro papà, che è qui davanti a me, bellissimo come sempre e con un vassoio pieno di dolci.

«Buongiorno amore» dice dolcemente  posando il vassoio sul letto.

«Buongiorno a te» sbadiglio e mi stiracchio «come mai tutte queste attenzioni?» chiedo, sorpresa da questo suo gesto.

«É San Valentino, piccola» ride e mi lascia un bacio sulla bocca.

«Mh, vorrei che ogni giorno fosse San Valentino, allora» ridacchio e prendo un cornetto che sospetto sia alla Nutella, come piace a me. Quando l'addento, i miei pensieri sono fondati e lascio che il piacere di quel gusto mi faccia rilassare.

«Hai visto? Sopra al cappuccino c'é un cuore» mi fa notare Neymar.

«L'hai fatta proprio completa!» esclamo divertita.

«Per te questo e altro» mi fa l'occhiolino e prende anche lui un cornetto. Quando si avvicina per baciarmi nuovamente, veniamo interrotti dalle urla dei bambini che entrano nella stanza.

«Dei cornetti! Buoni!» esclamano all'unisono Matheus e Shannon, che saltano sul letto e si servono dal vassoio.

«Buongiorno, eh» dice Neymar ridendo e i due gli saltano addosso per baciarlo, poi si voltano verso me e mi abbracciano con trasporto.

«Mamma, ieri James mi ha detto che oggi è la festa degli innamorati, è vero?» mi domanda Shannon, sporcandosi il pigiamino di Nutella. Ogni anno mi fa la stessa domanda, è smemorata proprio come  padre.

«Sí, Shay» le passo una mano tra i lunghi capelli ricci e le sorrido.

«Signorina, chi è questo James?» chiede indagatorio Neymar e Shay si copre la bocca con la manina e mi rivolge uno sguardo d'aiuto.

«Caro papà, James è un bambino bravissimo ed è amico di Shay» dico, cercando di trattenere delle risate.

«Se è bravo devo dirlo io» dice mettendo il broncio.

«Dái, papi! Io amo solo te!» esclama lei abbracciando il padre e sporcando così anche la sua maglietta bianca.

«Ed io amo la mamma!» mi consola Matheus baciandomi sulla guancia.

«Ed io e papà amiamo tutti e tre» ridacchio ma mi blocco immediatamente, sentendo Michael piangere dall'altra stanza. «Dopo aver finito di mangiare, andate a lavare i dentini, mi raccomando» avviso i bambini e faccio per alzarmi, ma Neymar mi blocca e vá a controllare lui la situazione. Quando ritorna, in braccio ha la mia piccola luce con gli occhi gonfi per colpa delle lacrime. Quando sta per esplodere nuovamente in lacrime, Neymar comincia a farlo dondolare dolcemente e piano piano si calma. Il mio cuore si riempie di gioia nel vedere questo perfetto quadro familiare. Cosa vorrei avere di più quando ho tutto questo?

Nel pomeriggio, i bambini escono a giocare in giardino con l'ormai vecchio Poker, parte integrante della famiglia, e Miao, il gatto randagio trovato solo un mese fa.

«Tesoro, vai a farti una doccia, ai bambini bado io» mi rassicura Neymar ed io lo ringrazio con un bacio. Quando entro nella doccia, il forte getto d'acqua calda che mi arriva sulle spalle mi fa rilassare completamente e mi godo questo momento il più possibile. Dopo aver finito di sciaquarmi i capelli, esco dalla doccia e me li asciugo con la spazzola con la quale Neymar quasi mi aveva stappato i capelli più o meno dieci anni fa. Rido al ricordo di quella scena ed arrossisco al pensiero di cosa era accuduto dopo. Finisco di vestirmi e quando ritorno al piano di sotto, trovo uno strano silenzio.

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