Mercoledì, 25 Dicembre
BeckyDopo Halloween, il tempo sembrò accelerare, come se qualcuno avesse premuto un pulsante per far scorrere i giorni più in fretta. Ogni settimana volava via in un lampo, tra compiti che si accumulavano e momenti veloci ma intensi con gli amici. E all'improvviso, eccoci alle vacanze di Natale. Il 22 dicembre, l'ultimo giorno di scuola, provai un senso di sollievo profondo. Per le prossime due settimane, il tempo era finalmente mio, libero da tutto ciò che fino a quel momento mi aveva messo fretta.
La mattina di Natale mi svegliai presto, forse per l'entusiasmo, forse per quella lieve nostalgia di quando ero piccola e non riuscivo a dormire per l'emozione. La casa era ancora immersa nel silenzio e nel buio, ma l'aria sembrava diversa: calda e luminosa, come avvolta in una magia delicata. Senza pensarci troppo, scivolai giù dal letto e, avvolgendomi in una coperta, mi preparai una tazza di cioccolata calda in cucina. Il profumo intenso e dolce riempì la stanza, un richiamo irresistibile ai biscotti che mamma aveva preparato la sera prima.
Con la tazza fumante e qualche biscotto in mano, mi avventurai in giardino. La neve caduta durante la notte copriva tutto con un mantello bianco e soffice, rendendo ogni cosa quieta e incantata. L'aria gelida mi pizzicò le guance, ma non mi importava: mi sentivo come immersa in una bolla di calma perfetta. Non c'era altro che il cielo, la neve e il primo chiarore del sole che si insinuava tra i rami. Mi sedetti sulla panca coperta di neve, avvolta nella mia coperta e in quell'atmosfera sospesa, e osservai il mondo intorno.
Verso mezzogiorno, la casa si riempì di vita. I miei fratelli, Jack e Lucas, correvano su e giù per il corridoio, mentre i miei genitori e i nonni arrivavano con le braccia cariche di pacchi e ceste colme di ogni ben di Dio. Ogni angolo della cucina e del salotto si riempì di voci, risate e profumi caldi di Natale. Nell'aria si mescolavano gli aromi dell'albero di Natale, dei biscotti, delle candele accese. Guardai la mia famiglia con un senso di gratitudine profonda: momenti come quelli mi ricordavano quanto fossi fortunata ad avere accanto persone così.
Al pranzo, la tavola era imbandita con una cura e un'abbondanza che sembravano uscite da un libro di favole: arrosti succulenti, contorni colorati, dolci decorati con una maestria che sembrava impossibile da replicare. Mi sembrava che ogni sapore, ogni risata, ogni racconto degli adulti fosse un pezzo prezioso di questa giornata. E poi arrivò il momento che aspettavamo tutti: i regali. Jack e Lucas corsero sotto l'albero, i loro occhi spalancati e brillanti di entusiasmo. Il loro stupore nel vedere i doni, le loro grida di gioia, mi fecero sorridere. Anche io mi avvicinai, con un pacco fra le mani che mi aspettava sotto l'albero.
Scartare quel regalo mi riempì di un'emozione inspiegabile: era una libreria, esattamente come la immaginavo. Grande, solida, di legno scuro, perfetta per la mia stanza. Era il dono che avevo sempre sognato.
Dopo cena, con una calma che contrastava con la vivacità del giorno, tornai in camera mia e cominciai a sistemare i libri. Ogni titolo, ogni volume trovò il proprio posto, e quando finii, la mia libreria sembrava un piccolo mondo di carta solo mio. La osservai per un po', ripensando a quanto fossi grata di avere questi momenti, e un sorriso involontario mi si allargò sul volto.
Prima di addormentarmi, il profumo dei biscotti di Natale ancora nell'aria, chiusi gli occhi e rivissi quei frammenti preziosi della giornata. Natale, mi resi conto, non era solo una festa, era una sensazione. E quella sensazione era ciò che mi avrebbe accompagnato nei giorni a venire, come una luce calda e costante nel cuore.
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L'Anima dei Libri
ChickLitBecky, una giovane con una pressione profonda per i libri, sogni di aprire una libreria accogliente, dove storie e caffè si mescolano, creando un rifugio per chi cerca un momento di pace. Alla soglia dei diciotto anni, determinata a realizzare ques...