Domenica, 15 Settembre
BeckyIl sole era alto nel cielo, ma la luce che filtrava attraverso la finestra aveva qualcosa di intimo, come un segreto condiviso solo con chi sa guardare. Mi sedetti al tavolo della cucina, un posto che ormai conoscevo così bene da poterlo descrivere a occhi chiusi: il profumo del sugo che sobbolliva sul fuoco, il suono del cucchiaio che grattava il fondo della pentola, la piccola sinfonia familiare che si ripeteva ogni domenica. In quel momento, sapevo che stavo per fare un passo importante.
«Becky, ho sentito che stai pensando di aprire una libreria tutta tua», disse mio padre, con quel tono che non riusciva a nascondere né l'interesse né un sottile orgoglio. Lo sorseggiava il suo bicchiere d'acqua, ma c'era qualcosa nel suo gesto che mi fece capire che la sua domanda non era casuale. Era una domanda da cui dipendeva qualcosa, forse non solo il mio futuro, ma anche la sua percezione di me.
«Esatto, ma più avanti, ovviamente», risposi, mentre mi servivo del sugo e del purè che mamma aveva preparato con la sua solita perfezione. Ogni boccone era un ritorno a casa, un richiamo a quella parte di me che non volevo mai perdere. «Ho sempre sognato di avere un posto tutto mio dove poter condividere la mia passione per i libri». Le parole erano semplici, ma portavano con sé il peso di un sogno che da troppo tempo giaceva silenzioso dentro di me.
Mamma, da dietro il suo sorriso, continuava a servire con l'occhio attento di chi sa che i sogni vanno alimentati, anche con le piccole cose. «E come pensi di fare? Hai già qualche idea su come organizzare il tutto?» Non c'era scetticismo nel suo tono, solo curiosità, come se stesse cercando di immaginare già la libreria, tra quelle mura che ancora non esistevano.
«Beh, ho pensato di iniziare con una selezione di libri rari e vintage. Magari con una sezione dedicata a generi particolari che piacciono ai lettori locali», dissi, cercando di dipingere un quadro nella mia mente. Scaffali pieni di libri dalla copertina consumata dal tempo, l'odore della carta antica che riempie l'aria e una luce soffusa che invita alla lettura. Mi piaceva vedere il mio sogno, sempre più definito, prendere forma, come se ogni parola lo rendesse più reale.
Jack, sempre curioso e pronto a lanciarsi in nuove avventure, masticava lentamente, con l'aria pensierosa di chi stava progettando qualcosa. «Mi piace l'idea dei libri vintage! Potrei aiutarti a trovare dei libri vecchi al mercatino!» Il suo entusiasmo mi fece sorridere. Non avrei mai potuto fare questo senza di loro, senza il loro supporto.
«E poi», continuai, «sarebbe fantastico avere uno spazio per eventi e letture, per coinvolgere la comunità. Immaginate: serate di lettura, incontri con autori, gruppi di lettura... un luogo dove le persone possano venire non solo per comprare libri, ma per viverli». In quella frase c'era tutto il mio desiderio di rendere la libreria più di un semplice negozio. Un posto dove la cultura e la passione per i libri potessero incontrarsi e crescere.
Papà si fece pensieroso, il suo sguardo rifletteva una consapevolezza che io stessa avevo appena cominciato a capire. «È un'idea ambiziosa, ma ti conosco, Becky, e so che hai la determinazione per realizzarla. Ti serve un piano solido e forse un po' di capitale iniziale».
Sorrisi, cercando di non far trasparire la preoccupazione che mi stava crescendo dentro. «Già, ci sto lavorando». Ogni settimana, mettevo da parte qualche soldo, sperando che alla fine fosse abbastanza. Era il mio primo passo, ma non il più grande.
«Non è male come inizio», disse papà, osservandomi con uno sguardo che mischiava orgoglio e preoccupazione. «Ma forse dovresti pensare a qualche strategia in più. Magari potresti cercare un finanziatore, o vedere se ci sono fondi per giovani imprenditori». Il suo consiglio era pratico, concreto, ma anche affettuoso. Voleva che ci fossi, ma che non perdessi di vista la realtà.
Il pomeriggio passò velocemente, tra la discussione dei dettagli pratici e l'entusiasmo crescente. Poi, decisi di incontrare Lily. Era la mia complice, la mia alleata nelle cose che davvero contano. Ci incontrammo al mercatino dei libri rari, nello stesso posto in cui avevamo trovato quelle lettere misteriose il giorno prima. La bancarella era gremita come sempre, ma stavolta il nostro scopo era ben più importante.
«Ho fatto una ricerca su alcuni dei riferimenti che abbiamo trovato», disse Lily, sfogliando le lettere con un'attenzione che rivelava la sua passione per i misteri. «Sembra che queste lettere appartengano a un autore di romanzi gialli degli anni '30. Potrebbero contenere indizi su qualche trama o mistero irrisolto». Quello che era iniziato come una curiosità leggera stava diventando qualcosa di più grande.
Passammo ore a esaminare e annotare ogni dettaglio. Era come se quella ricerca, parallela al mio sogno di aprire la libreria, stesse creando una connessione tra passato e futuro. La mia mente era in fermento, già proiettata verso i prossimi passi. Ma non era solo il mistero a catturarmi. C'era anche il pensiero che, proprio come quelle lettere, la mia libreria avrebbe potuto contenere storie da scoprire, misteri da svelare.
La serata arrivò in fretta, e dopo una pizza con Lily, tornai a casa con una sensazione che non riuscivo a spiegare completamente. Il futuro non era più una nebulosa incertezza. Era davanti a me, luminoso, pronto per essere afferrato. Mi sentivo pronta a lottare per quel sogno, per quella libreria che non era solo un'idea, ma una parte di me che finalmente stava trovando il suo posto nel mondo.
Il cammino sarebbe stato lungo, ma nessuna difficoltà sarebbe riuscita a fermarmi. Non c'era più tempo per dubbi. Il sogno era già realtà, e ora non restava che viverlo.
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L'Anima dei Libri
Chick-LitBecky, una giovane con una pressione profonda per i libri, sogni di aprire una libreria accogliente, dove storie e caffè si mescolano, creando un rifugio per chi cerca un momento di pace. Alla soglia dei diciotto anni, determinata a realizzare ques...