Capitolo 4 (Inizio finale)

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Lunedì, 16 Settembre
Becky

La sveglia suonò presto quella mattina, ma per la prima volta dopo tanto tempo, non mi infastidì. Mi sentivo persino felice. Il primo giorno del quarto anno di scuola era finalmente arrivato, e l'emozione di rivedere i miei amici e di aprire un nuovo capitolo mi fece alzare dal letto con entusiasmo. Sapevo che quest'anno sarebbe stato diverso, non solo per l'idea della libreria, ma anche per quel pensiero che non riuscivo a togliermi dalla mente: Theo.

Dopo una doccia veloce, seguita dalla mia solita colazione a base di caffè e pane tostato con marmellata, mi preparai con cura. Volevo sentirmi bene con me stessa, anche se sapevo di dover contenere quella leggera ansia di rivedere Theo dopo il pomeriggio trascorso insieme in libreria. La sua mancanza di contatti dopo quell'incontro, però, mi aveva lasciata confusa. Cercavo di ignorare quei pensieri, ma durante il tragitto verso scuola mi accompagnavano come un'ombra.

Quando arrivai, trovai Lily ad aspettarmi davanti all'ingresso, come sempre. L'atmosfera era vivace e carica di energia da primo giorno, con studenti intenti a salutarsi, ridere, o a terminare i compiti estivi all'ultimo minuto. Anche Lily sembrava radiosa, e il suo entusiasmo era contagioso.

«Pronta per quest'anno?» mi chiese, abbracciandomi. «Più o meno», risposi sorridendo, cercando di mettere da parte il pensiero di Theo.

Entrammo in classe, prendendo posto al nostro solito banco vicino alla finestra. Da lì, avevo una vista perfetta sul cortile, ed era proprio da lì che vidi Theo arrivare. Il mio cuore accelerò automaticamente, come se il solo vederlo avesse il potere di cambiarmi l'umore. Mi preparai a salutarlo, aspettando un cenno o un sorriso, ma Theo passò accanto a me senza neanche guardarmi. Era come se quel pomeriggio in libreria non fosse mai esistito.

La delusione mi colpì come una nota stonata, e mi chiesi se avessi frainteso tutto. Lily, sempre attenta, notò subito il mio turbamento. «Ehi, tutto bene?» sussurrò. Cercai di minimizzare: «Niente, davvero», ma lei mi lanciò un'occhiata scettica e scherzò, offrendosi di andare a fargli notare cosa si stava perdendo. La sua battuta mi strappò un sorriso e riuscii a rilassarmi, almeno un po'.

La giornata proseguì tra lezioni e appunti, anche se ogni tanto non riuscivo a impedirmi di osservare Theo, come se stessi cercando una risposta nei suoi gesti. Lui sembrava del tutto a suo agio, immerso nelle sue conversazioni come se nulla fosse.

Arrivata a casa, ancora confusa e con una punta di frustrazione, decisi di fare i compiti in giardino. La freschezza dell'aria e il fruscio delle foglie sotto l'albero di magnolia mi aiutarono a ritrovare un po' di serenità. Il giardino era il mio rifugio; quel pomeriggio in particolare, ne avevo bisogno più che mai.

La sera, dopo cena, mi ritirai in camera e presi dal comodino Orgoglio e Pregiudizio. Immergermi nelle pagine di Elizabeth Bennet e Mr. Darcy era il mio modo di lasciare andare i pensieri. Leggere mi calmava, mi dava la sensazione di poter staccare dal mondo per un po'. Mentre scorrevo le pagine, sentii il peso dei pensieri scivolare via, e con un sospiro chiusi il libro, grata di poter contare su quella piccola evasione.

Spensi la luce con la consapevolezza che il giorno successivo mi avrebbe riportata di fronte a quelle stesse emozioni. Ma per il momento, mi sentivo più leggera, pronta ad affrontare le sfide di questo nuovo anno scolastico. E, in fondo, sapevo di avere Lily al mio fianco, e un sogno tutto mio che mi aspettava, pronto a crescere insieme a me.

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