Eos si sentiva irrequieta. Il tempo era scaduto e le principesse non erano ritornate. E se non erano sopravvissute? Cosa sarebbe accaduto a tutte le persone che ora stavano combattendo?
Il suo cuore richiamò alla mente il viso di Araxe. No. Era certa che stessero tutti bene. Non poteva dubitare di questo.
Una luce abbagliante l'avvolse obbligandola a chiudere gli occhi di scatto.
Cercò di mettere a fuoco le tre ombre che erano apparse: una figura maschile e... Il cuore iniziò a batterle freneticamente nel petto quando riconobbe due donne.
Poi tutto scomparve e lei si ritrovò sola nella stanza.
· • —– ٠ ✤ ٠ —– • ·
Altea e Teti combattevano spalla a spalla contro i nemici. Erano stanche ed afflitte. Si trovavano in minoranza numerica contro le truppe avversarie. Ermes giaceva a terra ferito e loro non riuscivano a giungere fino a lui.
Stavano cedendo contro i colpi nemici.
Un'imponente figura falciava i ribelli uno dopo l'altro, Altea scorse il suo viso furioso e sentì la terra scomparirle sotto i piedi.
Borea era accecato dalla rabbia. Ricordava vagamente gli ordini di Cerbero: non doveva uccidere i ribelli, doveva solo tenerli impegnati. Ma per cosa? Aveva la possibilità di ridurre a brandelli quei piccoli, ed insignificanti esseri, che si erano presi gioco di lui. Erano entrati nel suo castello e avevano portato via i suoi prigionieri.
Teti intercettò la lama ma non riuscì a resistere al peso del gigante che si abbatté su di lei. Cadde rovinosamente a terra. Altea fu pronta a bloccare la spada prima che potesse sfiorare il suo cavaliere. Strinse i denti cercando di risponde ad ogni colpo, ma la forza bruta di Borea lo rendeva una montagna inespugnabile. Altea sentiva le braccia cedere, presto non avrebbe più avuto la forza per respingere l'attacco.
Araxe si interpose tra una lama e il suo caro amico. Parò il colpo e si rivolse verso l'altro nemico. Tmolus, certo di avere le spalle coperte, proseguì verso il suo obiettivo: Ermes. Volevano raggiungerlo e salvarlo. Entrambi i cavalieri lo vedevano per ciò che era: un adolescente cresciuto troppo in fretta. Rivedevano in lui loro stessi, salvarlo significava salvare ciò che erano stati un tempo: dei ragazzi che sognavano un futuro oltre la guerra. Erano a pochi passi da Ermes, eppure sembrava irraggiungibile. Erano circondati.
Una luce verde comparve accanto ad Ermes, i guerrieri avversari furono scagliati lontano. Araxe e Tmolus rimasero con le spade strette in pugno, sconvolti da quanto appena accaduto. I nemici erano crollati a terra completamente privi di coscienza.
Ermes giaceva inerme tra le zampe di una mastodontica creatura, essa abbassò il muso per annusare il ragazzo e Araxe temette che lo divorasse. Invece si limitò a qualche colpetto, come per attirare la sua attenzione. L'animale indossava dei finimenti, alzarono lo sguardo e videro sul suo dorso un'esile figura.
STAI LEGGENDO
Muir
FantasyMuir in celtico significa "Nata dal mare" Questo racconto nasce in un giorno di pioggia tanti anni fa. E oggi, in un giorno di pioggia, ve ne faccio dono. Due sorelle separate dalla nascita. Un'avventura che trascende il tempo e ci riporta in luoghi...