Esperia aprì gli occhi con la sensazione di non essere sola. Il suo sguardò vagò nell'oscurità con apprensione. Di colpo una luce la ferì, quando riuscì a mettere a fuoco l'immagine illuminata dalla candela rimase stupita nel vedere una graziosa fanciulla dai capelli chiari al di là delle sbarre. I suoi occhi azzurri riflettevano l'ondeggiare insicura della fiamma e la fissavano con curiosità. Esperia credette di aver di fronte un fantasma.
Indossava una veste sbiadita, che un tempo lontano doveva esser color rosa, sembrava assai leggera per le rigide temperature del posto.
Era inginocchiata a terra e spingeva qualcosa verso le sbarre, sembrava un vassoio.
Sì, era proprio un vassoio con del cibo e un bicchiere d'acqua!
La fanciulla timidamente si rivolse a lei. «Voi siete la principessa Esperia del regno di Muir?»
«Sì» rispose titubante. Chi era questa ragazzina? Così, ad un primo sguardo, poteva avere non più di dodici o tredici anni. I suoi carcerieri l'avevano mandata per spronarla a parlare? Ma non sembravano interessati a qualcosa in particolare, se non catturare anche sua sorella. Ed Esperia di lei non sapeva nulla.
Dunque chi era?
«Tenete» fece passare tra le sbarre il bicchiere e la ciotola «cercate di esser veloce, se mi scoprono mi uccideranno»
«Come avete fatto a passare la sorveglianza delle guardie?» Esperia era indecisa se accettare quanto offerto.
«Conosco i passaggi segreti del castello e non badano molto a me. Almeno, per ora. Hanno detto che tra qualche anno sarò molto utile» una smorfia di disgusto solcò il suo giovane viso.
Un brivido corse lungo la spina dorsale della Principessa pensando a quei mostri che mettevano le mani addosso alla ragazza. Chiuse gli occhi un secondo trattenendo un conato. Dunque questa fanciullina aveva trovato la forza di disubbidire ai suoi padroni per soccorrere un'estranea?
«Tornerò appena mi sarà possibile con cibo e acqua» sorrise leggermente e il suo volto si illuminò.
Esperia decise di fidarsi e bevve l'acqua ringraziando più volte. Terminò il pasto sotto gli occhi vigili della fanciulla «Come vi chiamate?» le restituì la brocca e la ciotola.
«Eos, ero la dama di compagnia della principessina di questo castello» il viso si oscurò e calde lacrime scesero sulle guance «Aveva solo sei anni... ed è morta proprio qui... ho tentato di salvarla» i singhiozzi scuotevano quel corpicino pelle ed ossa.
«Non fare così» Esperia cercò di rincuorarla «Vedrai che tutto finirà per il meglio. Il mio principe è partito per soccorrermi, lo so per certo. Se riuscirò ad uscir di qui, tu verrai con noi»
«Dite davvero?» strinse le dita di Esperia passando la mano tra le sbarre. Lei annuì. Rimasero in silenzio per qualche minuto.
«Devo ritornare nelle cucine. Se si accorgono della mia assenza mi puniranno» raccolse ogni cosa, persino le gocce di cera cadute sul pavimento, per cancellare ogni traccia del suo passaggio. E svanì come uno spirito.
Esperia non riusciva a smettere di pensare alla piccola principessa del castello. Aveva solo sei anni ed era morta esattamente dove si trovava rinchiusa lei ora.
La immaginò correre tra le mura del castello, amata e coccolata da tutti.
Che crudeltà possedevano i fedeli di Re Arge. Che mostro poteva uccidere un bambino così piccolo senza provare rimorso?
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Muir
FantasiMuir in celtico significa "Nata dal mare" Questo racconto nasce in un giorno di pioggia tanti anni fa. E oggi, in un giorno di pioggia, ve ne faccio dono. Due sorelle separate dalla nascita. Un'avventura che trascende il tempo e ci riporta in luoghi...