In trappola

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I guerrieri ripresero il cammino

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I guerrieri ripresero il cammino. Nubi minacciose solcavano il cielo.

Le cime dei monti risultavano invisibili, nascoste da cumuli bianchi. Sicuramente lassù stava nevicando.

Altea osservò con attenzione i volti dei suoi compagni: nonostante avessero riposato alla locanda, era evidente che fossero sfiniti dalla corsa sotto l'incessante pioggia. I vestiti erano umidi e gelidi al contatto con la pelle, e ora dovevano affrontare anche la neve. La pervase un senso d'angoscia crescente. Inconsciamente cercò Aron e, quando i loro sguardi si incrociarono, si sentì pervadere da una calma improvvisa. Non era questo il momento per cedere allo sconforto.

Avevano scelto il monte più basso della catena da attraversare, almeno così aveva consigliato Emantus.

Dietro loro un gruppo di guardie nemiche li stava raggiungendo a passo spedito, guidate da un cane ululante.

Danae, appostata di vedetta, se ne accorse e spronò il cavallo a percorrere velocemente le miglia che la separavano dagli altri.

Allertato, il gruppo si diresse velocemente verso i monti.

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Altea deviò il cavallo verso un prato per esaminare meglio la direzione da prendere. Sperava di individuare la sporgenza a forma d'orso che indicava il percorso, come Mauritius ed Emantus avevano specificato. Il gruppo le passò davanti mentre proseguiva la salita. 

Khael le si affiancò e notò un movimento tra gli alberi sottostanti. Non ebbe il tempo di avvisare  del pericolo, un'avanguardia nemica scoccò dal proprio arco una freccia. Reagì d'impulso, decise di frapporsi tra la morte e colei che gli aveva donato un motivo per cui vivere. 

Figlio di pescatori, era rimasto orfano in giovane età a causa di un assalto nemico. Per sopravvivere raccoglieva molluschi sugli scogli e cercava di rivenderli al mercato. Stava morendo di stenti quando incontrò quella ragazzina tutta lentiggini coi capelli color fuoco. Portava una spada di legno al fianco e stava giocando con dei coetanei. Durante un duello lei cadde sul pescato di quel giorno, lanciando in ogni direzione le preziose conchiglie. Si insultarono e iniziarono una zuffa che terminò con la proposta di seguirla a casa sua. Suo padre lo squadrò, gli diede una ciotola di zuppa, e lo portò negli alloggi delle reclute.

Il guerriero rimosse senza difficoltà la freccia dal braccio e la gettò con disprezzo a terra.

Altea ora, più che mai, doveva rimanere concentrata e mantenere sangue freddo. Spronò tutti ad aumentare il passo dei destrieri, per quanto fosse possibile su quel terreno instabile. Incrociò preoccupata lo sguardo di Khael ma lui le sorrise facendole intendere che non era necessario preoccuparsi.

Uno scontro frontale col nemico sarebbe stata la loro morte, Altea questo lo sapeva bene.

Il Fato li aiutò anche questa volta.

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