La Foresta

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Il rumore degli zoccoli accompagnava il gruppo silenzioso sul sentiero

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Il rumore degli zoccoli accompagnava il gruppo silenzioso sul sentiero. Uno scoiattolo saltò da un ramo all'altro sopra la testa di Kahel, che procedeva in avanscoperta qualche metro più avanti. Il destriero fiutò qualcosa e si mosse nervosamente. Accarezzò il morbido manto per tranquillizzarlo, ma anche lui sentiva degli occhi ostili puntati addosso. Si fermò attendendo che gli altri lo raggiungessero. 

Altea ed Emantus furono i primi.

«Vi è troppo silenzio» parlò sottovoce il cavaliere ad entrambi.

«Sì, l'ho notato anch'io. Anche gli uccelli hanno smesso di cinguettare» rispose il comandante.

Teti, che chiudeva la fila con Danae, superò l'intera comitiva raggiungendo Altea «Ho visto qualcosa muoversi tra i cespugli, ho controllato e ho trovato impronte di cane. Deve esserci un accampamento vicino»

«Se sono i segugi delle guardie inizieranno a braccarci, possiamo proseguire attraversando la Foresta Viva. I cani e i lupi la temono e non si inoltreranno» suggerì Emantus anche se in cuor suo avrebbe preferito non entrare nella fitta boscaglia, ricordava ancora i racconti di sua madre riguardo ai viandanti sperduti al suo interno.

Al segnale di Altea salirono sui cavalli e li spronarono fino all'ingresso della foresta.

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I raggi del sole si facevano strada tra gli altissimi alberi, i rami erano quasi del tutto spogli. Sul sentiero vi erano numerosi funghetti e qualche fiorellino. Il bosco stava già iniziando il suo riposo invernale.

Teti e Alyah trottavano accanto ad Emantus.

«Come mai viene chiamata Foresta Viva?» chiese incuriosita Alyah.

«Si racconta che questi alberi siano in grado di muoversi e che abbiano rapito delle persone avventuratesi nel loro piccolo regno. Ma è solo una leggenda» concluse Emantus cercando di scrollarsi di dosso l'inquietudine che lo aveva colto appena inoltrati nella fitta boscaglia.

«Credo che sia meglio ascoltare queste leggende. Guarda cosa ha fatto una di queste a me ed Esperia» rispose pacata Alyah mentre pian piano il suo corpo diventava insensibile, le sembrava di essere entrata in connessione con qualche spirito fin da quando si erano inoltrati nella foresta. I rumori esterni le giungevano attutiti e ricoperti dal brusio interiore che pian piano aumentava di tono.

 Emantus la fissò. Era vero. Prima di partire per la missione di salvataggio, il Sacerdote Crise gli aveva raccontato la verità sulle due sorelle.  Lo stupiva il fatto che Re Atamante si fosse fatto portar via una figlia per inseguire un sogno. Eppure Sua Maestà era un uomo intelligente e saggio, aveva partecipato a molte guerre, doveva esserci una base di verità in quella leggenda.

Emantus accarezzò il collo del suo destriero, poi ritornò a guardare Alyah che osservava la foresta incantata: era molto diversa dalla sua Esperia, i capelli chiari e la pelle bianca la rendevano quasi una figura eterea, sembrava non appartenere a questo mondo. Esperia era solo di qualche anno più grande e, sia fisicamente che mentalmente, era già una donna. Alyah in confronto sembrava una fanciullina, eppure aveva qualcosa che ad Emantus sfuggiva. Dietro a quello sguardo si nascondeva una persona completamente diversa da come appariva, era una sensazione troppo forte per essere solo frutto di fantasie.

 Dietro a quello sguardo si nascondeva una persona completamente diversa da come appariva, era una sensazione troppo forte per essere solo frutto di fantasie

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