I ribelli

18 3 19
                                    

Esperia si svegliò

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Esperia si svegliò. Si trovava in un caldo letto, la stanza era assai piccola. La costruzione era stata ottenuta scavando la roccia, non c'erano finestre e una tenda divideva la stanza da un'altra attigua dalla quale giungevano voci sconosciute. Era di nuovo prigioniera?

La tenda venne scostata e una figura femminile entrò. Il cuore di Esperia cessò di battere, stava sudando freddo, velocemente si guardò attorno ma non trovò nulla per difendersi.

«Principessa! Vi siete svegliata!» Eos le si avvicinò sorridendo e le diede in mano una scodella fumante.

Il cuore ricominciò a battere e i muscoli si rilassarono. Esperia regalò alla fanciulla un ampio sorriso.

«Appena vi sentirete in forze il capo dei ribelli vi vorrebbe parlare.» Eos si accomodò sul bordo del letto.

Esperia si sentiva esausta, i muscoli le dolevano ad ogni movimento. La mente era ancora confusa dopo... dopo quell'episodio. Aveva ucciso delle persone, nemici vero, ma sempre esseri umani erano. Magari a casa li aspettavano i genitori, o una moglie con i bambini, e lei aveva privato quelle creature del loro padre. Sapeva cosa significasse crescere senza un genitore. Le sue mani erano coperte del loro sangue e per quanto le pulisse non sarebbe mai scomparso. E poi... poi il suo corpo era stato violato da quella presenza. Si era sentita inerme, incapace di reagire in alcun modo. Solo a pensarci le tremavano le mani. Aveva il terrore che se avesse parlato nuovamente la voce non sarebbe stata la sua. Sarebbe stata nuovamente lei. Quella cosa.

Ora non voleva affrontare questo incontro, non voleva dover prendere decisioni che portassero altre persone a morire. In nome di cosa?

Così, nonostante la paura non l'abbandonasse, decise di parlare. «Mia sorella?» la voce era la sua. Si sentì già più calma. Sperava che Eos le rispondesse dicendo che Alyah stava già gestendo la situazione.

«Vostra sorella non ha ancora ripreso i sensi. Ha la febbre alta»

Esperia sbiancò. Restava solo lei. Fissò lo sguardo lucente di Eos. Quanto aveva sofferto questa ragazzina? Eppure non si tirava mai indietro davanti alle avversità e aveva ancora la forza di sorridere. Allungò la mano accarezzandole i capelli corti. Doveva reagire, lo doveva a Eos e a tutte le ragazze che avevano sofferto quanto lei. «Andrò a parlare col capo dei Ribelli»

· • —– ٠ ✤ ٠ —– • ·

Teti sedeva ai piedi del letto dove era stata coricata Alyah. Una donna la stava visitando.

«È grave?» chiese con la voce tremante.

La donna le rivolse un sorriso stanco «lei è il nuovo Oracolo?» 

Teti annuì.

 «Probabilmente aveva la febbre già da qualche giorno e non si è curata» allacciò la tunica di Alyah e l'avvolse con cura nel lenzuolo. 

MuirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora