C𝒶 p𝒾tℴlℴ 13

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Friedrich
𖥸

Friedrich𖥸

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Abbandonai il boccale vuoto sul bancone e chiesi ad Otto un'altra birra. Una bella pesante.

«Hai qualcosa da dimenticare?», mi aveva chiesto sorridendo sotto i baffi.

«Oh, puoi scommetterci», avrei voluto rispondergli. Ma mi ero limitato a grugnire come un animale selvatico.
Mi irritava il fatto che Mya non volesse proprio sparire dalla mia strada. Ormai avevo capito che il destino ce l'avesse con me. Anche se, a pensarci, stavolta il destino c'entrava ben poco: Seba me l'avrebbe pagata.

Chi si credeva di essere quella ragazza per piombare nella mia vita, stravolgere i miei sentimenti e provocarmi in quel modo?

Una che ti piace, osò sussurrarmi una voce nella testa. La ignorai, e tornai nei panni di Brontolo...
Ma, soprattutto, come aveva potuto accettare un giro sulla moto di Blaise?

È una ragazza libera, può fare ciò che vuole... persino le cose che più ti infastidiscono.

Sorseggiai tutto d'un fiato dal boccale che Otto nel frattempo mi aveva prontamente riempito. In questo modo sperai di soffocare la stupida voce della mia coscienza.
Blaise, poi... mi avrebbe sentito! Non gli avevo parlato di Mya, non sapeva chi fosse per me - in verità non lo sapevo nemmeno io - ma dopo averla vista quella sera in cui era stata aggredita ed io l'avevo portata via, avrebbe dovuto intuire qualcosa.

Intuire cosa? Che è tua? Lo sai, vero, che non lo è?

Sbuffai e rinunciai al tentativo di soffocarmi con l'alcol. La vibrazione del mio cellulare mi portò per qualche per qualche istante alla realtà. Mi era arrivato un messaggio.

SEBA: Yako sta bene.

Dopo che i quattro erano fuggiti via su quei mostri della strada, avevo deciso che la serata per me era terminata. Ma non volevo concluderla così presto a casa mia: avevo scelto di puzzare di birra in un locale chiassoso e pieno di gente grezza, ma che nonostante ciò mi sapeva un po' di rifugio.
Seba, invece, si era proposto di dare un'occhiata al mio cane. Gli avevo detto dove trovare la copia delle chiavi del mio appartamento, dopodiché lo avevo visto andar via.

Mi arrivò un altro messaggio.

SEBA: Torno a casa mia, lascio le chiavi al solito posto. Voi siete da Otto?

"Voi" chi?

Voi?

Non mi disturbai neanche a leggere la risposta, perché mi comparve davanti... stava entrando nel locale.

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