𝑷𝒓𝒊𝒎𝒐 𝑽𝒐𝒍𝒖𝒎𝒆 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑻𝒉𝒆 𝑵𝒆𝒘 𝒀𝒐𝒓𝒌 𝑩𝒐𝒚𝒔 𝑺𝒆𝒓𝒊𝒆𝒔
Nascere in un posto freddo e malsano, sporco di malaffari, egoismo e crudeltà può portare una persona a diventare come il luogo in cui vive.
L'oscurità può trapassare l...
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Tutti gli invitati erano già in chiesa. Persino lo sposo. Ancora qualche minuto e sarebbe arrivata prima la sposa che lui. E lei era in ritardo...
Bryanna sbucò fuori, accanto a me, con un Bax molto irrequieto in braccio. Reeve, invece, se ne stava dentro buona buona accanto a sua nonna e al papà, tra i primi posti sulle panche.
«Non è ancora arrivato?».
La mamma aveva raccontato alla zia del mio "nuovo fidanzato" - non ero riuscita a raccontarle la verità - e aveva insistito a farlo venire al matrimonio. Ne avevo parlato con Friedrich, dicendogli che avrei spiegato in qualche modo la sua assenza, ma lui invece mi aveva stupita dicendomi che sarebbe venuto.
E quindi eccomi lì... ad attenderlo. Neanche fossi io lo sposo!
Era in ritardo. Se mi avesse dato buca, davanti a tutta la mia famiglia e non solo, gliel'avrei fatta pagare.
Cosa?, chiese malizioso il diavoletto sulla mia spalla. Stavo impazzendo.
«No», gonfiai le guance, trattenendo uno sbuffo nervoso.
«Hai paura che non venga?»
«Non lo so, Friedrich è imprevedibile. Magari ha cambiato idea o se n'è dimenticato». Alla fine sbuffai. «Come sto?».
Mi guardò con affetto ed aria trasognata. Bax si era finalmente calmato e accoccolato contro il suo petto. «Stai benissimo, scema. Sei un incanto».
Quell'abito azzurro mi piaceva davvero tanto. Aveva un corsetto a cuore, per poi aderirmi morbidamente lungo i fianchi e le cosce ed allargarsi un po' dal ginocchio in giù. Era un bel vestito a sirena. Mi sentivo a mio agio. Tuttavia, volevo essere certa di essere... giusta, ecco.
«Io rientro», annunciò mia sorella. Le feci un cenno e tornai a guardare la strada, come se di lì a poco dovesse arrivare il salvatore dell'universo. Non facevo altro che torturarmi le mani, e i tacchi di Jimmy Choo ormai stavano facendo lo stesso con i miei piedi.
Alla fine decisi di buttare lo sguardo sul cemento, giusto per annoiare ulteriormente la mia vista (dato che avevo già imparato a memoria ogni albero visibile del bosco davanti la chiesa). E fu in quel momento che sentii il ruggito del motore, sempre più vicino. Fino a quando non lo vidi.
Aveva la testa nascosta dal casco, ma tutto il resto era in bella vista. Cioè, non era nudo.