C𝒶 p𝒾tℴlℴ 24

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Mya
𖥸

Mya𖥸

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Passarono i giorni. Poi le settimane. La vita aveva continuato ad andare avanti, mentre il mio cuore si era fermato.

Il dolore e la delusione si erano prima tramutati in racore, poi in rassegnazione. O almeno così avevo creduto fino a quando non avevo riguardato alcune delle poche foto che ci eravamo scattati nei nostri momenti di romanticismo. Ero finita finita per scoppiare a piangere, ritornando al punto di partenza. Era un ciclo continuo di emozioni contrastanti, che presto avrebbe rischiato di farmi impazzire.

Solo di una cosa ero certa: dopo Friedrich non avrei più amato. Dopo la delusione ricevuta anni prima dal mio ex, avevo già fatto un grande passo dando una possibilità al bel tenebroso. E si era visto il risultato.

Per cercare di non pensarci, continuavo buttarmi sul lavoro, e quando non lavoravo mi fiondavo sullo sport. E se non c'era lo sport, mi tenevo occupata con altro a casa. Tutto, pur di non stare ferma anche solo un'istante e pensare a quel bastardo.

Un giorno avevo provato a fare una cheesecake, e ne era uscito un disastro.
Ricordo che ero al telefono con Apple mentre la tiravo fuori dal frigo ed osservavo il mio fallimento.

Ci era mancato poco che non mi mettessi addirittura a piangere!
Tutta colpa di Friedrich! Lo odiavo.

Ecco, ora ero nella fase del rancore, e avevo deciso che ci sarei rimasta per un bel po'.

«Come l'hanno presa i tuoi?», mi aveva domandato Apple in una delle nostre videochiamate.

Avevo semplicemente fatto spallucce e risposto: «Ho detto loro tutta la verità. Basta menzogne. Si sono dispiaciuti e arrabbiati per avergli mentito, ma poi si sono calmati e hanno cercato di consolarmi. Soprattutto dopo aver confessato che alla fine mi sono innamorata davvero di quello stronzo».

Mi aveva mollata prima ancora che potessi dichiarargli i miei sentimenti. E forse era stato meglio così. Come risposta mi sarei beccata un bel palo in faccia. Come d'altronde era successo.

Insomma, ormai la mia vita era fatta di queste giornate piene e soffocanti. E al diavolo che mi pompava dentro andava bene così.

Friedrich mi aveva trasformata, in ogni senso e in ogni modo, e non riuscivo più a tornare indietro.

Comunque, quel giorno proprio non ci pensavo, perché avevo staccato prima dal turno e non vedevo l'ora di arrivare a casa, prepararmi e andare a fare jogging.

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