C𝒶 p𝒾tℴlℴ 21

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Mya
𖥸

Mya𖥸

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Erano circa le sette di mattina. Il sole era tiepido e si rifletteva dolcemente sull'acqua immensa e profonda che mi si estendeva davanti agli occhi.

C'erano ancora poche persone in giro, e questo mi regalava la quiete di cui avevo bisogno.
Adoravo correre sul lungomare; era da un po' che non lo facevo, e mi era mancato.

Le cuffie Bluetooth mi stavano carezzando le orecchie con una delle mie canzoni preferite, mentre decidevo di fermarmi a fare stretching con una panchina come appoggio.

Tutto stava andando bene fin quando, alla panchina affianco, notai una rossa strafica (anche con un leggings e una canotta) che stava facendo la stessa cosa. La riconobbi subito, ma finsi di non vederla e passai oltre. Peccato che lei non ebbe la mia stessa idea.

«Ehi, buongiorno!»

Avrei potuto usare la scusa di non averla sentita per via delle cuffiette e non salutarla, ma non volevo e non potevo comportarmi da infantile.

Mi voltai e stoppai la musica tramite lo smartwatch. «Ciao, ehm... Harper, giusto?».

Era ovvio che ricordassi il suo nome. Come dimenticare il giorno in cui l'avevo incontrata sul pianerottolo di Friedrich. Lì si era accorta appena della mia esistenza, ed ora invece mi aveva addirittura salutata.

Sapere che Friedrich era stato nel suo letto, o viceversa, mi faceva stare male. E mi provocava un fastidio così profondo da non riconoscermi. Non ero mai stata gelosa di un ragazzo così come con lui. Anche se non stavamo insieme. Ma ormai c'erano le basi per affermare che tra noi c'era qualcosa di speciale.

Ci stavamo... frequentando. Ecco, oserei dire così.

«Sì. Ci siamo già incontrate, ma non presentate...». Mi porse la mano per cortesia, attendendo che le ricordassi il mio nome. In verità, non gliel'avevo detto neanche la prima volta.

«Mya». Ricambiai la stretta e ritrassi subito la mano.

Avevo capito di non piacerle, e lei doveva aver intuito che mi piacesse il ragazzo che lei bramava.

E allora perché fingere? Voleva solo essere educata o c'era sotto dell'altro?

«Mya!», ripeté. «Non mi aspettavo di trovarti qui. Com'è piccola la città! Anche a te piace correre?»

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