𝑷𝒓𝒊𝒎𝒐 𝑽𝒐𝒍𝒖𝒎𝒆 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑻𝒉𝒆 𝑵𝒆𝒘 𝒀𝒐𝒓𝒌 𝑩𝒐𝒚𝒔 𝑺𝒆𝒓𝒊𝒆𝒔
Nascere in un posto freddo e malsano, sporco di malaffari, egoismo e crudeltà può portare una persona a diventare come il luogo in cui vive.
L'oscurità può trapassare l...
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«Tra una settimana Ginevra si sposa e non le hai ancora preso il regalo di nozze? Sei la damigella d'onore, per giunta!»
«Testimone», la corressi.
«Esatto! Peggio ancora...». Cominciò a farfugliate in francese, ma ormai non le stavo più prestando ascolto.
Mi era crollata la testa sul tavolo, e per poco non mi appisolavo. Persino in quella posizione scomoda.
Mia madre era sempre così esagerata! Non capivo il perché di tutta quella tragedia. Non era facile trovare un regalo adatto, ma nemmeno così complicato.
Da una parte mi sentivo una cattiva cugina e pessima testimone. A mia discolpa, però, potevo dire che, con tutte le cose che erano successe - e con il lavoro - mi era completamente sfuggito.
Quella mattina mi era tornato in mente che la mamma aveva "preso in ostaggio" il mio abito, così avevo ben pensato di andarlo a riprendere. Ma, sentendola parlare, me ne stavo pentendo.
Sollevai il capo e la fissai da sotto le ciglia. «Non ne ho idea...».
Dall'espressione capii che si stava trattenendo dallo strangolarmi. Ah... l'amore di un genitore! Che meraviglia...
Mi schiarii la gola e mi alzai dalla sedia. «Oggi cercherò qualcosa». Avanzai verso di lei, facendo ticchettare gli stivaletti di Yves Saint Laurent sul pavimento.
Sì, adoravo le scarpe. E soprattutto i tacchi. E quegli stivaletti con gli strass dal tacco a forma di lettere del logo rientravano tra i miei preferiti. Non amavo particolarmente lo shopping, questo è vero, ma di tanto in tanto mi piaceva viziarmi. Dovevo ammettere di aver ereditato un pizzico di vanità da mia madre.
«Vai già via?». Aveva d'un tratto messo da parte la ramanzina per farmi gli occhi da cucciolo che sta per essere abbandonato. Glielo lessi in faccia che mi voleva lì con lei ancora per un po'. Mi addolcì.
«Sì. Devo andare a lavoro».
«Verrei con te a cercare un regalo, oggi». Sarebbe stata un'occasione per passare del tempo assieme. «Ma devo accompagnare tuo padre a quella visita di routine...».
Se c'era qualcuno che era sempre in pensiero per la propria salute, quello era mio padre. Non oso dire che fosse ipocondriaco, ma ci si avvicinava parecchio. Tuttavia, lasciando da parte le paranoie che tirava fuori, faceva bene a tenersi sotto controllo.