𝑷𝒓𝒊𝒎𝒐 𝑽𝒐𝒍𝒖𝒎𝒆 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑻𝒉𝒆 𝑵𝒆𝒘 𝒀𝒐𝒓𝒌 𝑩𝒐𝒚𝒔 𝑺𝒆𝒓𝒊𝒆𝒔
Nascere in un posto freddo e malsano, sporco di malaffari, egoismo e crudeltà può portare una persona a diventare come il luogo in cui vive.
L'oscurità può trapassare l...
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3 anni prima...
In casa regna il silenzio più totale. L'unico rumore ad accompagnarmi è il suono dei miei respiri che pian piano si stanno calmando. I residui di lacrime risultano freddi e appiccicosi sulle guance, e il cuore lo sento ancora battere fin dentro le orecchie.
Là fuori sento la vita scorrere, mentre il mio tempo fra quelle quattro mura pare essersi fermato.
Il vuoto che mi preme nel petto minaccia di farmi riscoppiare a piangere, ma per fortuna riesco a controllarmi.
Se qualcuno mi vedesse, con lo sguardo privo di emozioni perso nel nulla, mi prenderebbe per una psicopatica.
Se potessi sdradicarmi da me stessa e guardarmi, penserei che sono patetica.
Non mi riconoscerei.
Osservo i quadri appesi alla perete: sono al solito posto di sempre. Ma non quei pezzi di vetro sul pavimento; quelli si trovano lì a causa mia. Ne seguo la scia e ripunto l'attenzione sulla cornice che mi aveva regalato poco tempo fa. Al suo interno c'era una delle nostre foto più belle, che ho stritolato fra lei mani e poi stracciato.
Ops.
Sorrido amara ripensando a tutte le cose belle a cui ho creduto.
I cuscini del divano li ho lanciati un po' ovunque, presa dalla furia e dal dolore, finendo contro un po' di oggetti gettandoli a terra.
Osservo quelle quattro mura dal mio angolino di solitudine, contro la porta d'entrata, sul pavimento freddo.
Il cellulare ha continuato a ricevere chiamate e messaggi fino a pochi minuti fa, fin quando non è finito accidentalmente contro il muro, sfracellandosi al suolo.
Che sciocca che sono stata.
Credere nell'amore... che idiozia.
Per colpa sua, ora ho il cuore ridotto come il mio cellulare.
Per colpa dell'amore ho perso l'uso della ragione per delle ore infernali.
Le sue parole continuano a rimborbarmi nella testa: «Sei l'amore della mia vita, Mya. Ti amo da quando ti ho vista quel giorno a scuola, ma ho avuto il coraggio di farmi avanti solo dopo due anni. Adoro quando fai quelle facce buffe quando mangi qualcosa di piccante. Amo vederti sorridere; mi rendi felice quando ridi per le mie battute, anche se non hanno nulla di divertente. E... starei qui ad elencarti tutti i motivi per cui ti amo, ma non finirei più».
