ALYSSA
Non avrei dovuto accettare.
Perché l'ho fatto?Quando mi è stato proposto di trascorrere il Ringraziamento a Martha's Vineyard avrei dovuto dire di no.
Ma anche Blaine ha insistito tanto, e Lukas mi ha giurato che non ci sarei stata solo io come persona esterna alla famiglia, che usano invitare numerosi amici da sempre, e che, se il mio timore era quello di attirare l'attenzione, sarebbe stata presente talmente tanta gente da permettermi di confondermi nel mucchio.
Lo ammetto, non mi sembrava del tutto sincero mentre lo diceva.
Che mi sarei confusa nel mucchio, intendo.
Come se fosse possibile.
Sono troppo diversa da loro.Ma non credevo talmente diversa.
Sembro una pianta selvatica in mezzo a una distesa di rose.
Ho acquistato qualche abito nuovo per l'occasione, ma sono capi da grande magazzino. E i piercing non me li tolgo neanche morta.
Perciò, appena arriviamo, ho l'impressione che tutti mi guardino in modo strano, inclusa la servitù.
Magari è solo mania di persecuzione, o un senso di inferiorità non abbastanza controllato, e in verità se ne fregano di me, però mi pare proprio che i genitori di Lukas mi percorrano dalla testa ai piedi con un biasimo che si taglia col coltello.
Il padre lo avevo già intravisto a Yale, in tutta la sua tracotanza, ma la madre è la prima volta che la vedo.
È una donna sui cinquanta, coi capelli biondo cenere, elegante senza ostentazioni, ma di sicuro niente di ciò che indossa viene da un negozio economico di Woodbury Common.Sembra meno arcigna del marito, oppure è solo più brava di lui a nascondere lo schifo che le faccio.
Mi hanno fatto accompagnare nella mia stanza, in una dépendance piuttosto lontana dall'edificio centrale. In pratica mi hanno messa in quarantena.
Lukas si è fermato a parlare coi suoi genitori, anche se mi pareva più un soldato sul piede di guerra che un figlio che ritrova l'amata famiglia.
Suppongo che in casa, e nelle costruzioni più vicine a essa, tengano gli ospiti illustri. Io sono due volte sgradita, non sono tanto stupida da non capirlo: perché non sono nessuno e perché sono qualcuno allo stesso tempo.
Non sono nessuno dal punto di vista sociale: nessuna famiglia importante – be', nessuna famiglia in assoluto – nessuna conoscenza stimabile, nessuna ambizione significativa. E mi vesto pure male.
Ma sono anche qualcuno, perché sono venuta con Lukas, e quindi per lui conto qualcosa, e questo mi rende una nemica da tenere sotto controllo con un mirino a infrarossi.
Ma va bene così, ripeto.
Cioè, non nel senso che mi fa piacere, ma che non mi aspettavo niente di diverso.Proprio per questo, perché avevo previsto tutto, non dovevo lasciarmi convincere, dovevo dar retta al mio istinto che mi urlava nelle orecchie raffiche di "non andare" grandi quanto la scritta Hollywood a Los Angeles.
E invece sono qui, e mi sento talmente fuori posto che mi siedo sul letto e smanetto col cellulare in cerca di informazioni sugli orari dei traghetti.
Non ce ne saranno, per nessuna destinazione continentale, prima di stanotte.A un tratto qualcuno bussa alla porta.
Vado ad aprire, e Lukas entra nella stanza con la furia di una specie di tornado.«Andiamo», mi dice, perentorio.
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Beautiful Obsession
ChickLitE se l'odio a prima vista si trasformasse in amore eterno? Alyssa ha vent'anni, e chi la vede per la prima volta non può fare a meno di restare spiazzato dal suo aspetto: lunghi capelli neri, un trucco pesante che ne enfatizza il pallore naturale, p...