-Due settimane dopo-
Stash
Siamo agli inizi di ottobre, l'autunno inizia a farsi vedere.
Si schiatta comunque di caldo, ma il colore delle foglie sta cambiando."Quando ti decidi a studiare?", irrompe mio cugino in camera mia.
"Alessà, con tutto il bene che ti voglio, la vita è mia!", gli rispondo acido oltrepassandolo e uscendo.
"Dove vai?", mi chiede.
"Mamma mij, vado a farmi un giro!", prendo il mio giubbotto in pelle e la chiave della macchina, poi esco, e vado fino al Golfo.
Sara
"Ma perché non rimani mai più di un giorno in questa cazzo di casa?!", urlo, ricacciando indietro le lacrime.
"Tesoro, sai che non posso."
"Ci siamo trasferite qui per cosa? Perché eri più vicina al tuo lavoro, ma ti porta ancora più lontana da me."
"Mi dispiace.", dice lei abbassando la testa.
"Scusami, mamma.", le dico avvicinandomi, e abbracciandola.
"Ci rivediamo tra un mese, se hai bisogno basta che chiami, lo si."
"Si.", dico appena.
Vado in camera, preparo il borsone, e prendo il bus, diretto al Golfo.
In un'oretta sono li.
Vado al bagno della spiaggia, e mi metto il costume.
Ovviamente, è una fascia, ed è molto sgambato.
Cammino tranquillamente, fino a quando non vado a sbattere contro qualcuno.
"S-scusa.", dico timidamente.
Alzo lo sguardo, e... Non ci posso credere, ancora lui!
"Ci trovi gusto a venirmi addosso, eh?!", dice con un sorriso malizioso.
"No, sei te che sei troppo alto e non guardi dove vai!", ribatto acida io.
Stash
Temo che questa moretta sia difficile da conquistare.
Ma adesso che la guardo meglio...
Lei è quella ragazza che esce con tutti.Tanto vale provarci.
"Usciamo una di queste sere?", tento.
"Va bene.", dice subito spiazzandomi.
"Comunque sono Stash.", dico allungandole la mano.
"Sara.", la stringe.
Riguardo i suoi occhi.
Sono rossi e gonfi, come se avesse pianto.
"Hai pianto?", chiedo.
"Non sono cazzi tuoi!", ribatte lei secca.
"La tua mogliore amica è una vipera o una tarantola?", le chiedo punzecchiandola.
Lei mi guarda male, e poi si allontana.
Sara
Ma guarda questo, manco lo conosco e già mi fa ste battute.
"Aspetta!", mi prende per un braccio, stringendolo forte.
Lo guardo furiosa.
"Lasciami.", dico con quanta calma possibile.
Lui mi lascia il braccio.
"Scusa. Comunque, domani vai a scuola?", chiede.
"No, test di service. Tu?"
"Idem, test di matematica. Allora possiamo uscire stasera?", ammicca.
"Va bene. Ma io ho intenzione di rimanere qui."
"Pure io."
Infine, ci diamo appuntamento per stasera, davanti al bar.
Stash
"Dimmi, Ale.", gli rispondo freddo.
"Dove sei?"
"Al Golfo, prima di domani non torno."
"Va bene.", mi dice prima di attaccare.
Sospiro, e vado in acqua.
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Occhi Dentro Occhi.
FanfictionLei: 17 anni, vive da sola. Bella, nonostante si consideri brutta. Esce con tutti i ragazzi, ma è realmente come sembra? Lui: 20 anni, per la terza volta al quinto superiore. Ciuffo perfetto, voce incantevole. Un giorno si scontrano, cosa succederà...