-Una settimana dopo-
Stash
Sara ultimamente è strana: a scuola mi evita, e nel tempo non mi degna di un messaggio o chiamata.
Non so cosa le prende, ed ogni volta che provo ad avvicinarmi a lei, ha la scusa di Marika e Angela.Oggi non si è neanche presentata a scuola, e non risponde nemmeno al cell.
"Angela!", richiamo l'amica di Sara che scorgo in lontananza.
"Dimmi.", mi dice avvicinandosi.
"Che ha Sara?"
"Non lo so. Ha detto che aveva nausea... Scusa, devo andare."
Si allontana, ed io rimango sorpreso.
La pausa finisce, ed io ritorno in classe.Inutile dire che non riesco a concentrarmi.
Non appena suona la campanella della pausa pranzo, vado a casa sua, ma ad aprirmi c'è zio."Ciao Stash. Sara non c'è."
"Fammi entrare.", dico duramente.
Si sposta, e vado verso camera sua.
Busso alla porta."Davide, sparisci."
Entro, e lei si irrigidisce.
"Che ci fai qui?", dice freddamente.
"Sono giorni che mi eviti. Oggi non sei venuta a scuola, scusa se mi permetto di vedere come sta la mia ragazza!", rispondo allargando le braccia, disperato.
Ha gli occhi rossi, segno che ha pianto.
Ha solo un polsino addosso, quindi ha appena finito di tagliarsi.
Si infila velocemente il secondo polsino, che era sul comodino, e si mette seduta sul letto, dal momento che era sdraiata.Mi avvicino a lei, ma rimane fredda, apatica, senza emozioni.
"Mi dici che hai? Angela mi ha detto che stavi male."
"Si. Ho la nausea, okay?"
Mette una mano sotto al cuscino, come a voler nascondere qualcosa.
Decido di far finta di nulla, e mi siedo affianco a lei."Con mio zio come va?"
"Benissimo, ieri stava per obbligarmi a farmi fare un pompino.", dice sorridendo ironica.
Mi irrigidisco a quelle parole, e solo la sua mano sulla mia mi tiene fermo e non vado a picchiarlo.
"È per questo che non sei venuta a scuola?"
"No, cioè, si."
"Okay. Allora vado.", dico alzandomi.
Mi sta parlando freddamente, e non ho voglia di litigare.
"Stash, aspetta.", sussurra abbassando lo sguardo.
Mi risiedo affianco a lei.
"Io...", inizia, e prende un respiro profondo. "Ti ricordi quella notte nello sgabuzzino a Vienna?"
"Si.", dico con la voce che trema.
Credo di aver capito.
"Sei..."
"Si.", la sua voce è impercettibile.
La stringo a me, lasciandole un bacio fra i capelli prima, ed uno sulle labbra poi.
"Sono piccola, Stash. Non sono pronta.", confessa mentre le lacrime iniziano a bagnarle il volto.
"Neanch'io. Ma insieme possiamo farcela."
"Vuoi... Vuoi tenerlo?"
"Si.", dico convinto.
Un timido sorriso appare sul suo viso, e poi mi bacia.
"Mi troverò un lavoro. Finirò sta cazzo di scuola, e mi prenderò cura di voi."
"E quando lo verranno a sapere gli altri? Cosa dirà mamma? E Davide?"
"Fregatene degli altri. La vita è tua."
Sospira, ed io la stringo ancora più forte a me.
"Sei sicuro di volermi sopportare?"
"Sempre.", le sorrido, e ricambia, e anche se il suo sorriso è piccolo, è bellissimo.
-23 Dicembre-
Tra poco è Natale, e Sara è a metà del secondo mese.
La scuola sta procedendo bene, lei prende voti bassi ma positivi, io ho la media del sette in tutte le materie, e sto stupendo tutti, me per primo.
Ho anche trovato un lavoro, come cameriere in un bar."Allora il 25 conosceremo la tua ragazza?", chiede Daniele.
"Conoscerai, io la conosco già.", ribatte Alex.
"Si.", dico semplicemente.
L'ho invitata a casa nostra, non voleva stare con sua madre e mio zio.
Ha ancora nausea, e già a scuola deve essere molto cauta, figuriamoci ad un pranzo natalizio.
Il cenone del 24, invece, la porto al Golfo.Sara
"Ti ho detto che vado via!", rispondo a mia madre per la millesima volta.
Vuole che passi sia il cenone che il pranzo con lei e Davide, ma io ho già altri appuntamenti.
Esco di casa, e vado al parco, dove trovo Angela.
"Ciao nana!", mi saluta abbracciandomi.
"Ciao.", ricambio il saluto.
"Come stai?"
"Bene, tu?"
"Bene. Sicura? Le nausee?"
"Sicura. Le nausee ci sono ancora, ma non fortissime."
"Andiamo a comprare i regali?", chiede.
"Si.", rispondo sorridendo.
"Marika?"
"È partita per Bari."
"Ah, okay."
Andiamo in centro, dove iniziamo la ricerca agli ultimi regali: tra di essi, pure quello per Stash.
"Non so che fargli.", sospiro sconsolata.
"Dai, qualcosa la troviamo.", mi consola Angela.
"Speriamo."
Camminiamo, fermandoci ogni tanto in qualche negozio per comprare dei regali, e all'improvviso passiamo davanti ad un negozio di strumenti.
"Mi accompagni dentro?", chiedo alla mia amica.
Annuisce, ed io mi dirigo subito dal commesso che mi sorride non appena mi vede.
"Buonasera. Desiderate qualcosa?"
Muhahahahah
E vi lascio così u.u
Mi dileguo e vado a scrivere il prossimo
Un bacione
~Sara
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Occhi Dentro Occhi.
FanfictionLei: 17 anni, vive da sola. Bella, nonostante si consideri brutta. Esce con tutti i ragazzi, ma è realmente come sembra? Lui: 20 anni, per la terza volta al quinto superiore. Ciuffo perfetto, voce incantevole. Un giorno si scontrano, cosa succederà...