Capitolo 37

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Sara

"Scusami per come ti ho trattata.
È che sei arrivata, così all'improvviso, vestita come facevo io fino a poco fa, e alla pausa ti trovo già attaccata al mio ragazzo: non ero in me.
Volevo chiederti scusa, e vorrei conoscerti.
So come ci si sente a trasferirsi, quindi scusa."

Mi sorride, e mi porge la mano, che stringo.

"Okay, allora ricominciamo da zero. Piacere, Marika."

"Piacere mio, Sara."

Entrambe ci fissiamo i polsi: abbiamo una cosa in comune.

I nostri compagni iniziano ad entrare, e lei torna al suo posto.

Le lezioni passano in fretta, oggi veniamo serviti dalla classe di Stash.
Angela, essendo ancora ammalata, non c'è, e quindi io e Marika decidiamo di pranzare insieme.

Andiamo in sala pranzo, e fortunatamente Stash serve me e la mia nuova amica.
Inizialmente, mi guarda scettico, ma gli faccio capire che gli spiego più tardi.

Pranziamo, conoscendoci.
Scopriamo di avere molte cose in comune.

Dopo pranzo, avendo ancora un quarto d'ora di pausa, andiamo a fumare.

"Io torno in classe, a dopo.", dice Marika.

"Va bene."

Finisco lentamente la mia sigaretta, e quando sto per entrare, incontro Stash.

Ci baciamo appassionatamente, e quando ci stacchiamo, suona la campanella.

"A metà della prima ora davanti agli armadietti delle cabine?", chiede lui.

"Okay."

Torno in classe, ora abbiamo tedesco.

Mi metto a leggere, e poco prima della metà dell'ora chiedo di poter uscire.

La prof accetta, ed io mi precipito al piano sotterato, dove trovo già il mio ragazzo ad attendermi.

"Vieni.", dice trascinandomi nelle cabine dei maschi, per poi dirigermi nei bagni.

Mi bacia poco castamente, portandomi dentro un bagno e chiudendolo.

"Stash.", tento di respingerlo, ma non mi ascolta.

"Sei bellissima.", dice accarezzandomi un fianco.

Sento di arrossire, ma non dico nulla, lo bacio e basta.

Alza la gonna del vestito e, dopo aver spostato le mutande, infila due dita dentro me.
Sussulto, non me l'aspettavo.
Traccia dei cerchi, facendomi sentire in paradiso.
Vengo poco dopo, gemendo il suo nome.

Gli lascio un succhiotto sul collo, e dopo esserci sistemati, usciamo.

"Ed io dovrei rimanere così?", dice Stash visibilmente preoccupato indicando i suoi pantaloni.

Annuisco ridendo, ma lo spingo di nuovo dentro al bagno.

Stash

Adoro provocarla, è perfetta e non se ne rende conto.

Si abbassa lentamente tra le mie gambe, tirandomi giù i pantaloni ed i boxer.

Prende la mia erezione fra le mani, e la accarezza.
La prende in bocca, ed inizia a pompare, lentamente.
Mi sta facendo morire.

"Muoviti, cazzo.", le dico esasperato, con voce roca.

Finisce il suo lavoro, e quando sto per venire, si sposta.

"Grazie.", le dico baciandola.

Lei mi guarda ferita, triste.
Cosa le ho fatto ora?

Esce dal bagno senza dire nulla, e suppongo torni in classe.

Anche io torno in classe, ma non riesco a concentrarmi.


Saaalve!
Innanzittutto, scusate se non sono presente come prima, ma ho un sacco di problemi -.-
Poi, infinitamente grazie, siamo quasi ad 11K.
Spero vi piaccia la storia.
Un bacione
~Sara

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