Capitolo 46

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Stash

-6 gennaio-

Oggi Ale è da suo padre, e vedrà Sara.
Non la vedo dal primo di gennaio, e mi manca.

Sono tranquillamente sdraiato sul letto, quando mi arriva un messaggio da mio cugino.

'Sara non è qui.'

Merda.

Lo chiamo, e non appena risponde, gli urlo.

"C cazz signific ca nun sta ca?!"

"Manc a mamm soje e patm a vern ro primm", risponde pacatamente Alex.

"Vado da Angela."

"Non fare casini."

"Tranquillo.", rispondo, e metto giù.

Esco di casa e mi precipito a casa di Angela, in macchina.

Suono al campanello, e proprio lei mi apre.

"Dov'è Sara?", dico cercando di mantenere la calma.

"Non lo so.", scrolla le spalle.

Sara

Angela mi sta ospitando dal primo gennaio.
Sua madre non ha mai detto nulla, ed io sto facendo di tutto per non essere un peso.
Cucino, preparo la tavola, sparecchio, lavo i piatti.
Mi stanno offrendo ospitalità, ed io non posso non ricambiare.

Stavamo tranquillamente ripassando inglese per domani, quando suona il campanello. Angela va ad aprire, e riconosco subito la sua voce: Stash.

Chiede dove sono, ed Angela dice che non lo sa.

"Sappi che non ti credo."

Sento la porta chiudersi, poi nessuna voce.
Torno a sedermi sul letto, mentre le immagini di una Paola e Stash che trascorrono la notte di Capodanno insieme mi offuscano la mente, e le lacrime iniziano ad scendere.

Stash

"Vieni.", dice Angela sbuffando, per poi socchiudere la porta alle sue spalle.

Mi porta sul vialetto ed inizia a parlare.

"Io conosco la versione di Sara; ora mi dici la tua. Sappi però che io credo a lei."

Mi porto una fra i capelli, nervoso, ed inizio a raccontarle ciò che dissi anche a Sara.

"Quindi tu saresti innocente?"

Annuisco, disperato.

Certo che sta ragazza mi ha ridotto proprio male.
Ma infondo porta in grembo nostro figlio, ed io non voglio che lo cresca da sola.
Voglio fare da padre.

Angela sospira.

"Aspetta qui. Parlo con Sara, e vedo se riesco a farla uscire."

Annuisco, e lei entra in casa.

Sara

"Sara, mo tu esci e vai a parlare con quella povera anima di Stash!", dice Angela entrando in camera, ma si interrompe vedendo le lacrime sul mio volto. "Che succede?", chiede venendo ad abbracciarmi.

"Nulla, ho solo immaginato Stash e Paola...", le rispondo.

"Ho sentito la sua versione, e combacia con la tua. Io gli credo. Sappiamo benissimo entrambe com'è Paola."

Mi asciugo le lacrime ed annuisco.
Poi, mi alzo dal letto.

"Dov'è?", chiedo.

"Nel vialetto."

Corro fuori dalla casa di Angela, e salto addosso a Stash, baciandolo.

Non se lo aspettava, ma il suo bacio è pieno di amore e passione.

"Scusami. Voglio fidarmi di te.", gli dico.

"Ed io voglio crescere nostro figlio.", mi dice stringendomi forte.

Gli sorrido riconoscente.

"Da stasera vieni da me."

"Domani."

"Perchè?"

"Devo ringraziare la famiglia di Angela."

"E va bene.", sospira, per poi baciarmi. "Ora che so dove sei posso tornare a casa. Ah, da dopodomani iniziano gli appuntamenti per gli appartamenti!", mi dice sorridendo, prima di andarsene.

Torno dentro casa, ed un'Angela sorridente mi abbraccia.

"Hai sentito tutto?", chiedo fintamente incazzata.

Lei annuisce facendo una faccia da cucciola, ed io scoppio a ridere.
Ci riesce sempre.

"Ti voglio sempre così.", dice.

"Torniamo ad inglese?", svio il discorso.

"Va bene.", sospira, e passiamo tutto il pomeriggio a studiare e finire i compiti.

La sera, dopo aver lavato i piatti, ringrazio la famiglia di Angela per avermi ospitata.

"Quando vuoi.", mi dice la madre.

La ringrazio ancora una volta, e poi vado a dormire.


Buonaseraaaa!
Grazie a tutti.
Al prossimo capitolo.
Un bacione
~Sara

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