Capitolo 18

535 59 9
                                    

Sara

Salgo sul bus e vado a sedermi alla fine.
Mi metto sul lato del finestrino, e con la musica, mi perdo nel mio mondo.

Stash

Anche lei è salita sul bus.
Sono tentato dall'avvicinarmi a lei, ma una cosa me lo impedisce: le cuffie.
Mai disturbare qualcuno con le cuffie, potrebbe diventare aggressivo. Specialmente se si tratta di Sara, ormai la conosco.

Scende alla prima fermata del Golfo, la stessa in cui scendo anche io.

Si ferma improvvisamente, ed io, che ero dietro di lei, le vado addosso.

Sbuffa levandosi le cuffie e girandosi.

"Mi seguivi?"

"No. Siamo solo scesi alla stessa fermata."

"Farò finta di crederci."

"Che fai qui?"

"Potrei chiederti la stessa cosa io."

"Ho saputo che c'è una festa e sono venuto.", il suo sguardo si illumina.

"Ma chi te l'ha chiesto!", mi ribatte acida.

"Pensavo ti interessasse, vista la tua immagine.", le rispondo io.

"L'avrei saputo tra poco."

"Quindi ci vediamo dopo?"

"Forse.", e se ne va.

Vado in spiaggia e mi butto in acqua.
Nonostante sia ottobre e sera, l'acqua è calda.

Sara

"Ciao Sarè! Vai alla festa vero?", mi dice Mario non appena mi vede.

"Si."

"La camera è sempre pronta, vai pure."

"Grazie.", afferro le chiavi e vado al piano superiore.

Mi metto una minigonna nera, e una canotta corta bianca senza spalline.
Un paio di Vans, e con i vestiti sono a posto.

Il trucco è il solito pesante.

Al polso destro la mia solita sfilza di bracciali, in quello sinistro due polsini.

"Ci vediamo.", dico salutando Mario e uscendo dal locale.

Ho letto il volantino al bancone del bar, è allo stabilimento qui affianco.

Quando arrivo, la festa è già iniziata.
Un grande fuoco è acceso vicino alla riva, ed è pieno di ragazze e ragazzi, quasi tutti già completamente ubriachi.

Secondo me per divertirsi non bisogna per forza bere, o drogarsi.
Ci si può divertire anche solo ascoltando la musica, e ballando, senza andare fuori di testa.

"Ciao bellezza.", mi dice un tipo all'orecchio.

Mi volto, ed il ragazzo non è per niente male: biondo con gli occhi verdi, ed ha un ciuffo che è la metà di quello di Stash.

Ma cosa centra Stash ora?!

Iniziamo a strusciarci l'uno contro l'altra, e noto con piacere che anche lui è lucido e non ha bevuto.

Mi prende per mano e mi porta negli spogliatoi.

Mi blocca contro il muro, e inizia a baciarmi.
Provo a staccarmi, ma è molto più forte di me.

"Lasciami pezzo di merda!", urlo, ma sembra non sentire.

"Non vuoi farmi contento?", dice lui.

"No."

Approffitto di un momento di distrazione per tirargli un calcio dove non batte il sole.

"Troia."

"Mai mettersi contro una come me."

Esco, e torno alla festa, ma trovo Stash.
Sempre in mezzo.

Stash

L'ho trovata, finalmente.
È uscita dallo spogliatoio, ed era sconvolta.

"Come stai?", le chiedo.

"Bene.", mi dice.

Poco dopo vedo apparire Matteo da dietro Sara, esce dallo stesso spogliatoio.

Le passa affianco.

"Non finisce qui.", dice sogghignando.

Quando se ne va, afferro Sara per un braccio.
Sono incazzato.

"Cosa cazzo ci facevi con Matteo?!"

"Uno: cazzi miei. Due: non so chi sia."

"Stai attenta. È pericoloso."

"Voleva farlo, ma gli ho tirato un calcio là sotto e me ne sono andata."

"Io lo ammazzo."

"Ma chi è?", chiede giocando con un ciondolo del suo braccialetto.

"Il più stronzo della scuola. Va in quarta. Ed è uno spacciatore."

"Interessante.", dice e si nota un velo di soddisfazione nella sua voce.

"Vuoi tornare alla festa o posso offrirti da bere in un altro posto?", le chiedo.

"Vada per un altro posto.", risponde.

Sara

Infondo Stash non è male.
Mi ha confessato di essere innamorato di me, e l'ho respinto.
E nonostante tutto, si ostina a rimanere vicino a me.

Con lui sto bene, sento un senso di protezione.
Ma abbiamo tre anni di differenza.

Le esigenze di due ragazzi con questa differenza sono differenti.

E poi, se mi lasciassi andare, crollerebbe tutta la mia immagine.

Arriviamo in un bar, e arriva un cameriere che fissa di continuo Stash.

"Per me un Mojito, grazie.", dico.

"Pure per me.", dice Stash.

"Subito.", risponde il cameriere ammiccando.

"Hai fatto colpo!", dico ridendo.

Mi becco un'occhiattaccia da parte sua.

"Piac a tutt quant trann a chill ca piac a me.", dice sospirando.

"Stash... Ho bisogno di tempo."

Nel frattempo arrivano i nostri drink e beviamo.

"Ti aspetterò anche tutta la vita, se necessario."

Buongiornooo!
Innanzitutto grazie per le visualizzazioni, voti e commenti.

Poi, volevo parlarvi dell'iniziativa per Stash.
Ieri siamo stati grandiosi.
Eravamo addirittura in tendenza mondiale!
Piccoli ma buoni. u.u
Spero sul serio che si realizzi questo sogno.

Un bacione
~Sara

Occhi Dentro Occhi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora