Capitolo 45

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Sara

Qualcuno apre la porta, ed una bionda Paola fa capolino alla porta.
Ha solo un lenzuolo addosso, i capelli sono arruffati.

"Prego, entra pure.", ghigna spalancando la porta, facendomi intravedere Stash sul letto, che dorme.

Corro fuori, mentre la vista mi si appanna.

"Ben ti sta, troia.", la sento dire.

Raggiungo la spiaggia, e mi siedo vicino alla riva, mentre Lean On suona a tutto volume.

"Ehi.", una voce mi fa sobbalzare.

Mi volto, ed è Dani.

"Che succede?", chiede dolcemente.

"Niente, tranquillo."

"Hai visto Paola?"

"No.", gli dico stando attenta a non far trasparire alcuna emozione.

"La ami, vero?", gli chiedo.

"Tanto."

Gli sorrido, e poi torno a fissare il mare.

È bellissimo, nero.
Nero come me, come i miei sentimenti.
Ha solo una striscia bianca, offuscata: la luna di dicembre.
Anzi, siamo già a gennaio.
E quest'anno è iniziato di merda.

Senza essermene accorta, ho iniziato a singhiozziare.
Daniele mi abbraccia.

"Sicura che è tutto apposto?"

Annuisco.

"Posso dormire nella tua stanza stanotte?", gli chiedo titubante.

"Stash?"

"È sparito nel nulla.", dico scrollando le spalle.

"Come Paola.", replica lui.

"Esatto."

"Va bene.", mi sorride.

Ci avviamo in stanza, ma quando Dani apre la porta, trova Paola sul letto.

"Ci vediamo, Dani.", gli dico, andando verso la mia stanza.

L'ultima persona che ora voglio vedere è Stash, ma ho sonno e devo dormire.

Apro la porta della stanza, e Stash sta ancora dormendo.

Mi sdraio affianco a lui, tenendomi a debita distanza.
Provo solo disgusto, tanto disgusto.

Mi addormento quasi subito.
Buon anno.

Stash

Mi sveglio frastornato e al mio fianco trovo Sara.

Sorrido, e la abbraccio, poi le lascio un bacio sulla guancia.
Lei si sveglia, mi sorride, ma poi si allontana guardandomi schifato.

"Che hai?", le chiedo.

"Dopo ieri hai ancora coraggio di baciarmi?", risponde con calma.

"Ieri?", chiedo confuso.

Non ricordo nulla, ho solo tanta confusione in testa.

"Non mi dire che non sai nulla, perché non ti credo. Sei stato con Paola."

Cosa?!

"Aspetta.", mi porto una mano sulla tempia, la mia testa chiede pietà. "Io ricordo di averti perso di vista. Poi ricordo che Paola mi ha fatto bere e mi ha trascinato qui. Non ricordo nient'altro."

"Certo.", si alza e va in bagno.

"Sara, credimi.", la fermo per un braccio.

"Senti Stash, non ho voglia di litigare il primo gennaio. Io ora mi preparo. Vai a parlare con la tua amante. Siete davvero una bella coppia. Entrambi fidanzati e tradite. Specialmente tu, con la ragazza del tuo migliore amico!", mi dice con gli occhi lucidi, e pieni di rabbia.

La lascio andare, ed io torno a sedermi sul letto.

Perchè sono così coglione?!
Sospiro, e mi butto con la schiena all'indietro.

Il problema è che non ricordo nulla.

-Due giorni dopo-

Sara

"Quindi ancora non l'hai perdonato?", mi chiede Angela portandosi alla bocca una forchettata di pasta.

"No."

"Sara..."

"Sopporterò mia madre e suo zio. Ce la farò. Lo sapevo che l'amore è una merda. Ti fa soffrire e basta."

Non risponde, e continua a mangiare.
Io mi sono mangiata un toast e basta.

"Andiamo in centro?", propone Angela.

"Va bene.", le rispondo sorridendo.

Un sorriso falso, e lei lo capisce, dal momento che mi abbraccia.
La stringo forte, ne avevo proprio bisogno.

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