Capitolo 41

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Stash

Non resisto, ed entro in bagno.
Avendo l'acqua aperta, Sara non mi sente.

Apro la porta della doccia, e Sara rimane sbigottita.

"Che ci fai qui?", chiede guardandomi mordendosi il labbro inferiore.

"Voglio fare la doccia con te.", rispondo ovvio.

Ride, e mi tira dentro, chiudendo poi la porta.
Mi sfilo i boxer che avevo ancora addosso, e lei mi bacia.

Appoggia le mani sul mio petto, ed io le cingo i fianchi con le mani.
L'avvicino a me, e passo ad accarezzarle la schiena.
Lei allaccia le sue braccia al mio collo, e continua a baciarmi.

"Hai intenzione di farmi attendere ancora per molto?", chiede sorridendo sulle mie labbra.

Esco dalla doccia, prendendo un preservativo che avevo appoggiato prima, e torno dentro.

"Faccio io.", dice prendendo il preservativo, ed infilandomelo.

"Starò attento.", la rassicuro accarezzandole la guancia.

Mi bacia, e poi entro in lei.
Entrambi sappiamo che dobbiamo essere cauti, visto il piccolo che porta in grembo.

Sara

Stash entra in me dolcemente, e, complice l'acqua, l'orgasmo arriva presto.
Gemo il suo nome, e lo bacio.

Mi perdo a fissarlo: i suoi occhi, il suo ciuffo bagnato, che gli ricade sul viso, le sue labbra, il suo piercing.
Tutto di lui mi dà protezione, mi dice di fidarmi.

Finiamo la doccia, e poi ci vestiamo.

"Nana, vedi di muoverti!"

"Si signore.", rispondo.

Prendo dal borsone i vestiti che mi ero preparata per stasera: un paio di leggins azzurro chiaro ed una maglietta bianca col simbolo dei Pink Floyd di Stash, che prendo dal suo borsone mentre lui è a sistemarsi il ciuffo.

Poi mi trucco, passando la matita sotto gli occhi e mettendo un po' di mascara.

"Io sono pronta.", dico.

Stash sta ancora cercando i vestiti, e dire che ne ha presi più di me.

Alza lo sguardo e rimane a guardarmi.

Quando si riprende dallo stato di trance, prende i vestiti dal suo borsone, ma non mi degna di una parola.

Stash

Stavo cercando la maglietta dei Pink Floyd, quando la vedo addosso a Sara.
Inutile dire che le sta benissimo.
Le arriva fin poco sopra le ginocchia, ma con quei leggins le sta divinamente.

"Allora l'hai presa tu.", le dico.

"Si, se vuoi ne metto una mia.", risponde timidamente.

"Non pensarci neanche. Ti sta benissimo."

I capelli non li ha ancora asciugati, ma li ha legati in una coda alta, lasciando dei ciuffi ad incorniciarle il viso.
Non ha ancora i polsini, fa per prenderli, ma la blocco.

"Non metterli. Per favore. Nessuno ti giudicherà."

"Va bene."

Ci baciamo, e poi scendiamo, essendo già le 19.15, e la cena inizia alle 19.30, viste le tante portate.


Buonasera!
Volevo solo avvisarvi che non mancherà molto alla finale di questa storia.
Grazie per le visualizzazioni, stelline e commenti, mi rendete sempre più felice.
Un bacione
~Sara

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