Spoiler?

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Ava

Mio padre è stato arrestato.

A Whitefield, il paese natale della mia migliore amica.

La notizia mi giunge al telefono, tempismo sbagliato visto che la signora davanti a me ha appena aperto la porta su cui ho bussato qualche attimo fa. Prima che rispondessi al numero sconosciuto e sentissi all'altro capo: "Pronto? Signorina Ava Pierce? È la polizia locale di Whitefield. La chiamiamo per suo padre."

Sono rimasta così sconvolta che quasi mi sono dimenticata dove fossi e cosa stessi facendo, mentre rispondevo che sì, ero io, e ascoltavo con ansia cosa avessero da dirmi.

Ora sorrido alla signora affacciata alla porta, che sarà sulla sessantina, cercando di mostrarmi carina e affabile ma la mia faccia dev'essere sbiancata e in preda al terrore, perché lei mi guarda storta e un secondo dopo mi sbatte la porta in faccia.

Sobbalzo al rumore, fissando il legno a pochi centimetri dalla mia faccia e riabbassando solo adesso il telefono, nonostante all'altro capo abbiano messo giù da un po'.

Giro sui talloni con il cesto delle mie creazioni tra le braccia e abbandono sconfitta la testa, fissando le mascherine per il sonno ricamate a mano che anche oggi nessuno comprerà.

Che accidenti ci faceva mio padre a Whitefield?

E perché si è messo a rubare?

Non lo vedo né lo sento da più di dieci anni, da quando mamma è morta e lui ha deciso di scapparsene, lasciandomi a crescere con i nonni e senza preoccuparsi mai di me, negli anni successivi.

Di come stessi.

Del fatto che anche io avessi perso la mamma, e in più anche lui.

Ma non credevo fosse diventato un criminale, né tantomeno che conoscesse un posto come Whitefield. Tammy, la mia migliore amica, lo descrive sempre come un luogo fantasma, con i lupi e, nei giorni in cui è particolarmente carica, le balle di fieno che passeggiano come nel Far West.

O meglio, lo descriveva, visto che mi ha abbandonata qua anche lei, per scapparsene a New York con un Dio greco.

Non credevo che avrei mai sentito il nome di quel paese, da qualcuno che non fosse lei.

Fisso ancora il cesto tra le mie mani, mentre prendo la via per tornarmene a casa dei nonni. Per oggi il mio tentativo di vendita finisce qua, perché il mio umore è ufficialmente sotto terra, dopo aver scoperto di essere figlia di un criminale e aver preso un'altra porta in faccia. Non so se riuscirò mai a vivere di questo, di ciò che creo, continuando ad andare porta-a-porta, ma è il mio sogno più grande.

Solo una cosa mi è chiara adesso, mentre cammino per la strada: l'agente ha detto che il processo di mio padre si terrà tra un mese.

Mi ha abbandonata, scaricata come se fossi una stupida bambola di pezza ormai vecchia, senza lasciare mai alcuna traccia del suo passaggio. Ma adesso so dov'è e ho bisogno di guardarlo in faccia ancora una volta e sputargli contro tutto il veleno e l'odio che conservo da dieci anni.

Devo andare a Whitefield.

Ma che scusa mi invento?

✈️✈️✈️

Whitefield ha ancora delle cose da raccontarci.
Ci vediamo tra un po' di mesi👀

La sciarpa che salvò (incasinò) il Natale.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora