"Sguardi." #2

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"Buongiorno"
Timbrai piazzandomi al bancone del bar Annuendo al -solito?- che mi porgeva la barista.
Bevvi il mio caffè lungo, scendendo poi a farni una doccia, entrando subito dopo nella mia divisa, munendomi di cappello, cintura d'armi e anfibi. Arrivai giusto in tempo per vedere i miei colleghi portare entrambi ragazzi, ammanettati all'interno delle grandi porte. Io me ne stavo parallelo al muro e entrambi mi passarono difianco. E Dean.. non potè fare a meno di fissare quel suo corpo coperto dalla tuta arancione, era tornato nel carcere di Londra da poco, era considerato il più temuto serial killer degli ultimi tempi e per un momento ebbi la pelle d'oca a stargli così vicino anche se per qualche secondo.
"Hei ragazzino, chiudi la bocca!"
Ridacchiò quello che mi aveva pure fatto rimanere a bocca aperta fino a pochi secondi prima. Mi aveva appena parlato e il mio cuore era a mille.
Iniziò il processo ed io mi misi a coprire la porta da cui entrò il giudice di corte, e ascoltai con attenzione ogni singola parola, del loro avvocato e dei vari testimoni.
Scorsi gli occhi su tutte le perone presenti e non appena sfiorai Dean con lo sguardo, notai che mi stava fissando, e potevo.riuscire a sentire il suo sguardo bruciarmi sulla pelle e involontariamente mi morsi il labbro inferiore giocherellando con il piercing e fingendo indifferenza, notando che ora i suoi occhi bruciavano sul mio corpo. Mi ripetevo di stare calmo e di non arrossire, ma la mia preghiera ebbe l'effetto contrario e mi ritrovai rosso come un peperone, sotto il suo sguardo attento e cristallino, come i suoi occhi.
E dio quegli occhi, ci separavano diversi metri ma potevo misurarne la profondità, erano limpidi, candidi, profondi e sinceri. Continuavo a matoriarmi il labbro inferiore con i denti quando abbassai lo sguardo su quelle labbra così baciabili, in quel momento il ragazzo decise di passarci la lingua sopra, scatenandomi una serie di brividi lungo la schiena; potevo notare la cicatrice di un taglio proprio sul lato destro, e.pensai che dovesse buciare parecchio ma non sembrava infastidirlo. Ora venne distratto da Samuel, suo fratello e si mise a sussurrare qualcosa riguardo la causa, ed io rimasi ancora lì, imbambolato a osservare attentamente ogni espressione, movimento o ogni piccolo dettaglio che compiva il ragazzo.
Il detenuto annuì al fratello soffocando una risata sotto i baffi, tonando poi a guardarmi con un espressione seria, non mi sfotteva,.mi guardava, e quello sguardo mi fece quasi venire caldo, non avevo paura ero estasiato da quell'uomo e qualsiasi movimento io compissi lui lo seguiva con gli occhi. Non ascoltai nemmeno più le parole del guidice che mi chiamarono in causa in quel momento;.ero troppo impegnato a urlare con gli occhi a quella tutina arancione che a momenti gli sarei saltato in braccio e avrei fatto dei suoi indumenti, tanti piccoli coriandolini.
"Ehm signor Wood vuole esporci la sua conclusione riguardo a questo caso? La sua parola verrà presa in considerazione come fosse un avvocato."
Disse il giudice in tono evidentemente imbarazzato, come se stesse chiamando un bambino.
Mi ripresi da quello sfiorarsi di sguardi e improvvisai; in una settimana non ero riuscito a trarre una conclusione e ora mi trovavo lì, in tribunale, a soli 24 anni, con la responsabilità di un avvocato sulle spalle. Mi feci coraggio e ripensai nella mia mente al fascicolo dell'uomo dalla tuta arancione che era tornato a guardarmi.
Camminai sotto il bancone del giudice, rivolgendomi all'avvocato dei fratelli e a quello delle vittime, ai testimoni e a tutti quanti.
"I--Io ho.. dedotto che questi fratelli siano rimasti colpiti dalla morte della madre, Samuel era piccolo, Dean avrà avuto quanto? 5 anni? E se non sbaglio continuano a parlare di Demoni, mostri, magia nera..ma pensate sia normale? a 1O anni hai paura dei mostri, a 2O di essere scoperto mentre rubi al supermarket di un Autogril e a 3O anni hai paura rimanere senza lavoro, le cose stanno così, è inutile che diventate imbecilli cercando risposte che non ci sono.. Hanno sbagliato a uccidere, ma hanno subito un trauma da piccoli e hanno solo bisogno di uno psicologo. Signore, io opterei per infermità mentale"
e sembrai aver convinto tutti i presenti e anche il giudice che controllò alcuni fogli e poi annuì, ed io tornai appoggiato al muro, dove ero prima. Gli avevo scontato la pena per almeno il resto della vita e mi sentìì soddisfatto di me stesso anche se io credevo in tutte quelle cose.
Un rumore mi fece alzare lo sguardo
"Tu sai insinuando che io sono pazzo eh? mi stai dando del disagiato brutto figlio di puttana"
E vidi i suoi occhi e come strattonava i polsi nelle manette per liberarsi da esse, era incazzato con me, la sua mandibola era serrata e i suoi occhi erano verdi petrolio, e ringhiava parole orribili, con la sua voce graffiata e la vena sul collo che era grossa e pulsante.
Lo strinse dalle spalle quello della sicurezza che lo constrinse a sedersi con un brusco movimento.
Il giudice aspettò che la situazione si fosse calmata per poi ridurre ad entrambi i fratelli la pena a 5 anni, promettendo una riduzione di pena per buona condotta. Avevo lo sguardo basso ma lo alzai e mi feci forza, incontrando nuovamente quegli occhi, che evitai fingendomi offeso, ed uscendo dalla porta sul retro, andando in corridoio e facendo aderire la schiena alla parete e con un sospiro, cercai di dimenticarmi quello sfiorare di sguardi.
Stavo andando in paranoia, avevo bisogno di un caffè o forse due, dovevo scordarmi di quella situazione e scavalcarla. Avevo appena dato dello stupido a Dean Winchester cosa potevo chiedere di più? Mentre mi dirigevo verso il bar, le porte si aprirono ed io camminai più in fretta, arrivando al bar e ordinando un caffè grande da portar via, mentre presi il cellulare e chiamai Kyle.
_Amore? stai bene, tutto okay?_
_Si.. ehi sto bene, non penso di riuscire a venire a casa stasera piccolo_
_Ben.. vuoi lasciarmi?_
_Ma certo che no scemo, ho molto lavoro da fare e vengo a casa stanotte sul.tardi...._
_Ma..ma...tesoro io.._
_Mi dispiace non sono in forma, ti prometto che appena mi riprendo passiamo assieme tutto il tempo che vuoi_
_Hm.. ti aspetto a stanotte_
_A stanotte bimbo_
_Ti amo_
_Io di più_
Ridacchiai chiudendo la chiamata e dopo aver pagato, presi il bicchierone di cartone e tornai nel mio ufficio, smontai la pistola che misi in cassa forte e mi cambiai, mettedomi in Jeans e maglietta, legandomi i capelli in un concio disordinato sulla testa.
Bevvi il mio caffè e ne aprofittai per fotocopiare il fascicolo di Dean, per studiarlo più nel dettaglio.

Spazio autrice:

E poi c'é la Carmy che mi commenta tutto c'e ..
Lei mi incita a scrivere quindi la tipo adoro.
ew ♡

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