"Baciami ancora" #14

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Ci guardammo per istanti che a me parvero ore, i suoi occhi non si staccavano dai miei e viceversa eravamo prigionieri, l'uno dell'altro, inutile dire che io ero praticamente ipnotizzato e me ne stavo di nuovo sopra di lui.
Mi carezzò il viso e socchiusi gli occhi beandomi di quella carezza leggera che si infrangeva contro la mia pelle, si accorse che stavo trattenendo il respiro e mi passò l'altra mano sulla schiena, da sotto la maglietta.
Minuti interi, passati a contare i secondi, sotto quello sguardo che mi implorava di baciarlo, cazzo i nostri nasi si toccavano e mancava davvero poco prima che le labbra potessero fare lo stesso.
Il suo nome uscì dalla mia bocca come un soffio di vento che interruppe il silenzio cullato dai nostri respiri, o meglio, dai suoi.
Avevo ripreso a ispirare ed espirare ad intervalli irregolari continuando a tenermi saldo a lui mentre la mano che se ne stava ancora sul mio viso si spostó a carezzare le mie labbra, che scivolarono fra quelle dita ruvide sotto il suo sguardo attento e leggermente imbronciato.
Sospirai tremolante, se non avesse poggiato le sue labbra sulle mie in meno di cinque secondi sarei impazzito, la mia testa era un confilitto fra il "bacialo" e il "Sei fidanzato non ti azzardare" ma quelle labbra, quelle carezze, quelle mani, quel corpo, quell'uomo che avevo desiderato fin troppe volte per ammetterlo anche a me stesso, era sotto di me e aspettava una mia mossa un mio sguardo o una mia parola.
E non riuscivo proprio a collegare il cosiddetto canale bocca-cervello perché avevo si la bocca aperta ma non ne usciva alcun suono mentre cercavo di arrancare aria per i miei polmoni sgonfi, arrendendomi all'idea di apparire ancora una volta un'idiota difronte a lui, ma non sembrava badare molto alla mia impacciataggine nel voler proferire parola, bensì sembrava apprezzare e ascoltare le parole che nemmeno avevo pensato.
Scosse la testa dolcemente ed io mi rassegnai a chiudere la bocca mettendo un broncio sghembo, non so cosa mi portó a chinarmi su di lui ricominciando a baciargli piano la clavicola e sembró capirmi e mi carezzó i capelli dolcemente mentre qualche respiro e gemito sconnesso sussurrato riempivano la stanza.
Ero bloccato, con le labbra sul suo collo che viziavo aggiungendoci anche la lingua e quanto avrei voluto le sue labbra, le avrei volute da morire, poterle assaggiare, potermici perdere dentro, non avrei potuto desiderare nulla di più che baciarlo e risvegliarmi al suo fianco, magari mentre mi abbracciava.

Troppe seghe mentali Benjamin! troppe, ora vai a casa, dal tuo ragazzo. .

Porca Troia! bacialo, bacialo forte, vuole essere baciato da te, togligli il respiro, fatti carezzare ovunque, concediti una prima volta che coccoli una persona perché lo vuoi tu e non perché lo vuole lei. Bacialo!

E dire che vinse la mia parte ancora "spensierata" é dire bene perché proprio dopo aver preso un respiro profondo, mi staccai dal collo pieno di segni di Dean e timidamente poggiai le mie labbra su quelle di lui vedendolo sgranare gli occhi improvvisamente.
E mentre rimanevo immobile, come pietrificato sentì il più grande ricambiarlo poco a poco, spostando una mano a palmo aperto sulla mia tempia che carezza, tenendomi stretto contro di se, sentendo in poco tempo la mano che precedentemente era sulla schiena fare su e giù, come per tranquillizzarmi.
Le labbra si strusciavano, si mangiavano, si volevano ancora e ancora ed a ogni secondo che passava l'attrazione era sempre più forte e il più grande spalancó la bocca portandomi a fare lo stesso e ad accogliere la sua lingua calda intrecciata alla mia, mentre quel bacio da casto stava diventando sempre più passionale, e forse quello che mi smosse di più fu la sua falange che scese fino a palparmi le natiche da sotto i jeans facendomi, con un balzo finire sotto di lui.
Il suo corpo fra le mie gambe e le sue mani che mi carezzavano i fianchi scoperti dalla t-shirt che si era alzata.
Mi stava baciando in un modo mai visto e non avevo nessuna intenzione di fermarlo.
Fui io ad agganciare una mano dietro il suo collo, spingendolo verso di me per non privarmi di quella sensazione gradevole e eccitante che era lo sfiorare delle nostre lingue.
Si staccó all'improvviso, sicuramente in mancanza d'aria e nascose il viso nell'incavo del mio collo, che andó a martoriare di nuovo, ripassando ogni singolo succhiotto portandomi a gettare la testa indietro e a ansimare piano sentendo le mie labbra pulsare dalla foga che era diventato quel bacio.
Gli carezzai possessivamente la schiena gettando il collo indietro e arrancando quanta più aria mi era possibile, agganciando le gambe dietro la sua schiena.
I nostri occhi si incontrarono nell'istante in cui si staccò per far combaciare le nostri fronti.
Ancora ero incapace di realizzare quello che fosse appena successo fino a quando non mi sporsi nuovamente in avanti tenendo la mia mano dietro il suo collo a carezzarlo.
La cosa che forse mi stupì di più fu lui che li ricambió uno ad uno, senza staccarsi o senza fermarmi.
Andavamo avanti a rubarci baci da qualche minuto fino a quando mentre le nostre labbra si sfioravano leggere aspettando di essere premute, Dean sorrise, emettendo un ridolino e facendomi prendere colore sulle guance"
"Che c'é? "
sussurrai ridacchiando e guardandolo.
"Oh Benjamin. . tu mi hai. . ."
disse piano
"Lo so. . sì, sì ti ho baciato i-io.."
balbettai ripetendomi mentalmente di essere un cretino.
"Benjamin io non..."
Vidi dai suoi occhi che era imbarazzato anche lui e sospirai.
"E ti aspetti che io ti chieda di stare insieme? con un ragazzo fidanzato? ma ti prego sono solo ubriaco,domani non ricorderó nulla haha"
Non ero ubriaco, stavo bene, o meglio, ero abbastanza sobrio e capace di realizzare che avevo baciato proprio lui e quelle parole mi smontarono un pò il castello di sabbia che stavo costruendo.
"Non fraintendermi i-io.. non ho parole Benjamin"
sussurró passandomi la mano sulla schiena, facendomi sentire sollevato e tranquillo.
In quel momento nemmeno io avevo parole a dire il vero, me le aveva prosciugate tutte quei cuscinetti sul quel viso.
Mi guardó facendomi intendere la solita domanda del "tutto okay?" ed io annuì velocemente scacciando il pensiero, non era okay, non era nulla fottutamente okay, quel giorno saremmo tornati alle nostre vite e nessuno avrebbe mai fatto riferimento a questa cosa.
Lo avevo appena baciato, cioé lui aveva ricambiato quindi tecnicamente ci eravamo baciati entrambi ma avevo iniziato io, insomma sono ubriaco e anche lui lo sembra. . credo.
"Ben?"
il suo fiato sul collo attiró la mia attenzione mentre prendeva a baciare la pelle oramai divenuta sensibile a causa dei suoi "baci" precedenti.
Chiusi gli occhi e presi un respiro che apparve come tremolante e insicuro ma che non sembró scoraggiare il biondo.
"Stai facendo tutto questo perché domani nessuno di noi ricorderà nulla vero?"
sussurrai mentre la mia maglia iniziava a divenire ingombrante: le sue mani erano sotto di essa e la sua bocca scavava le mie clavicole.
"Ma certo..spassiamocela con un ragazzino poliziotto che potrebbe sbattermi dentro in men di due secondi. . non sono così cretino ragazzetto"
soffió sulla mia pelle bagnata e lucida.
"Quindi lo avresti fatto se io non fossi stato un poliziotto? mi avresti usato."
e perché faceva così male pronunciare quelle parole, lui non era nulla per me eppure io lo sentivo parte di me in un qualche modo
"Benjamin se mi stai chiedendo se ho intenzione di buttarti fuori di qui alle 7.00 di mattina, scordatelo.
Se credi io abbia voglia di scoparti..bhe.. forse ma non lo faró.. sei fidanzato e i-io . . ."
Un groppo in gola minacciava una morte per soffocamento.
"E tu?.."
Mi affrettai a sussurrare
"E io non ti tratto da puttana, non lo sei."
Mi guardò dritto negli occhi ed io ricambiai lo sguardo senza che potessi parlare o capire le parole che aveva detto.
"Abbiamo sbagliato a fare tutto questo ma ammetto che é stato bellissimo. . ora dimentichiamoci di tutto e dormiamo"
disse serio carezzandomi il viso, gli afferrai il polso e dopo aver fatto intrecciare le nostre mani lo strinsi a me da sopra la schiena.
Se tanto dovevo fare l'ubriaco, che almeno lo facessi bene fino infondo.
"Mi stai chiedendo di restare?"
sussurró mentre il suo pollice carezzava le nostre mani intrecciate.
"Tu cosa dici hm? non ti pisce tutto questo? l'arietta estiva, l'alba, la calma e il poter fare quello che vuoi"
"Con chi voglio."
Ribatté lui.
"Esatto con chi vuoi"
piegai le labbra in un sorriso sghembo e gli carezzai la schiena con la mano libera.
"Già"
disse flebile.
Sarei rimasto in quella stanza con lui a vita, e coccolarlo e a viziarlo, Dean non era quello cattivo, Dean portava una maschera che nascondeva un animo dolce e bisognoso d'affetto.
Ci furono un paio di momenti di silenzio in cui lui sospiró.
"Non sei ubriaco, o almeno non del tutto"
sussurrai irruppendo nel silenzio.
"Nemmeno tu, Benjamin"
Disse serio guardandomi e poggiando il mento sul mio petto coperto dalla t-shirt.
Deglutì
"I-io non reggo l'alcool"
dissi senza fiato.
"Tu lo reggi e sei solo brillo, non mentirmi io sono lucido sai?"
si passó la lingua sulle labbra ed io feci lo stesso, quasi volessi catturare quell attimo.
"Non puoi essere sobrio"
mormorai
"Okay. . sono diciamo brillo"
sorrise ed io avvampai e grazie a dio penombra, grazie.
Si sporse in avanti e mi morse una guancia baciandola subito dopo.
"Smettila di arrossire bambolina susu"
"Arrossire?"
mormorai con il groppo in gola
"le tue guance diventano rosse e calde, l'ho sentito"
Le nostre mani erano ancora intrecciate e prese a carezzarmi un capezzolo con il pollice facendomi inarcare involontariamente il bacino.
"D-Dean. . "
balbettai sottovoce stringendo nervosamente il lenzuolo nella mano.
"Dimmi Benjamin"
sussurró con aria maliziosa, tornando a baciare il mio collo.
"T-ti dispiace."
mormorai senza fiato.
"Oh si mi dispiace e a te hm?"
Mi sussurró quasi sulle labbra con un sorriso colpevole.
"Oh no Winchester. ."
sussurrai stando al gioco e mordendomi il labbro inferiore, mentre il suo pollice ed il suo indice erano intenti ad avvolgere e massaggiare il mio bottoncino di pelle ormai duro.
"Oh Benjamin sei così stronzo"
disse piano sciogliendo la presa alle nostre dita e puntandosi con i gomiti sul meterasso, sistemandosi meglio fra le mie gambe e facendo scivolare il bordo inferiore della mia maglietta sotto il mio collo.
Mi carezzó il petto tatuato con emtrambe le mani e dopo aver sorriso prese fra le labbra il mio bottoncino di carne e prese a giocherellarci con la lingua, mordendolo e succhiandolo a suo piacimento.
"Sei tu quello stronzo, stronzo! "
mi sforzai di non gemere ma mi era impossibile.
Lui non rispose e mi sfilai la maglietta con un gesto rapido, lasciando cadere la T-shirt da qualche parte, agganciando le mani ai suoi capelli.
"Oh Ben come faccio a resisterti hm?"
disse con voce roca dopo qualche minuto alzando lo sguardo dal mio petto e sorridendomi soddisfatto.
Quella voce. quella dannata voce.
"Non devi. ."
ansimai prendendo fiato e lo sentì salire a baciarmi il collo, tenendomi stretto dai fianchi.
"Invece devo, voglio."
ansimó contro la mia pelle, lasciando andare uno schiocco rumoroso che andó a coprire con piccoli morsetti che mi immobilizzarono sotto di lui.
"Non d-d..."
nemmeno il tempo di riuscire a mettere insieme due parole che le sue labbra erano nuovamente sulle mie e la sua lingua chiedeva accesso alla mia bocca con movimenti cauti e delicati che mi fecero completamente spalancare le labbra e lasciar intrecciare le lingue che presero subito confidenza fra loro.
Entrambi capimmo che se avessimo continuato così anche i miei jeans avrebbero raggiunto il pavimento ma non sembrava fregarcene.
Si muoveva con delicatezza ma allo stesso tempo con passione, scandendo il ritmo delle nostre lingue.
Inutile dire che avrei dato tutto per potermi concedere a lui quella notte, per sentirlo dentro di me, baciarlo, gemere nella sua bocca e raggiungere il piacere insieme, facendo tornare il silenzio a regnare nella stanza.
Ma questa volta era stato lui a baciarmi, a prendere in mano la situazione, quindi da un lato la mia speranza che a lui fregasse qualcosa si era accesa.
Quando si staccó si soffermó a guardarmi negli occhi con le labbra, entrambe martoriate dai miei morsi, schiuse e il petto che si alzava e abbassava velocemente. Nemmeno il mio aspetto era dei migliori dato che l'aria fresca aveva iniziato a farmi tornare colore al viso che era di un rosso acceso sulle guance, anche le mie labbra sottili erano di un color ciliegia e il mio respiro era incontrollato.
Chiusi gli occhi e sorrisi passando le mani sul suo petto tonico e liscio, portandole fino alla schiena, di cui andai a percorrerne la spina dorsale riempendo con gli indici le due fossette di venere alla base del tronco.
Quando aprì gli occhi lui era lì, immobile che con un mezzo sorriso mi scrutava da cima a fondo come volesse memorizzare ogni mio più piccolo particolare e tutto questo, se pur strano mi faceva piacere, finalmente mi sentivo apprezato da qualcuno.

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