"Sigarette" #26

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Pioveva anche quel giorno ed il mio umore era pari a quello del giorno prima e di quello prima ancora.
Ero arrivato a non sapere a cosa rispondere alla domanda "Tutto bene?" rispondevo di si per abitudine, ma non perché stessi veramente bene, e nessuno sembrava interessarsi a questo quindi conveniva dire di stare bene, anche se gli occhi erano continuamente gonfi di lacrime.

"Cos'hai sul polso?"
intervenne quel rompicoglioni del mio collega.

"Cos'hai lì? oh no scusa è la tua faccia"
feci una smorfia tirando giù le maniche di quella che era la sua felpa, che era diventata mia perché non avevo avuto modo di restituirgliela.
La indossavo sempre, me lo faceva sentire vicino e una parte di me non voleva scordarsi il profumo che aveva la sua pelle e quella sensazione stupenda che provavo quando mi baciava, di come mi sentissi unico e apprezzato come poche volte in vita mia.

"Sei simpatico oggi.. forse più di ieri Ben"
Mi diede una spallata ed io lo fulminai con lo sguardo, estraendo dalla tasca il mio pacchetto di Marlboro.

"Ma Vaffanculo"
sbottai portandomi una sigaretta alla bocca.

"Spiacente, io non fumo"
Mi prese l'accendino dalle mani attirando l'attenzione.

"Ed io si, quindi ridammelo e non scassare la minchia si? bene"
Con il mio solito modo sgarbato cercai di riprendermi il mio accendino ma con scarsi risultati.

"Non si fuma qui Benjamin, dovresti saperlo ormai, se ti beccano sei nella merda.."

"Mi vedi interessato? Ora dammi quel cazzo di accendino"

"Vai fuori a fumare"

"Vado fuori, vado fuori oh ma Vaffanculo eh"
Mi presi il mio accendino e mi diressi verso l'uscita, aveva ricominciato a piovere e mi stretti nella felpa uscendo fuori e rimanendo sotto alla piccola tettoia che si affacciava sulla strada.
Era tremendamente freddo e come al solito mi faceva tutto schifo ma un po' di sole non avrebbe guastato per niente.
Mi sbrigai ad accendermi la sigaretta fissando la serie di macchine sfrecciare sull'asfalto bagnato e freddo.
Per un momento desiderai di potermi stendere su di esso e poter chiudere gli occhi, mollando tutto è fregandomene di ogni cosa.
Quando ebbi finito mi tirai su il cappuccio e decisi di passeggiare nel parcheggio e di pensare a come mi trovassi lì in quel posto desolato e freddo come le mie emozioni, mi ero spento totalmente, ero scarico ed ero stato separato dall'unica persona in grado di caricarmi e darmi energie.
Nella mia distrattaggine finì in mezzo alla strada venendo urtato da una macchina, caddi per terra più per la perdita d'equilibrio che per l'urto, stava parcheggiando ed andava piano.
Ne approfittai e mi stesi fissando le goccie che mi bagnavano, la macchina inchiodó e lo sportello si aprí mentre l'uomo piuttosto preoccupato si inginocchiava affianco a me.
Chiusi gli occhi e lo sentì parlare.

"Ti sei fatto male?"

"Avresti potuto uccidermi"
mormorai scoppiando a ridere.
Nemmeno seppí il perché, ma risi forse dalla disperazione di non esser morto.
Aprí gli occhi.

"Dean.."
Balzai indietro ed il mio battito accelerò fino a sentire il cuore uscirmi dal petto.

"Dean? io mi chiamo Harry, sicuro di non aver sbattuto la testa?"
scossi la testa, ora avevo anche le allucinazioni, bene.

"Scusa.. scusa Harry io.. io sono confuso"
ridacchiai nervosamente mentre mi aiutava a rialzarmi in piedi.

"Io sono Benjamin"
Mi strinse la mano e lo guardai e Vaffanculo aveva gli occhi verdi.

"I-io.. è meglio che rientri eh?"
avevo paura, paura di tutto.

"Ma sei un poliziotto?"

"Sí"

His green eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora