Ed era parecchio strano stare lì con lui, con un serial killer e dovetti ammettere a me stesso di stare bene, parecchio bene.
E non so perché la mia timidezza era come scomparsa con lui, anche solo baciarlo era diventato semplice, quasi normale e per lui sembrava essere lo stesso.
Detestavo pensare che tutto questo avrebbe avuto una fine, se quella sera o il giorno dopo, avevo paura, paura di tornare ad essere solo un poliziotto per quell'uomo.
Si era addormentato, o meglio aveva la guancia poggiata sul mio petto e il suo respiro era regolare, mentre mi aveva preso la mano come per essere sicuro che non scappassi.
Gli carezzavo i capelli con la mano, facendo passare le ciocche biondo cenere fra le dita, senza smettere di sorridere, socchiusi gli occhi e sospirai piano mentre dalla finstra aperta filtravano i primi raggi solari.
Non poteva andare meglio di così, ero rilassato, appagato, e non avevamo fatto sesso, e tutto ció era strano perché non avevo nessun sintomo da sbornia e non stavo sognando, ero consapevole di essere sveglio, ed ero felice anche se la mia felicità si infranse non appena sentì la manopola della porta girarsi e percepì due figure entrare nella stanza, e finsi di dormire per evitare casini.
"Sono certa di mancargli, lui mi ama e presto ci sposeremo ne sono certa"
disse la voce femminile lasciandosi dietro un ticchettio di tacchi a spillo che terminó con un urlo stridulo non appena accense la luce.
Sì é l'effetto che faccio alle persone.
Continuai a tenere gli occhi chiusi mentre quello che evidentemente era Sammy le diceva di stare zitta.
Ma non sembrò avere nessuna intenzione di placare il suo "essere racchia" e non appena fu vicino al letto picchiettó il piede sul pavimento chinandosi appena in avanti, per farci arrivare dritto all'orecchio il suo
"e quindi?"
che fece saltare letteralmente Dean sul letto seguito da me che aprì di colpo gli occhi vedendo quella che aveva così tanta terra in faccia da poterci coltivare dei pomodori.
Non ridere.
Il tutto era esilarante perché nemmeno Dean sembró preoccupato di quello che potessero pensare.
"Non c'é bisogno di urlare, ci sento, Buongiorno anche a te comunque"
disse il più grande sorridendomi di sott'occhio.
"Ti sembra un buongiorno percaso? Dean come possiamo stare insieme se io ti trovo a letto con un ragazzo?"
Disse la bionda puntando i piedi
"Non lo so, dimmelo tu"
sospiró stringendo la presa nelle nostre mani che ancora non aveva sciolto.
"Io non posso andare avanti così."
disse lei a sua volta incrociando le braccia al petto.
"Allora non dovremmo andare avanti"
disse senza guardarla negli occhi
"I-io. . senti ragazzino come cazzo hai fatto a entrare nel letto del mio ragazzo?"
Sbattei più volte le palpebre sospirando
"ti ha appena scaricata."
dissi con la mia voce roca mattutina facendomi apparire un "duro".
La ragazza non disse nulla e indietreggió due passi.
Ben non ridere.
Non devo ridere ma ormai é più forte di me non poterlo fare e mi lasciai scappare un risolino che contagió anche Dean.
"Non voglio certo essere scaricata per un finocchio come te"
disse mettendosi sulla difensiva e facendomi tornare serio, e facendomi percepire quei 5 minuti di smadonnate dove se volava giù dalla finestra doveva solo ringraziare.
"Come mi hai chiamato?"
dissi serrando subito dopo oa mandibola.
"Mi sbaglio percaso? , sei uno stupido illuso che non sa stare al suo posto"
alzó un sopracciglio guardandomi fisso mentre la rabbia saliva sempre di più fino a raggiungere livelli estremi.
Sii maturo Benjamin, per carità di Dio.
"Non so chi cazzo tu sia, e come ti permetti di parlarmi in questo modo razza di montata, finta e rifatta del cazzo, ma io e il tuo ragazzo non abbiamo scopato, non so se nel tuo vocabolario sia presente la parola "coccole" o "dormire abbracciati" dato che sai solo fare a darla via senza soffermarti ad apprezzare quello che hai.
E sai cosa tesoro? io saró anche un finocchio, ma la dignità la tengo e anche con cura, e se non ti dispiace ora dovrei andare, non per cattiveria eh? ma io sto al mio posto. con permesso"
E dopo queste parole scivolai da sotto di Dean e raccolsi la mia t-shirt , dopo aver preso la chiave della mia suite dal comodino, uscì nel corridoio e a passo svelto entrai dentro alla mia camera, sbattendo la porta.
Mi ero imposto di non piangere, dopo tutto era la sua ragazza, non potevo pretendere pure che mi difendesse ma come aveva detto non sapevo stare al mio posto e detestai pensare che aveva proprio ragione lei.
mi buttai sul letto e abbracciai il cuscino, esternandomi completamente da tutto e da tutti, chiudendo gli occhi da cui ne uscì una lacrima, seguita da un'altra e poi da un'altra ancora, fino a ritrovarmi a piangere in silenzio, da solo.
Il mio cuore era a mille e avevo gli occhi gonfi, la faccia rossa e respiravo a mala pena.
Decisi di calmarmi, quel giorno era appena iniziato ed io dovevo lavorare, non potevo certo piangere tutto il giorno anche se non mi sarebbe dispiaciuto.
Quando socchiusi gli occhi, convinto di voler dormire altre ore, avendo il turno quel pomeriggio due colpi alla porta eccheggiarono nella stanza, non risposi.
"Benjamin sono desolato, ti prego fammi entrare"
come se non bastasse l'ultima persona che volevo vedere era dietro quella porta.
"So che sei lì, ti sento respirare e.. e o mi fai entrare o entro io"
la sua voce si fece più dura e scivolai giù da letto per andare ad aprire la porta e me lo trovai davanti che mi guardava con occhi di chi deve chiedere scusa.
"Non ho bisogno di scuse, quindi é stato bello cia.."
stavo per chiudere la porta ma lui la bloccò mettendoci un piede in mezzo.
"Hai pianto?"
si affrettó a chiedere.
"Non stiamo parlando di questo ora."
dissi a mia volta con un nodo in gola.
"Io voglio parlarne invece, tu hai pianto Benjamin."
Mi contrinse a guardarlo negli occhi.
"Se ne sei così sicuro perché me lo hai domandato?"
sospirai stropicciandomi gli occhi.
"Perché voglio sentirmi dire che va tutto bene Ben"
avanzó piano verso di me.
"Okay, va tutto bene."
forzai un sorriso tirando su con il naso.
"Non mentirmi."
ribatté
"E allora piantala di fare domande idiote"
deglutì perdendomi in quei pozzi verdi.
Lui non disse nulla, spinse la mano sulla porta e la spalancó entrando così in camera, chiudendo la porta alle sue spalle e non esitando a prendermi da sotto i glutei e farmi saltare in braccio a lui, che si sedette sul letto e mi strinse forte.
"Ti hanno fatto male le sue parole vero?"
sussurró piano al mio orecchio, facendomi annuire mentre strizzavo gli occhi per non piangere.
"Oh piccolo Ben"
mormoró carezzandomi la schiena da sotto la maglietta e baciandomi la guancia più volte.
Restammo così per minuti interi, e tutto quell'affetto riuscì a calmare la mia ansia che si stava accumolando.
"Ci sei stato tu, che mi hai apprezzato ieri sera e é valso più di mille scopate con lei"
sussurrò prendendomi teneramente un lembo di pelle dal collo e mordicchiandolo facendomi il solletico.
Ridacchiai aggrappandomi alla sua maglietta e lui salì a baciare il mio collo con piccoli sciocchi che eccheggiarono per tutta la stanza.
"Io posso apprezzarti anche ora se ti va"
sussurrai flebile e un po' timidamente guardandolo negli occhi e sorridendo leggermente.
"Adoro essere apprezzato da te Benjamin, sei l'unico che mi fa sentire umano"
disse adagiandomi sul letto e stendendosi accanto a me.
"Tu sei umano Dean"
sussurrai ancora una volta aggrappandomi al suo corpo muscoloso.
"Lo sono sempre stato ma non mi sono mai sentito tale"
mi carezzó la schiena stringendomi a lui.
"Devi sentirti tale perché tu lo sei, e io non parlo per parlare, lo dico sul serio"
feci un mezzo sorriso guardandolo e lui mi bació il nasino.
"Non piangere più, detesto vederti triste"
carezzò i miei capelli dolcemente e mi guardó dritto negli occhi.
"Non é una cosa che controllo io."
mormorai deglutendo.
"D'ora in poi la controlleremo assieme"
persi un battito
"C-cosa?"
schiusi le labbra prendendo colore sulle guancie.
"Questo"
Disse velocemente alzandomi il mento con l'indice e facendo combaciare le nostre labbra in un bacio passionale ma casto che mi portó ad aggrapparmi ancor di più a Dean mentre lui si occupava di stringermi dai fianchi e di fare attorcigliare le nostre gambe.
Quando si staccó da me io arrossì abbassando lo sguardo.
"Che c'é?"
sussurró sorridendo.
"Niente niente... davvero. T-ti va di venire da me questo pomeriggio per stare un po' assieme, il mio ragazzo non c'é e magari possiamo guardarci un film o.."
mi interruppe
"O potrei coccolarti io"
sussurró al mio orecchio lasciandoci un mosetto.
"Esatto"
sussurrai con il viso in fiamme deducendo già quello che volesse fare.
"Ci sto"
sussurró dolcemente nascondendomi fra le sue braccia.
Mi sentivo al sicuro, protetto e felice anche se quella giornata era iniziata piuttosto male.
Dal corridoio potevo udire gli urli striduli di quella povera ragazza che sicuramente stava urlando contro Sammy del perché Dean fosse così bello ma così incredibilmente stronzo.
E Dean era con me, mi stava abbracciando e mi aveva appena baciato, come niente fosse, rifugiati in una stanzetta al buio, abbracciati su un letto, lontano da tutti.
Si voltò a guardarmi
"Ora é single e deve solo abituarsi all'idea"
ridacchió andando a baciarmi teneramente la conca dietro l'orecchio.
"Non dovevi lasciarla se tu ne eri innamorato"
dissi serio sfiorandogli i capelli.
"Ragazzetto io non mi innamoro ricordi?"
annuì sorridendo.
"scopata fissa giusto?"
dissi sorridendogli.
"Esattamente.."
"E..e ora?"
sussurrai avendo paura della risposta
"E ora scoperò occasionalmente.. la tipa della reception non é male"
Sbuffai e ridusi gli occhi a due fessure, girandomi dall'altra parte.
"Eddai stavo scherzando bambolina non offenderti dai"
si chinó sul mio collo e lo riempì di baci umidi, facendomi fare risolini.
"Non essere geloso ragazzetto"
sorrise contro il mio collo continuando a baciarlo.
"Hm..non sono geloso"
sussurrai mettendogli il broncio e girandomi verso di lui.
"oh no il broncetto no"
esclamó
"Io faccio quello che voglio pf"
dissi in un sussurro incrociando le braccia al petto.
"Ah non sei geloso hm?"
si morse il labbro inferiore guardandomi.
"N-no"
dissi spingendo in fuori il labbro
"Ah si hm? a me sembra il contrario sai? e proprio per questo questo pomeriggio sono stato invitato a casa di un ragazzetto un po' stupidino"
sussurró cercando di scusarsi
"Smettila di fare il leccaculo e non sono stupidino"
Sorrisi debolemente mentre il più grande mi stringeva a lui e mi mordeva le guanciotte rosse e gonfie.
"Si.. sono geloso"
sussurrai ormai sfinito.
"Oh ragazzetto. . anche io lo sono sai?"
Ridacchiò alzandomi nuovamente la maglietta e carezzando con i polpastrelli il mio addome leggermente scolpito.
Sorrisi lasciandolo fare, amavo quelle attenzioni, sopratutto se me le porgeva lui.
"E dimmi. . ragazzetto.. ti piace quando ti carezzo in questo punto hm?"
le sue dita leggere si muovevano fra il mio ombelico e l'inizio dei jeans andandoli di tanto in tanto a scansarli.
Annuì velocemente socchiudendo gli occhi mentre la sua mano carezzava sempre meno la pelle scoperta per andare a cercare la mia, coperta dai Jeans che slacció e fece scivolare fino al ginocchio prendendo ora a giocherellare con il tessuto dei miei boxer.
"D-Dean"
Provai a proferire parole ma in men che non si dica mi trovai a far danzare entrambe le lingue in un bacio poco casto che lo portó a stringere la patta dei miei boxer ed a massaggiarla con forza.
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His green eyes
Fanfiction《Dopo una vita difficile,Benjamin, un ragazzo di appena 25 anni, decide di entrare in polizia, e tutto va bene, fino a quel giorno. Due occhi verdi, un sorriso così perfetto da piegarti in due ed una tutina arancione, stiamo parlando di Dean Winches...