"Birra e Vodka" #13

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Finalente fui solo, in camera, senza Kyle, Dean, Samuel o qualsiasi altra possibile distrazione che in questo momento, avrebbe potuto farmi impazzire.
Decisi di spogliarmi e buttarmi sotto la doccia, chiedendo del conforto in quel getto fresco che mi faceva rabbrividire quasi quanto ci riusciva Dean.
Avevo ancora in testa le sue parole, mi aveva esplicitamente chiesto se andavo da lui a ubriacarmi e sarebbe stata una scopata, perchè sì, nessuno mi ha mai visto ubriaco e non voglio succeda, almeno per il momento.
Se facessi sesso con Dean sarebbero altri sensi di colpa, che corrisponderebbero a litigi con Kyle, ed io voglio girare attorno a tutta questa storia senza farmi coinvolgere, è un serial killer, ed io, un'egente dell'FBI cosa dovrei fare? bussare a quella porta o farmi una bella dormita, in modo che domani si torna al lavoro e non ci penso più?
Logicamente scelsi la prima, e mi trovai in tuta e maglietta a bussare a quella dannata porta, con i capelli legati ancora umidi, e a pensarci bene, dovevo essere proprio ridicolo.
"Ma guarda chi si vede.. il poliziotto"
disse aprendo la porta già impugnando una Beks ghiacciata
"Se disturbo posso tornare in camera mia.. è che non avevo n-nulla d-da fare e.. "
nemmeno il tempo di finire che mi tira per un polso e mi ritrovo all'interno della camera.
Si può vedere come sono arrivati da poco, sono pochi i vestiti sparsi in giro, le bottiglie, l'odore di alcool ma nessuna traccia di Samuel, il minore.
"T-tuo fratello, dov'è?"
chiesi spostando un paio di boxer per sedermi su un materasso all'apparenza comodo
"Sammy è andato a fare un giro, abbiamo molto a cui pensare e questo era il suo turno.. doveva controllare delle cose e.. e poi non ti potevo lasciare tutto solo no? è troppo grande la tua stanza per un ragazzzeto così dolce e carino"
Dean.. che in quel momento era girato di spalle, si voltò verso di me, con un sorriso sghembo, face saltar via il tappino ad un altra birra che mi lanciò e che afferrai al volo.
"Cin Cin bambolina"
Si avvicinò a me e fece cozzare le tue bottiglie portandomi a deglutire rumorosamente.
"Cin Cin"
ripetei facendo un grosso respiro e bevendo un piccolo sorso.
"Allora agente Woo.."
Si gettò sul proprio letto
"Chiamami Ben"
Lo interruppi sentendo i miei boxer diventare strettini e l'aria farsi bollente
"Allora Ben.."
ripetè in un sussurro notando il mio evidente stato ormonale
"Si?"
sussurrai abbassando lo sguardo sui miei piedi e rigirandomi la bottiglia fra le mani
"Dimmi un po'.. come mai non sei dal tuo ragazzo? hm?"
chiese scrutandomi da capo a piedi con quegli occhi smeraldo.
"Per questi forse?"
Mi voltai verso di lui, stendendo il collo ed abbassando lo scollo a V della mia maglietta, mostrandoglieli che continuavano sul petto.
"Oh..quasi dimenticavo.. Ben.. quel petto, ma dopotutto come scordare quegli ansimi in quella stanza troppo piccola hm? o su quella scriv..."
"..basta"
dissi deciso alzandomi in piedi e poggiando la bottiglia sul comodino, torturandomi le mani, dirigendomi verso la finestra.
"Ben è tutto okay? "
disse placando la risatina e mettendosi seduto
"Ah ora ti importa Dean.. ora ti importa se è tutto okay.."
sbuffai poggiandomi con le mani sul davanzale, lo sentì avvicinarsi a me e potè dedurre che mi fosse dietro.
"Non ho mai detto nulla di questo ragazzetto, mi importa di te, quindi non dire più una cosa simile.. e ora bevi ne hai bisogno"
Mi sussurrò e per un momento ho immaginato le sue labbra impregnate di quel sapore amarognolo che mi facevano sballare.
"Vodka o Martini?"
mi chiese ormai lontano dal mio corpo.
"Vodka"
dissi dirigendomi verso di lui e rubandogli di mano la bottiglia, che stappai e mi portai alle labbra.
"Ehi vacci piano sbirro!"
disse afferrando la mia birra che era sul comodino, bevendone lunghi sorsi.
"Ti piace passare al sodo hm? "
sussurrò ridacchiando mentre ero ancora attaccato alla bottiglia, che allontanai dalle labbra subito dopo.
"Mi piace la vodka non il sodo"
dissi con voce piuttosto roca, accorgendomi di aver bevuto metà della bottiglia.
"Capito"
sussurrò tornando steso sul letto
Nemmeno una parola, che già stavo bevendo ancora, sentendo tutti i muscoli del corpo abbandonarmi poco a poco.
"Se noi dovessimo fare sesso.. quel brutto sgorbio del tuo fidanzato lo saprebbe mai hm?"
disse con calma finendo la sua birra.
"Ah ora vuoi fare sesso con me hm? non ti è bastato segarmi sulla mia scrivania hm? ora vuoi fare sesso.. poi cos'altro hm?"
mi staccai sussurrando un "Ah" per la gola in fiamme, a causa di quei 40° d'alcool.
"Era solo una semplice domanda piccoletto, non ti alterare"
disse balzando in piedi e rubandomi gli ultimi sorsi di mano, con un sorriso colpevole.
"Non mi sto alterando proprio per un cazzo mi hai capito?"
alzai forse un po' troppo la voce, balzando in piedi e mirando a l'ultima bottiglia.
"Non graffiare tigre.. cos'hai il ciclo stasera hm?"
Quelle battutine.. dio mio quanto avrei voluto buttarlo giù dalla finestra
"Non sono una ragazza hm? come te ne sei accorto ho il pene, non la vagina come quelle troie senza dignità che ti fai.. ohoh si e in questo cerchio di puttane c'è anche la tua ragazza"
dissi senza un minimo di auto controllo urlandogli contro
"So che Caroline è una troia, non serve che sia tu a dirmelo. ma come ti ho già detto è una scopata fissa per me, niente di più, non che la ami o robe simili, ste stronzate le lascio a te okay?"
sussurra con un cipiglio soddisfatto in viso.
"No.. no Dean.no è sbagliato.. non puoi usare il sesso come distrazione da questa merda"
e potevo davvero sentire di non aver nessun controllo sulla mia bocca, che sputava parole
"È quello che ho sempre fatto Ben, ed è quello che continuerò a fare.. farle urlare fino all'orgasmo, per me è l'unica cosa che conta"
sussurrò stappandosi un altra bottiglia di birra
"E non hai mai pensato di volerti innamorare o avere una famiglia hm? non.. non sono cose per te immagino"
feci avanti e indietro per la stanza senza mai fermarmi.
"Oh.. ecco.. arriva la mia salvezza! Benjamin io combatto contro delle forze che all'anno uccidono centinaia di persone che nemmeno conosco, con una moglie ed una figlia, pensi sia diverso eh? dover aver paura di uscir di casa.. non potrei proteggerle. e il mondo ha bisogno di me"
a quelle parole nemmeno seppi cosa rispondergli, mi avevano spiazzato e durante quel silenzio che si creò si udiva il suono del mio pomo d'adamo che mi aiutava a deglutire quanto più alcool possibile.
"È difficile, lo so ma.. dovrà pur esserci qualcosa che.. "
"Non c'è niente Bejamin, non c'è un emerito cazzo.. e son felice della mia vita da puttaniere.. "
sospirai. Per la prima volta sentivo di non poter fare nulla.. così mi limitai a dimezzare il liquido in quella bottiglia, e mi sedetti quasi a peso morto, affiaco a lui, passandogli la bottiglia.
"Sei solo ubriaco, domani non ricorderai nulla"
Sussurrò prima di deglutire tutto il liquido restante.
" O forse si.. non è detto "
"Oh Ben.. mi hai fatto intendere di essere geloso"
disse facendo un mezzo sorriso e ridacchiando come suo solito.
"Hai capito bene Dean."
dissi in un sussurro
"Tu.. sei geloso di me?"
disse sembrando sorpreso.
"C'è qualcosa di non chiaro nel.. sono geloso di te hm?"
dissi stropicciandomi gli occhi.
"N-no chiarissimo è che.. è strano"
disse portando una mano sul mio braccio, tracciandone la linea di alcuni tatuaggi.
"Che io abbia il pene e sia nel tuo letto?"
sospirai
"É strano che tu mi faccia questo effetto.. é strano che in questo momento pagherei per fare sesso con te, per sbatterti al muro e farti urlare"
Sussurró facendomi deglutire.
"E cosa ti impedisce di farlo"
sussurrai voltandomi verso di lui
"Non lo so Benjamin"
susurró a sua volta facendomi portare una mano a carezzare la sua guancia coperta di barbetta.
"s-sei solo ubriaco D-Dean"
arrossì balbettando.
"Si.. forse si.. ora dormiamo stronzetto"
e senza nemmeno farlo a posta mi spiaccicó contro il suo petto, inondandomi del suo profumo.
Chiusi gli occhi e quasi con un movimento naturale salì a baciargli il collo, dolcemente, muovendo le labbra su quella pelle sensibile, salendo in poco tempo sopra di lui, a cavalcioni, con le sue mani che di tanto in tanto, sfioravano le mie natiche.
Dopo qualche secondo mi staccai solo per liberarmi della sua maglia
"B-Benjamin.. n-non tentarmi"
disse con un filo di voce, venendo zittito subito dalle mie labbra che scesero fino a quei bottoncini di carne che andai a viziare, sentendo subito dopo le sue mani sui miei fianchi, stringendo la maglietta spingendomi indietro.
"Benjamin.. t-ti prego io non faccio queste cose"
Sussurró incastrando le nostre iridi portandomi a passare lo sguardo su quelle labbra che lentamente scandivano ogni singola parola.
Stai zitto, stai zitto porca troia!
Non mi arresi e sospirai un sorriso mormorando un "shh" che lo fece sbuffare.
"Benjamin se mi tratti in questo modo le conseguenze sono due e non sono per niente a tuo favore"
disse con un sospiro carezzandomi alla base della schiena.
"Sta zitto per l'amor del cielo"
Oh dio l'ho detto davvero
Non rispose e si limitò a appoggiare la testa sul cuscino stremato e spazientito.
Sorrisi osservandolo e vedendo lo sguarso ricambiato mentre tornavo a baciargli il petto ripetute volte, carezzandolo con i polpastrelli, così liscio e vellutato con un'accenno di peluria.
Per la prima volta mi soffermai a osservare tutti i particolari di quel corpo, baciandone ogni centimetro di pelle scoperta, sentendolo rabbrividire.
Dio solo sa quanto avrei voluto conservare il profumo della sua pelle e tenerlo sempre con me, in una boccettina, conservandolo come un tesoro.
Lo carezzai piano, la sua perfezione era immensa e la mia paura di romperlo era a dir poco un ossessione, era teso, a disagio e in imbarazzo, potevo quasi scorgerne le sue guance prendere colore.
Lentamente la sua mano afferró il mio mento facendo incastrare le nostre iridi entrambe di un colore chiaro.
"Non faccio queste cose ora ti giri, dormi e domani ti porto a casa"
Casa? e chi cazzo voleva andarci a casa, quelle braccia erano estremamente più calde e confortevoli di una casa.
Scossi la testa.
"Ti prego.. dammi solo cinque minuti, poi dormo promesso ma io.. ti prego"
sussurrai mordendomi involontarialmente il labbro inferiore, carezzando quel petto caldo a palmo aperto.
Cosa mi portó a scendere fino a leccare i suoi addominali non l'ho mai capito ma sentì chiaramente il ragazzo sotto di me eccitarsi ed iniziare a carezzarmi la schiena con insistenza, andandola a graffiare con le unghie.
"B-Been"
Mi strinse per i fianchi e mi fece poggiare la fronte sulla sua.
"D-dormiamo.. p-perfavore"
la sua boce parve quasi implorarmi di smetterla, era l'alcool, era sicuramente quello.
Allungò una mano a spegnere la luce, lasciando la stanza in penombra, con un arietta estiva che sfiorava i nostri corpi.
Con un movimento mi costrinse a stendermi e mi attiró contro il petto, premendomi le mani contro la schiena.
Per un attimo chiusi gli occhi, godendomi quel battito cardiaco irregolare e potente.
Dean Winchester aveva un cuore, lo aveva sempre avuto, aveva sempre battuto e quel pulsare veniva coperto dalle critiche della gente che giudicava senza conoscere.
Ma io, in quel momento, io.. Benjamin, fra quelle braccia mi sentivo al sicuro e protetto, da tutti e da tutto.
Fra quelle braccia e quelle mani sporche di sangue, io stavo bene e non mi sentivo affatto giudicato.
Alzai piano lo sguardo, ed é ciò che fece anche lui, nello stesso momento, trovandoci in un circolo di sguardi, tentazioni e emozioni indescrivibile.
Poggió la mano sul mio petto ancora coperto dalla t-shirt e chiuse gli occhi.
"T-tu non hai p-paura?"
disse con un filo di voce carezzando il tessuto con il pollice.
Scossi la testa fissando ancora una volta quelle labbra che venivano lubrifiate dalla lingua in quel preciso momento.
Sospirai, eravamo vicinissimi e davvero questa volta nulla mi avrebbe impedito di prendermi quelle labbra che aspettavano solo le mie.


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