"Letto d'ospedale" #23

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Sembrava sollevato nel vedermi ma nella situazione in cui ero non sembrava per niente fiero di me.
Mi trascinó sul retro, aprendo la porta con fare violento, l'aria fresca riempí i miei polmoni e presi un grosso respiro, liberandomi dalla sua presa e cadendo in ginocchio e accasciandomi sull'asfalto ruvido.

"Era proprio necessario scappare cosí hm? Era necessario farmi girare tutto il giorno, non visualizzare i messaggi e farmi stare male, e vuoi saperlo Benjamin eh? credevo fossi morto, credevo che qualcuno ti avesse fatto del male ma ora che ti vedo qui in queste condizioni mi sento male..sto male io perché mi sento in colpa e sei qui ubriaco ed io non ero con te"
Chiusi gli occhi sforzandomi di ascoltare quelle parole in mezzo ai conati.

"I-io.. Dean scusa ma.."
Provai a rialzarmi e barcollante lui mi fece sedere su dei gradini.

"Perché ti scusi eh? ti chiedo solo il perché sei scappato cosí, sai che sono geloso, sai che era nervoso il mio, sai che non ti avrei mai lasciato solo"
si inginocchió difronte a me e mi alzó il viso costringendomi a guardarlo negli occhi.

"Non.. n-non sono morto, sono qui e non so perché ma avevo solo bisogno di stare solo anche io.."

"Potevi stare solo ma senza ridurti così Benjamin"
Mi carezzó le ginocchia ed io mi lasciai andare con la schiena contro la parete fredda.

"A cosa pensi eh?"

"Penso a te, sei il mio pensiero fisso da quando ti conosco e non so perché noi facciamo solo sesso ed io non.."
Mi portai le mani sulla faccia e mi stropicciai gli occhi.

"E..?"

"Ed io credo di provare qualcosa per te Dean"
Non rispose, non disse nulla, si alzó e si mise a passeggiare mentre il conato, questa volta quello decisivo mi fece sporgere da un lato iniziando a vomitare tutto il contenuto del mio stomaco, composto in prevalenza da alcool.

"Scusa"
mormorai con un sospiro.

"Non.. n-non scusarti"
disse sospirando e passandomi un fazzoletto di carta.
Mi pulí la bocca legandomi i capelli.

"Sono solo ubriaco domani passa"

"In vino Veritas Ben"

"In vino sto cazzo ho detto che mi passa e mi passa"
mi alzai traballante e prima che potessi farlo io la porta si aprí rivelando Tom.

"Ti stavo cercando come ti senti?"
Mi porse un drink e lo afferrai sorridendo.

"Bene... tanto domani passa"
diedi un sorso di quella roba dal sapore orribile e volta i le spalle a Dean.

"E tu chi cazzo sei eh?"
lo sentì ringhiere

"Io sono Tom.."

"Ed ora gli giri all'argo bene"

"E tu saresti?"

"Il tuo incubo peggiore se non sparisci entro cinque secondi"

"muoio di paura"
scherzó il moro

"Io penso tu voglia morire davvero"
ripetè il biondo prima che Tom non mi trascinasse di nuovo dentro nella arida e puzzolente pista.
Il drink mi cadde di mano quando Tom mi premette contro il muro, facendomi sbattere la testa contro di esso.

"Come ti chiami occhi blu?"
Lo guardai negli occhi e sospirai con la testa pesantissima.

"I-io.. mi chiamo Benjamin.. s-sì"
balbettai con la bocca impastata e con sempre più peso sulle ginocchia.

"Ti va di fare un gioco.. Benjamin?"
disse facendo saltare il bottone ai miei pantaloni, non volevo ma non sembrava importargliene.

"N-no.. n-no Tom voglio andare a casa"
Provai a respingerlo ma fece resistenza e tirò giù anche la zip tenendomi fisso al muro.

His green eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora