Dopo quelli che parvero secoli, aprì piano gli occhi, la testa era un masso inspostabile, così come ogni arto del mio corpo, che non aveva nessuna voglia di rispondere ai comandi dati.
Ero nuovamente sull'asfalto, il cielo sopra di me era scuro con qualche nuvola e ciò minacciava in un altra pioggia, forse un po' più forte di quella precedente, non mi ricordavo nulla, se non del fatto di Dean, avevo perso i sensi in preda ad un'attacco di panico, e poi stop. tutto nero, tutto scuro, e attorno a me regnava silenzio.
Voltai di poco la testa ai miei lati, prima a destra e poi a sinistra, trovandomi un Dean, seduto a gambe incrociate che disperatamente si teneva la testa, nemmeno io capì cosa fosse veramente successo, cercai di mettermi seduto ma venni bloccato da un dolore lancinante che si fece spazio all'altezza delle mie costole.
Nonostante tutto riuscì ad alzarmi e ancora stordito cercai nella mia macchina una bottiglietta d'acqua, per rifrescare quel deserto arido che era la mia gola, avevo le labbra completamente spaccate e sanguinanti e necessitavo di qualcosa di fresco, al suo posto, però trovai una lattina di birra, che con quel freddo sembrava essere anche piuttosto bevibile, la aprì e senza neanche il tempo di portarla alle labbra, che una manata a fece atterrare sul pavimento, facendola rovesciare e fuoriuscire dalla lattina."Non pensi di aver esagerato con l'alcool per stasera eh? tieni"
mi porse una bottiglietta d'acqua, quel ragazzone che ora mi sorrideva con tutta la confidenza del mondo, e quanto era bello, quanto avrei voluto prenderlo dalla giacca e spiaccicarlo contro di me, quanto avrei voluto strappargli quei vestiti di dosso o semplicemente abbracciarlo, ma non feci niente nemmeno lo ringraziai, afferrai quella bottiglia di plastica e dopo averla stappata la portai alle labbra, bevendo quanta piu acqua mi era possibile ingurgitare, deglutì, come se non bevessi da anni interi, fino a finirla del tutto e lasciarla cadere."Grazie"
Sibilai sospirando, sentendo per una volta le mie vie aeree riempirsi di aria fresca , senza nessuna interruzione.
Mi sedetti sul cofano della mia auto, e Dean, senza fiatare fece lo stesso, non so cosa di preciso mi portò a stendermi su di esso ma lo feci, la lamiera, era incredibilmente gelida eppure io mi ci ero steso sopra e Dean, ancora una volta mi aveva copiato."La smetti di copiarmi? sei irritante"
mormorai incrociando le braccia al petto, concentrandomi sul cielo.
Lo sentì ridacchiare e con una mossa stizzita lo zittì mollandogli un destro proprio al centro del suo bicipite, sentendolo soffocare un "Ahia!"."Ora che sei più tranquillo vuoi spiegarmi cosa è successo?"
disse sistemandosi e guardandomi attentamente"Non ho mai detto ti essere tranquillo"
"Lo sei"
"Oh no"
"Benjamin..."
"Dean.. piantala subito, non sto ai tuoi giochetti"
"Okay ragazzetto..."
questo soprannome non mi impedì di sorridere come un'ebete."Piantala di chiamarmi ragazzetto, piuttosto dimmi cosa mi è successo prima"
"Hai avuto un'attacco di panico, non riuscivi a respirare ed io ho cercato di aiutarti ed a quanto pare cel'ho fatta, ma eri così stremato che hai perso i sensi"
Mi fermai a guardarlo e lui fece lo stesso e mi parve impossibile non riuscire ad ignorare quel sorrisetto che si fece spazio sopra quel viso, caldo e coperto da una leggera barbetta, dalla barbetta che adoravo, quella che mi faceva il solletico sul collo, quella che mi graffiava la pelle, quella che apparteneva all'unico uomo che io avessi mai amato.
Mi morsi il labbro inferiore sospirando, ero ancora nervoso ma non così tanto da lasciarlo di nuovo lì, non ne avevo le forze, ed ora come ora, se restando lì, con lui, significava farmi del male, allora, era proprio di lui che volevo morire, consumato da tutti quei brividi che provavo, ogni volta.
"Ero andato ad una festa, ho bevuto.. forse troppo.. parecchio e ho trovato da dire con un tizio, lui voleva provarci con me ma io no e così ha iniziato a colpirmi sul mio punto più debole e ho preso a pazienza e.. e.. e mi sono scagliato contro di lui che a sua volta si è difeso... ed eccomi qui"
abbassai lo sguardo e lui annuì
"Ha detto qualcosa sulla tua famiglia?"
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His green eyes
Fanfic《Dopo una vita difficile,Benjamin, un ragazzo di appena 25 anni, decide di entrare in polizia, e tutto va bene, fino a quel giorno. Due occhi verdi, un sorriso così perfetto da piegarti in due ed una tutina arancione, stiamo parlando di Dean Winches...