"Coinquilini" #17

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Erano pochi minuti ormai che ero tornato sulla strada, e stavo carezzando il volante picchiettandolo con i palmi delle mani aperti e canticchiando una cazone che si sentiva a mala pena alla radio.
"Ti piace la musica?"
chiese Dean spostando lo sguardo su di me che sorrisi.
Non avevamo avuto tempo per parlare da persone normali e conoscerci normalmente.
"Oh si mi piace davvero tanto e a te?"
mi voltai a sorridergli mentre imbucavo la stradina del motel.
"Si..mi piace molto la musica"
disse voltandomi a sorridermi per poi tornare a guardare la strada.
"É strano chiedermi queste cose dopo.."
"dopo averti baciato e averti visto praticamente nudo?"
mi interruppe facendomi arrossire di botta.
"Bhe ecco credo sia normale, sai io non.."
sussurrai senza guardarlo.
"Non sei abituato."
finì la frase poggiandomi la mano a palmo aperto sulla gamba facendomi saltare.
"Esatto.. cioé i-io.. no vabbhé nulla"
Mormorai completamente bordeux mentre la mano di Dean mi carezzava il ginocchio lentamente.
"Sei adorabile quando arrossisci bambolina"
disse con un ghigno facendomi rabbrividire mentre entravo nel parcheggio e tiravo velocemente il freno a mano, poggiando la schiena allo schienale sospirando.
"Credevo andassimo a mangiare"
si avvicinó al mio orecchio lemtamente.
"N-non ho fame o-ora"
dissi completamente rosso in viso mordendomi il labbro inferiore mentre il più grande si sporgeva in avanti, prendendo a carezzarmi l'interno coscia.
"Cas avrà sicuramente preparato qualcosa.."
sussurró con voce roca avvolgendomi la patta dei pantaloni con la mano e prendendo a massaggiare.
"C-Chi é?"
ansimai spingendo involontariamente il bacino verso la sua mano.
"Nessuno bambolina."
ripeté al mio orecchio.
"Rispondimi"
dissi serio ma con un tremolio.
"Ho detto nessuno"
"Bene."
Con un movimento aprì la portiera, ed uscì di lì lasciando il biondo con l'amaro in bocca.
"Sei uno stronzo Benjamin"
sbottò uscendo e affiancandomi mentre prendevo i miei borsoni.
"Me lo dicono in tanti, lo prendo come un complimento"
Faci un mezzo sorriso e dopo aver chiuso la macchina, voltai i tacchi e mi diressi verso l'entrata.
"Quindi starai da me?"
chiese abbracciandomi da dietro e sussurrandomi tali parole all orecchio.
"Tu che dici, mi vuoi?"
risposi sorridendo.
"Niente stanza singola stronzetto."
mi strinse le spalle, conducendomi verso la sua stanza che a poco sarebbe diventata anche mia.
Non appena aprì la porta una figura scattó davanti a lui e potei notare come gli si illuminarono gli occhi nel vedere il biondo comparire sulla soglia.
Oh che bello essere considerati
Poggiai le "valige" accanto ai miei piedi e senza fare rumore aspettai che quel tipo strano smettesse di sorridere a Dean.
"Ti ho preparato una crostata Dean"
pronunció quest altro tornando serio e staccando finalmente gli occhi da Dean.
Okay é piuttosto imbarazzante ehm.. ehilà(?) sono così invisibile?
Mi guardai i piedi più volte prima che una mano toccasse la mia spalla facendomi sobbalzare.
"Ma Dean come fai ad invitare un ospite e a dimenticarti di lui.. ma che cretino, vieni faccio io, tu devi essere Ben, il poliziotto, io sono Samuel ma chiamami Sammy o Sam, come preferisci"
Sorrisi ancora deficiente per la scena fra Dean e quel tipo strano che mi aveva appena sfanculizzato tutta la felicità che avevo accumolato.
"i-io.. io sono Ben si.. il poliziotto ma non arresteró nessuno"
dissi in modo un po' apatico con lo sguardo perso nel vuoto e un sorriso forzato sulle labbra.
Vidi Sammy sorridere e cambiare stanza per riporre i miei bagagli, mentre io ero bloccato fra la porta e Dean che non voleva muoversi perché era intento a mangiare una fetta di crostata.
Lo scansai di poco per raggiungere Sam e mi avvolse un fianco sotto gli occhi di quell uomo strano.
"Tu chi sei?"
mi chiese stranito
"I-io sono Ben e.."
"É uno sbirro Cas.."
mi interruppe
"Mi sparerai?"
mi chiese l'altro
"Non spareró a nessuno.. non sono cattivo"
"Io sono Castiel e sono un angelo" E io sono un'unicorno
"Piacere mio, Castiel"
Mi voltai verso Dean e forzai un sorriso liberandomi dalla sua stretta e sedendomi sul mio presunto letto, scavando nella borsa in cerca dell intimo, avevo bisogno di una doccia.
Mi sfilai la felpa attirando l'attenzione dell'angelo.
"Sei satanista percaso?"
alzai lo sguardo e nel vedere che si riferiva ad uno dei miei tatuaggi sorrisi appena
"No, é solo un pentacolo, e poi no, non lo sono.."
sorrisi vedendolo annuire per poi tornare dov'era.
"Dean io.. vado a farmi una doccia, posso?"
"Ma certo che si, il bagno é lì, non metterci troppo"
sorrisi prendendo i boxer e una t shirt nera di cotone.
mi separati da loro per andare nel bagno e dopo essermi liberato dei vestiti, mi fissai allo specchio per un attimo notando la scia di segni che partiva dall'ombelico e si fermava sul collo, che aveva accuratamente fatto Dean, li sfiorai ed ebbi un sussulto rivivendo quei momenti ad occhi chiusi e con un sorriso sulle labbra.
Il mio corpo in poco tempo venne coperto di brividi e mi poggiai alla parete fredda del muro passandomi le mani fra i capelli.
Non poteva essere costantemente nella mia testa, quel ragazzo doveva uscire di lì come Kyle.
Dovevano stare fuori dalla mia testa, non potevo innamorarmi o chissà cosa.
In un momento la mia mente rielaboló quegli sguardi che si erano scambiati lui e Cas e pensai davvero di essere d'intralcio.
Insomma il mio ex ragazzo mi aveva cacciato fuori e la colpa era sua quindi non vedo come non dovesse ospitarmi, era stato educato, nulla di più.
Troppe seghe mentali Benjamin
Sospirai e dopo aver aperto il getto dell'acqua entrai chiudendo dietro di me le tendine e lasciando che l'acqua scivolasse su di me, rimanendo immobile.
Sarebbe bello non aver provato nulla, sarebbe stato ancora meglio non averlo baciato o non essere rimasto lì quella sera.
Dovevo andare da Kyle e invece ho preferito fingere di essere ubriaco e baciare uno degli uomini più desiderati di Londra.
Bravo Benjamin ora ti attacchi!
Sono stato un pirla, ad illudermi, un deficiente, che stupido dio mio.
Dopo diversi minuti passati a fissare un punto indefinito mi decisi a mettere del sapone sopra il mio corpo magrolino e tatuato, strofinando fino ad ottenere una gonfia schiuma e poi sciaquai il tutto, velocemente, facendo lo stesso con i capelli, per poi uscire e avvolgermi un asciugamano in vita seguito da uno sulle spalle.
Mi tirai indietro i capelli e nel momento in cui mi stavo chinando per asciugarmi i capelli la porta si spalancó rivelando io fratello più piccolo intento a fissarmi.
"Oh ti serve qualcosa Sammy?"
chiesi imbarazzato come poche volte.
"I-io mi ero dimenticato che ci fossi tu sai.. hai davvero tanti tatuaggi Ben.."
disse con un filo di voce deglutendo
"Già. . "
chiesi ridendo ed avanzando verso di lui.
Poggiai i pugni sui fianchi e sorrisi mentre lui arrossiva e poggiava la mano a palmo sperto sulla mia spalla, venendo interrotto da uno scapellotto del più grande.
"Sammy ma che cazzo fai? e tu Ben, vestiti!'
ringhió tirando indietro il fratello senza staccarmi gli occhi di dosso.
"Ma che vuoi, stavo solo guardando i suoi tatuaggi. . torna a pomiciare con l'angelo"
Quelle parole quasi mi fecero venire un colpo.
"Ecco sì, torna a pomiciare con l'angelo, Dean"
dissi serrando la mascella e chiudendo la porta con un movimento rapido e debole che peró riuscì a chiuderla davanti alle loro facce.
Mi asciugai, indossai i boxer e la maglietta, uscendo poi dal bagno mentre mi legavo i capelli in un codino disordinato sulla testa.
"Benjamin"
mi richiamó Dean.
mi girai e senza il minimo rumore me lo trovai dietro.
"Non ti hanno mai detto che la porta del bagno si chiude e che esistono i pantaloni hm?"
sussurrò al mio orecchio
Non ti hanno mai detto che non si illude una persona?
"Sono cose che capitano"
sorrisi liberandomi dalla sua stretta.
"É per Cas?"
si sedette sul letto e a quel nome sospirai.
"Non lo so, dimmelo tu hm? che appena hai varcato quella soglia ti sei dimenticato di me e non hai visto altro che lui.."
Feci spallucce.
"Benjamin non mi sono diment.."
"Non giustificarti sei stato più che chiaro e lo é stato anche tuo fratello.. non negare che provi qualcosa per lui"
lo interruppi mentre indossavo un paio di pantaloni della tuta, seguiti da una felpa.
"I-io.. "
abbassó lo sguardo
"Ti piace Dean.. si vede hm? e non c'é nulla di male in questo ma una domanda hm? perché hai fatto il geloso con quello che era il mio ragazzo, perché mi hai baciato, perché hai fatto quelle cose con me e non con lui eh?"
Incrociai le braccia al petto aspettandomi almeno delle scuse.
"Non ti devo spiegazioni Benjamin, io faccio quello che mi pare con chi mi pare"
"Certo, su questo non avevo dubbi, bhe ti lascio pomiciare con l'angelo allora"
indossai un paio di scarpe, ed afferrai le chiavi della macchina seguite dal mio portafoglio che infilai in tasca.
"E ora dove vai?"
mi afferrò il polso e dovetti mettermi d'impegno per rispondergli senza scoppiare a piangere.
"Tu fai quello che vuoi con chi vuoi no? e ora faccio anche io quello che mi pare con chi mi pare"
mi liberai dalla sua presa e uscì di lì infilandomi al volo il cellulare in tasca, e prendendo una copia della chiave.
Scoppiai a ridere nel tragitto fra il corridoio e il parcheggio, ma non appena fui certo di essere solo, nella mia macchina, scoppiai a piangere come un bambino, accasciandomi sul volante, fregandomene davvero di tutto.
Qualcuno picchiettò sul vetro più volte ed io mi ripresi, asciugandomi le lacrime ed abbassando il finestrino, con un respiro profondo.
"Benjamin.."
"Non devi scusarti, non so perché tutti vi scusate e continuate a commettere lo stesso errore, sempre. continuamente."
dissi carezzando il volante, senza il coraggio di guardarlo negli occhi.
"Ben guardami"
mi carezzó i capelli ma mi scansai.
"Non voglio guardarti, non faró più quello che dirai per sentirmi preso per il culo.
Ho mandato a puttane tutto per colpa di un tuo bacio e per colpa della tua fottuta gelosia. non ho fiatato, non ho detto niente e poi così dal nulla ti piace quell'altro. . va bene, ti chiedo del tempo okay?"
"Perché reagisci così? non devi essere geloso"
"Tu sì invece? puoi baciarmi e farmi desiderare di venir scopato davanti al mio ragazzo eh? tu puoi farlo e io no.
Tu puoi baciare chi vuoi, scoparti chi vuoi e fare quello che vuoi, ma gli altri non possono."
alzai di poco la voce.
"Benjamin porca di quella troia Castiel é il mio migliore amico e Samuel stava scherzando, stava scherzando dio santo non mi hai fatto spiegare e te ne sei andato così di colpo"
"I migliori amici non si guardano così, non sono deficiente!"
"Invece si, sei un gran cretino da aver frainteso tutto, ogni cosa"
Serrai la mascella
"Lasciami in pace"
"Esci tu o entro io"
"Ho detto che voglio stare solo"
"Ed io ho detto che detesto vederti piangere e che ora entreró in quella minchia di macchina"
"Davvero io.. Dean"
Sussurrai mentre apriva la portiera e mi sollevava per sedersi al posto del guidatore e calarmi in braccio a lui.
Chiuse lo sportello, e accense l'aria calda, probabilmente si accorse nel mio naso freddo e mi fece poggiare la guancia sul suo petto.
"Ben.."
sussurró carezzandomi la schiena
"si?"
sussurrai piano
"Sei mio"
mormoró prima di chinarsi a baciarmi la guancia.
"Dean?"
sussurrai
"Si?"
rispose con voce roca
"Sono tuo"
lo sentì ridacchiare e alzai lo sguardo su di lui che mi sorrise.
"i-io.. sono un cretino"
sussurrai rannicchiandomi
"lo so bambolina, lo so"
ridacchió baciandomi il nasino prima di far combaciare entrambe le labbra in un bacio casto e delicato, forse il primo che ci davamo.

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