Non aveva più molto senso ora fermarlo o interromperlo, non avevo nemmeno le forze per bloccargli il polso, e ci sapeva così fare che oramai era impossibile non gemere o non emettere alcun suono, la sua mano si fermó nel momento in cui venne inondata dal mio seme che coló per il suo polso, lasciando così la mia erezione, stesa sull'addome mentre si ripuliva con l'uso della lingua le mani sporche, davanti a me, prolungando il mio orgasmo.
Si posizionó fra le mie gambe socchiuse e mi bació il collo, arrivando a farmi assaggiare il sapore forte che avevano quelle labbra, era il mio sapore, la mia eccitazione, il mio tutto che mi ero concesso di dargli con quell orgasmo.
"Non pensi si sia fatta ora di andare a casa tua bambolina hm?"
disse il più grande aiutando a ripulirmi il torace ed alzandomi i boxer, mentre io prendevo coscienza dopo quella cosa improvvisa.
"Certo. . ma sai Dean che io amo ricambiare i favori"
dissi mettendomi seduto e attirando la sua attenzione.
"Oh ma non é un favore, é un regalo"
"Allora adoro fare regali hm"
ridacchiai mentre mi mettevo in spalla la mia borsa e tornavo nell'illuminato corridoio, ancora con qualche rotella in meno.
Ci diressimo verso il parcheggio, salì in macchina e lui con me, dopo aver lasciato le chiavi a suo fratello.
"Hai cani.. gatti?"
disse Dean a circa metà strada
"No.. perché"
feci spallucce carezzando il volante e mi voltai verso di lui.
"Non voglio ci siano distrazioni mentre ti sbatto al muro"
mi sorrise colpevole carezzandomi la coscia a palmo aperto e portandomi ad aderire interamente con la schiena al sedile, a divaricare istintivamente le gambe, lasciandomi andare ad un sospiro tremolante.
Mi vuole sbattere al muro, stai calmo Ben.
NO NON STARE CALMO BEN!
La mia mente prese a immaginarsi interi film mentali mentre io cercavo di rimanere concentrato sulla strada e non sulla sua mano che mi carezzava l'interno coscia stringendolo di tanto in tanto.
"Tutto bene sbirro hm?"
inclinó di poco il viso piegando le labbra da un lato.
Io annuì velocemente, imbucando la strada di casa mia e aprendo il cancello automatico, premendo il bottone del telecomando attaccato alle chiavi.
Una volta in giardino mi morsi il labbro slacciandomi le cinture e lui ritrasse la mano lentamente come se avesse voluto darmi il tempo se scegliere di rimanere in macchina o meno.
Scendemmo dall'auto, e gli feci strada fino alla porta d'ingresso le cui chiavi erano introvabili nel mazzo e nel frattempo che io le cercavo, Dean mi prese da dietro, stringendomi dai fianchi e mi bació il collo, approfittandone per strusciarsi contro le mie natiche e facendomi perdere ancora di più la concentrazione, e facendomi trovare le chiavi, dopo circa un quarto d'ora.
Dannato Winchester!
Inflai con mano tremolante la chiave nella serratura e ne compì due giri giusto il tempo di accorgermi che la porta era già stata aperta.
Infatti Dean si staccó da me appena in tempo prima che Kyle, in piedi sulla porta mi spiegasse del suo contrattempo al lavoro che gli ha permesso di essere a casa un po' prima del previsto.
"Amore sei tornato a casa prima, su dammi un bacio"
si sporse in avanti premendo insieme le nostre labbra più volte, mentre Dean alzava gli occhi al cielo e si martoriava le labbra con i denti.
"Mi sei mancato tanto amore mio"
ripeté in un sussurro al mio orecchio, facendo scendere una mano nella tasca dei miei Jeans.
Sentì il dito di Dean entrare e avvolgere il passante della mia cintura, tirandomi indietro e facendomi così sfuggire all'abbraccio del mio ragazzo che ci rimase male.
"Oh che maleducato che sono, io sono Dean"
con un sorriso sghembo in viso ignoró la mano che Kyle gli aveva porto.
"Prego, accomodati"
si spostó di lato mentre io entravo in casa a dir poco imbarazzato e mi voltavo verso di lui che aveva la mandibola serrata.
Ci sedemmo sul divano e dopo esserci presi tutti e tre una birra, Kyle si mise nei panni di un detective rompicoglioni.
"Allora. . come mai Ben non mi ha mai parlato di te?"
chiese sorridendo a entrambi.
"Veramente.."
feci per dire ma Dean mi interruppe
"Ah ci conosciamo da poco ma siamo diventati amici intimi quasi subito"
disse Dean marchiando la parola "intimi".
"Mi fa piacere che Ben abbia qualche amico con cui esce suppongo"
"Oh. . ci piace stare anche in casa"
annuì dando un sorso mentre la mia faccia diveniva rossa a causa di tutti quei doppisensi.
"Amore stai bene hm?"
chiese Kyle spostando la mano sul mio ginocchio e sporgendosi in avanti per baciarmi la guancia, facendo salire la mano fino alla mia coscia.
Sobbalzai sotto gli occhi attenti di Dean.
In un altro momento avrei liquidato tutto con un "vado in bagno" ma avevo paura a lasciarli soli.
"S-Sto bene m-ma non serve c-che tu faccia questo"
balbettai preso dall'imbarazzo, e diventando tutto d'un colore a causa di quel ragazzo stupido che stava praticamente firmando la sua condanna a morte.
Intravidi Dean che aveva finito la birra e se ne stava a braccia conserte intento ad osservare la scena con la mandibola serrata.
"Oh Ben.."
sussurró
"Kyle.. perfavore."
spostai la sua mano e riuscì a calmarlo vedendo un po di sollievo in quegli occhi verdi che rimanevano fissi su di me.
"D-dove vi siete conosciuti?"
chiese Kyle con un sorriso ebete.
"In tribun.."
inizió Dean che venne interrotto da me.
"al lavoro"
sorrisi a entrambi.
"Siete entrambi poliziotti quindi?"
chiese
"Oh si, puoi contarci e non hai idea di quanto vorrei sp..."
lo interruppi ancora una volta
"Bene dunque. . chi ha fame? io tantissima, Kyle ti dispiace prendere le patatine hm?"
chiesi quasi in modo affrettato.
"Hmhm.. solo se tu stasera mi prendi un altra cosa BenBen"
si avvicinó al mio orecchio sussurrandolo in modo che tutti potessero sentirlo.
"Okay, si é fatto tardi, io.. io vi saluto eh? buonascopata"
Disse Dean poggiando la bottiglia sul tavolino e balzando in piedi, uscendo dalla porta senza fiatare.
"Dean"
mi alzai e lo raggiunsi in giardino, liquidando Kyle con un "sta qui" e lo trovai di spalle intento a prendere a pugni una parete in mattoni.
"Dean.."
mi limitai a dire, senza ricevere risposta.
"Dean cazzo!"
urlai vedendolo cessare i movimenti pulendosi le nocche sui jeans con un espressione di incazzatura in viso.
"che ti prende?"
mi avvicinai a lui.
"Cosa mi prende? che sono uscito perché se quel testa di cazzo ti avesse toccato un altra volta lo avrei toccato io e ho le mani pesanti, molto"
disse con voce ferma stringendo i pugni.
"Non c'é bisogno di fare così Dean. che hai alle mani, fa vedere"
mi protesi verso di lui e afferrai i suoi polsi rivelando le nocche sbucciate e sanguinanti.
Usó la mia mossa contro di me perché non appena io strinsi i suoi polsi lui si voltó di scatto facendomi aderire al muro con un tonfo.
"Quello che c'é bisogno di fare lo decido io,sono stato chiaró?"
si liberó dalla mi stretta e mi premette di più contro la parete.
"Non me ne frega una beata minchia se quella mezza sega é il tuo ragazzo o chi altro vuoi che sia, non deve toccarti davanti a me, non deve dire quelle cose davanti a me, sono stato chiaro?"
e dire che i suoi occhi da verdi era diventati color petrolio era dire nulla, mi teneva ancorato al muro senza via di scampo e una vena gli pulsava sul collo.
Annuì velocemente, deglutendo e facendo un grosso respiro, prima di abbassare lo sguardo.
"I-io volevo solo passare del tempo con te"
sussurrai abbassando lo sguardo sul pavimento.
I suoi lineamenti si addolcirono di poco ma senza apparire calmo.
"Non era il posto giusto a quanto pare Benjamin"
disse fermo
"Si. . si non era il posto giusto"
sussurrai vedendolo allentare la presa ed estrassi le chiavi della macchina dalla tasca.
"ti riporto a casa, a quanto pare so solo combinare casini"
Lui avanzó verso di me ed io non riuscì a trattenermi dall afferrargli le mani e fissare quelle ferite da cui ancora sgorgava sangue.
"D-Dean.. vado a prendere il disinfettante e della fasce i-io.."
nemmeno una sillaba dopo che quell'uomo aveva fatto intrecciare le nostre mani e mi aveva spinto di nuovo contro il muro, appropriandosi della mia bocca che andò a divorare baciandomi in modo vorace e poco casto, un bacio di lingua, passione e desiderio.
Separó le nostre mani giusto per portare le sue sotto ai miei glutei sollevandomi e facendomi divaricare le gambe, mettendosi fra di esse e premendo insieme i nostri corpi.
Nel frattempo io avevo agganciato le mani dietro il suo collo ricambiando tutto senza tralasciare nulla, sentendo, a causa di quel bacio i miei pantaloni divenire stretti e ingombranti.
E dio solo sa quanto avrei voluto essere preso contro quel muro. Con quel bacio voleva stabilire chi comandava ed era certo lui, era ovviamente lui, ne ero certo dal primo momento in cui mi aveva baciato.
Era incazzato, non avevo dubbi, mi stava divorando le labbra, mi aveva toccato tutto quello che c'era da toccare, ed ora aveva le mani arpionate alle mie natiche che di tanto in tanto rafforzava la stretta facendomi aderire di più alla parete dietro di me.
La sua testa si muoveva di tanto in tanto da un lato e poi dall'altro facendo in modo di non trascurare nessun angolo della mia bocca, io baciavo lui e lui baciava me, in perfetta sintonia, fregandocene del mondo esterno, di tutti quanti e amavo quella sensazione perché potevo continuare a trattenere il respiro per ore e giorni e per lui sembrò lo stesso.
Soffiai aria calda dal naso e ne raccattai il giusto per impedire alle nostre labbra di separarsi, non volevo, avevo bisogno di quel bacio.
Quando si staccó da me mi guardó fisso negli occhi, respirando a bocca socchiusa, grandi boccate, piegando d'un lato le labbra e portandomi a fare lo stesso.
Non avevo fiato e l'attrazione fisica era aumentata e non di poco, lo afferrai per il colletto e senza aggiungere altro lo attirai verso di me quel poco per permettere alle nostre labbra di unirsi nuovamente, dando origine ad un'altro bacio che venne interrotto da la porta d'ingresso che venne sbattuta con violenza, facendomi intuire che Kyle si era goduto in prima fila lo spettacolo del suo bacio mozzafiato.
Non sapevo cosa fare, mi lasció andare ed io tornai a sorreggermi con le mie gambe che minacciavano di cedere mentre però le sue mani se ne stavano ancorate alle mie natiche.
Ci guardammo negli occhi e deglutì silenziosamente, non sapevo cosa fare, se andare da Kyle o restare lì, non sapevo se parlare o stare zitto, non sapevo cosa fare, mi ero comportato da stronzo ed ora mi toccava pagarne le conseguenze.
"Io.."
sussurró Dean.
"No..non é colpa tua, come mio solito non so farne una giusta tu. . aspettami qui io torno subito"
sussurrai dandogli una pacca sulla spalla, dirigendomi verso la porta sopra cui bussai più volte, senza ricevere risposta, cercai le chiavi nella tasca e solo dopo mi resi conto di averle lasciste sul tavolo in cucina.
Suonai anche il campanello, provai a chiamarlo e a quanto pareva voleva isolarsi da me e dal resto del mondo.
Mi sentivo uno schifo, una merda e non potevo fare nulla per mandare via quel mal'essere da me.
Ad un certo punto dalla finestra della camera cadde con un tonfo la mia borsa da palestra, contenente il contenuto dei miei cassetti alls rinfusa, lo spazzolino, gli inalatori, le varie pastiglie, le scarpe, i calzini.
Mi aveva appena cacciato di casa, e dopo poco arrivó disotto anche una borsa con tutte le mie camicie e tutte le mie cravatte che cadde sopra quella precedente, facendo tornare il tutto in silenzio.
"Oh ma é fantastico sai? mi cacci da casa mia. . meraviglioso davvero, goditi la piscina!"
feci spallucce aprendo il bagagliaio della macchina, caricando entrambi borsoni, facendo cenno a Dean di entrare che mi guardava piuttosto male.
Una volta in macchina feci retromarcia, aspettando che il cancello si chiudesse per lanciarne il telecomando dalla parte opposta, ingranando la marcia e salendo in strada.
"Ben.."
sussurró piano
"Hai fame? possiamo andare da Burgher King se vuoi, oppure passiamo a prenderci un'hot dog"
lo interruppi rilassandomi sul sedile sotto il suo sguardo.
"Ben accosta!"
disse piano ma io lo ignorai
"Ben accosta porca puttana"
alzò la voce facendomi parcheggiare nel primo spiazzetto libero che non era che sotto un ponte.
"Bhe? che c'é?"
tirai il freno a mano e mi voltai a guardarlo.
"Mi dispiace.."
"Non dispiacerti. non importa"
dissi abbassando lo sguardo.
"A me importa."
disse facendo sfiorare le nostre mani che il loro contatto parve come una scossa.
"Sto bene, davvero. ."
"Guardami negli occhi"
sussurró alzandomi il mento
Lo guardai.
"Devo solo trovare una sistemazione per la notte, é oka.." "Stai da me."
si affrettó a dire
"ma io.."
"Stai da me, punto e fine, non voglio ma non voglio se, ora guida verso il MOTEL di stamattina e lascia la roba che poi andiamo a mangiare"
"Come dice lei capo"
risi appena guardandolo mentre si sporgeva in avanti per far combaciare le nostre labbra in un bacio rapido.
Arrossì e provai a guardare altrove ma senza riuscirci.
Ero appena stato buttato fuori di casa da Kyle ed ero stranamente felice.
STAI LEGGENDO
His green eyes
Fanfiction《Dopo una vita difficile,Benjamin, un ragazzo di appena 25 anni, decide di entrare in polizia, e tutto va bene, fino a quel giorno. Due occhi verdi, un sorriso così perfetto da piegarti in due ed una tutina arancione, stiamo parlando di Dean Winches...