Quel giorno avevo riportato Dean in carcere, ero tornato in ufficio, e dopo aver fatto credere al mio capo che in quelle tre ore avevo intervistato il biondo e suo fratello, mi presi del tempo per raccogliere delle e crearne alcune cartelle da tenere nel caso avesse avuto bisogno di vedere che lavoro avevo svolto.
Ero completamente confuso, non facevo altro che pensare alle sua mani e al suo sguardo penetrante che mi ordinava di tenere gli occhi aperti.
Mi aveva masturbato in una maniera fuori dal mondo, ed ora lui era là ed io ero qui, ed era successo tutto in una volta, una cosa rapida ma bellissima, e ci pensai forse troppo perché la mia mano libera andó a sfiorsre e a premere sulla pacca dei pantaloni, sotto i quali giaceva il mio membro completamente sveglio, senza boxer, ah si vero, me li aveva strappati di dosso.
In quella stanza illuminata da una abat jour sulla scrivania era fin troppo silenziosa e mi lasciai sfuggire un'ansimo, quando la mia mano massaggió con più istintezza la stoffa gonfia fra le mie gambe, che divaricai, lasciandomi andare sullo schienale e chiudendo gli occhi, rivedendo quelli verdi del biondo che mi scrutano e mi entrano dentro, avvolgendomi lo stomaco.
Ormai gli ansimi riempivano la stanza e la mia mano premeva con più istintenza, muovendosi e sentento il jeans umido, sotto i suoi tocchi, mentre mi mordevo il labbro inferiore.
Dei colpetti sul legno mi fecero saltare sulla sedia, rischiando di cadere e con il viso ancora arrossato, finsi di stare al computer, come era pochi minuti prima, o almeno prima che quegli occhi e quella voce, mi riapparissero in mente.
"Avanti"
Dissi schiarendomi la voce e stropicciandomi gli occhi.
La porta si aprì e ne entró il mio capo.
"Buonasera Benjamin"
disse fermandosi sulla porta.
"Buonasera capo"
sussurrai annuendo
"Appunto é sera, dovresti andare a casa"
disse incrociando le braccia al petto.
"H-ho del lavoro da fare..andrò a casa più tardi"
feci finta per lo meno di scrivere qualcosa sulla testiera per non sembrare uno che non aveva nessuna voglia di vedere il proprio ragazzo, perchè non ne avevo nessuna voglia.
"Va bene ma non fare troppo tardi o tornerò a romperti le scatole"
afferrò la maniglia, prima di salutarmi ed uscire.
Come potevo andare da Kyle come nulla fosse? era una cosa impossibile dato che il mio collo era praticamente viola, come il mio petto, non avevo voglia di litigare ne di sentirmi dire che ancora una volta lo avevo preso per il culo. E nemmeno avevo voglia di mentirgli, quella sera mi sarei fermato in un Hotel a dormire o in macchina, insomma avrei escogitato qualcosa, ma non sarei andato da Kyle, dovevo inventarmi un modo per coprire quei segni e dovevo smettere di pensare a quell'uomo.
Chiusi il pc e mi distesi sulla sedia decidendo di uscire a dare un'occhiate, prima di salire in macchina e andare al Motel non tanto distante dalla caserma.
Camminai per i corridoi silenziosi di quella stuttura guardandomi intorno, e decidendo di fermarmi a prendere uno di quei cappuccini dalla macchinetta, uno dei pochi che prendevo.
Miscelai con la palettina di platisca il liquido bollente mentre raggiungevo il mio ufficio nuovamente e sistemavo le mie cose per lasciare la caserma.
Mentre mi abbassavo per nascondere nel cestino il resto dei miei boxer, entrò William che mi salutò.
"Ben, hai un minuto?"
mi chiese autoinvitandosi ad entrare.
"Stavo andando via ma.. ma certo dimmi pure"
Sorrisi, mentre prendevo posto e finivo il mio cappuccino.
"Hanno pagato la cauzione ai fratelli Winchester, sono fuori"
A quelle parole quasi non mi strozzai con quello che stavo bevendo
"Che..che cosa.. William tu mi prendi in giro"
lo guardai intensamente stringendo un pugno.
"Pare che il loro avvocato abbia trovato un movente valido per farli uscire.. e sono ufficialmente fuori"
disse incrociando le braccia al petto
"Da quando? do-dove sono ora?"
mi rizzai in piedi e lo guardai
"Circa 10 minuti fa, non saranno lontani, perchè?"
"Chi ha pagato la cauzione?"
chiesi continuando a sorseggiare il cappuccino.
"Una ragazza bionda"
fece spallucce
"Ma certo, la scopata fissa."
sussurrai a me stesso gettando il bicchierino vuoto nel bidone, afferrando la tracolla della borsa.
"Dove vai?"
mi chiese
"Devo andare, è tardi, ed io ho bisogno di dormire, Buonanotte"
annuì alzandomi e uscendo dal di lì, dirigendomi a passo svelto verso l'uscita e poi alla mia macchina, guidando, come programmato verso il Motel non molto distante.
Mentre scesi dalla macchina mi vibrò il cellulare, ero certo di chi fosse e risposi, entrando nell atrio e ordinando una camera singola.
_Amore stai bene? _ una voce eccheggià dallìaltra parte deòòa cornetta.
_Ehi, ciao, sì, si sto alla grande e tu?_
_Ben._
_Dimmi_
_Non stai bene, dove sei? devo venirti a prendere?_
_No ehi.. stanotte mi fermo a dormire qua, ho del lavoro da fare, è davvero molto importante_
_Hai sempre del lavoro da fare_
_Lo so.. Kyle lo so ma lo sai che non posso fare finta di nulla_
_Ben prima non eri così, sei cambiato.._
_Non.. non dire stronzate, per l'amor del cielo Kyle, sto lavorando_
_Dici di essere in ufficio ma quando mi presento non ci sei_
_Kyle! era un emergenza porca puttana_
_Certo.. senti fa come vuoi, ciao_
E senza nemmeno darmi il tempo di ribadire che mi aveva chiuso la chiamata in faccia, facendomi rimanere di merda.
Annuì alla commessa che mi assegnó la porta 5A al primo piano.
In modo molto tranquillo mi diressi alla mia camera e preso dai miei pensieri, cercai di aprire la porta la cui serratura non corrispondeva con la chiave, finendo per farmi prendere dal nevoso, tirando qualche calcio al legno spesso imprecando dei 'vaffanculo' a tutto spiano, sembrava non volermene andare bene una quella sera, e speravo fosse finita, ma non era così.
Sbroccai altre quattro o cinque volte fino a che non vidi la manopola girarsi e la porta aprirsi.
"Non ti hanno insegnato che si bussa? é piuttosto tardi ragazzetto"
Dio.. vaffanculo
E senza farlo apposta mi corparve davanti la figura senza vestiti, avvolta da un paio di boxer, piuttosto stretti, Dean Winchester che con aria superiore cercava di capire cosa avessi fatto.
"I-io.. i-io...le chiavi, la stanza, h-ho sbagliato..eehm.. sì ti chiedo scusa"
Guardalo negli occhi, non guardare i boxer, non... Ben..no!
Alzai lo sguardo su di lui ridacchiando ormai conpletamente avvampato, accorgendomi che la sua stanza era la 6A e non la 5A come stritto sulla mia chiave che stringevo in pugno.
"Bhe.. dovrei essere ospitale con chi mi ha parato il culo quindi.. vuoi?"
si spostó di lato e mi sorrise.
"Oh io...d-devo farmi la doccia.. e-e.. devo fare delle.. cose.. e n-non.."
balbettai torturandomi le mani.
"Su bambolina, non dirmi che sei un pappa molla hm?"
Alzó un sopracciglio poggiandosi allo stipite con il braccio.
"Ma.. s-sono stanco..e.. non hai la tua ragazza?"
tremai e tirai un sospiro.
"La mia ragazza é andata via poco fa.. ora siamo solo io e Sammy, tanta birra e vodka"
sussurra mordendosi il labbro.
"i-io..."
mi grattai la nuca con lo sguardo basso, vedendolo rientrare dopo alcuni secondi, trovandomi con dei boxer fra le mani.
"Te li devo.. almeno questi"
mi sorride ridacchiando.
"Okay ehm.. i-io vado a farmi la doccia eh?"
Gli sorrisi ormai ipnotizzato indietreggiando lentamente.
"Se cambi idea sai dove trovarmi ragazzetto"
sussurra facendomi un occhiolino e a momenti nei miei pantaloni scoppiava l'oceano Atlantico,con tanto di navi.
"O-okay"
li diedi le spalle sentendolo ridacchiare, aprendo la mia stamza,ed entrando velocemente, poggiandomi con un sospiro subito dopo alla porta con la schiena.
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His green eyes
Fanfiction《Dopo una vita difficile,Benjamin, un ragazzo di appena 25 anni, decide di entrare in polizia, e tutto va bene, fino a quel giorno. Due occhi verdi, un sorriso così perfetto da piegarti in due ed una tutina arancione, stiamo parlando di Dean Winches...