L'AMORE SI MUOVE

CAMBIAMENTI

E' pomeriggio tardi quando rincaso, c'è silenzio, iniziamo molto male. Sono certa che mia madre è furiosa, giro per entrare in camera mia e vedo che lei e mio padre sono in sala seduti in silenzio. La situazione non è delle migliori. Poggio la borsa sul letto e sento la voce severa di mio padre:

<< Lia, vieni qui>>.

Ok. questo non è per niente un bell'inizio. Vado in sala e dico:

<<Dimmi pa>> << Tua madre mi ha raccontato quello che hai fatto oggi, quante volte ti ho detto che devi darti più da fare in questa casa? Non voglio che si ripeta più>>.

Sento le lacrime scendermi sul viso. << Non è giusto, io faccio almeno quanto fa lei in questa casa, non ne posso più di sentirmi un eterno fallimento>>

<< Chi ha detto che sei un fallimento?>> dice arrabbiato << nessuno ma io mi sento così>>.

<< ti ho mai fatto mancare qualcosa?! è così che mi ripaghi?>> inizia la lite.

Lui non mi capisce, mia madre non mi capisce, nessuno può capire quello che ho dentro. Le lacrime ormai mi ricoprono tutto il viso e i singhiozzi sono sempre più forti. Vado a chiudermi in camera e mi stendo sul letto fino ad addormentarmi.

La mattina seguente mia madre mi sveglia e si siede accanto a me, vedo che è più tranquilla mi guarda e mi dice: << Perché non mi hai detto prima come ti sentivi?>> << Perché avrebbe cambiato qualcosa per te?>> Tanto è la solita egoista che non mi permette di fare mai niente a causa delle sue paure e delle sue ansie. << certo che avrebbe cambiato, tu lo sai quanto ho paura del mondo che c'è là fuori, ma non voglio vederti così non ce la faccio più, è passato un anno ormai e ti vedo giorno dopo giorno buttata dentro quel letto a sprecare la tua vita. Non voglio che diventi come me>>

So che la sua vita non è stata facile e che se si ritrova così un po' è sicuramente colpa sua ma anche di tutti gli ostacoli che ha dovuto affrontare. Raccolgo quel po' di coraggio che mi rimane e tutto d'un fiato le dico << Lasciamo andare dalla zia a Bologna>>.

Vedo i suoi occhi spalancarsi e poi diventare tristi quasi rassegnati. << Cosa faresti precisamente lì?>> le rispondo << Mi cercherei un lavoro>> si alza e dice << devo parlarne con tuo padre>> e poi esce dalla stanza.

Mi sento libera e consapevole di averci almeno provato. So che il cambiamento può essere doloroso ma a volte è necessario. Ho davvero bisogno di essere felice.