capitolo 27 (Eli)

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Mi svegliai alle undici passate,feci per toccare Fede ma non la trovai,la sua parte di letto era ormai fredda,segno che si era alzata già da un bel pezzo.
Mi alzai di mala voglia,era il 30 dicembre,fuori pioveva e mi stavo seriamente preoccupando per la mia ragazza.
La chiamai più volte,finché mi arresi,buttai il telefono sul divano e mi accesi una sigaretta.
Chissà cosa stava facendo Fede,dov'era e soprattutto con CHI era. A interrompere i miei pensieri fu una chiamata da parte sua.
E:alleluja amore,dove sei?
F:ho accompagnato un'amica a fare compere,scusa se non ti ho avvisata.
E:fuori diluvia,vengo a prenderti?
F:va bene amore,ti aspetto al centro commerciale.
Chiuse la chiamata e mi fiondai in macchina con addosso una felpa e jeans al volo.
Quando arrivai quella scema era in maniche corte sotto la pioggia battente,le suonai il clacson ed entró in macchina correndo.
E:aspetta che accendo l'aria calda.
Le porsi la felpa che avevo sui sedili dietro e se la mise. Partimmo per andare a mangiare un panino nel primo bar aperto.
E:piccola,sei sporca di ketchup sull'angolo della bocca. Aspetta,ti pulisco.
Le passai il pollice e leccai il ketchup che avevo sul dito.
E:chi era sta tua amica?
F:Giulia,non la conosci
E:anni?
F:diciannove
E:etero,bisex o lesbica?
F:oh ma che é il terzo grado?
Rise
E:probabile.
F:tranquilla,l'unica donna nella mia vita sei e sarai solo tu
E:ti scopo su questo tavolo se non la smetti.
F:uhm la smetto,non so se sarebbe un bello spettacolo per la gente qui.
Durante il pomeriggio decidemmo di andare in un negozio di strumenti musicali,io suono la chitarra e dovevo assolutamente comprarmene una nuova.
E:quale mi consigli am..
Neanche finire la frase che si precipitó su una chitarra nera lucida,era a dir poco stupenda.
Fede cominció a starnutire senza fermarsi,le toccai la fronte e le stava salendo la febbre.
Comprai la chitarra e corremmo a casa,la presi in braccio e la posai delicatamente sul letto,le misi tantissimi cuscini attorno,proprio come fece lei quella sera che io ero fatta.
E:tranquilla piccola,ora ti porto un the caldo. Che cazzo vai in giro con le maniche corte sotto la pioggia Dio Cristo.
Le baciai la testa e mi diressi in cucina,meritava di star bene e io ci sarei riuscita.
La sera passó in fretta,lei continuava a tossire e a starnutire,la febbre saliva sempre o rimaneva nello stesso punto.
La notte dormii sul divano anche se lei non voleva,il giorno dopo sarebbe stato capodanno,chissà cosa ci riservava il destino.

Due ragazze pervertite Eli e Fede.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora