capitolo 56 (Eli)

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Il giorno seguente tornammo dalla psicologa,anche se nessuna delle due era felice della decisione presa.
Psicologa: avete deciso?
Guardai Fede,le nostre mani si stringevano e si torturavano.
E:ci disintossichiamo.
La psicologa ci guardò preoccupata,ci fece attendere qualche minuto per alcune chiamate e ci diede l'indirizzo del centro.
Salimmo in macchina,Fede alla guida e io al posto vicino,aspettammo qualche minuto prima di mettere in moto la macchina,il silenzio regnava in quella macchina.
Fede mise in moto e caddi in un pianto e in una depressione assurdi,nonostante Fede cercasse in tutti i modi di calmarmi.
Arrivammo al centro di "disintossicazione",la prigione che ci avrebbe tenute divise per mesi interi.
Un dottore ci spiegò le nostre stanze,Fede gli chiese se potevamo stare sole e lui ce lo concesse.
Iniziammo a baciarci sotto gli occhi attenti delle persone che ci guardavano schifati,le morsi più volte il labbro inferiore,eravamo stanche e avevamo paura,ci aspettavano mesi pesanti e difficili.
E:ti amo
Non mi rispose,si girò un ultima volta e scomparve dietro l'angolo.
Una dottoressa prese la mia valigia e mi accompagnò al sesto piano,il piano per i ragazzi che,come me,soffrivano di bipolarismo,autolesionismo e alcolismo.
Entrai nella stanza che condividevo con altre tre ragazze,non avevo voglia di socializzare,volevo solo la mia ragazza e nessun'altro.
Mi buttai in un letto qualsiasi e cominciai a piangere,ero la da neanche dieci minuti e già volevo tornare a casa.
Diedi la mia SIM alla dottoressa e dopo qualche minuto mi calmai. Una ragazza dai capelli corti si avvicinò a me e mi porse un fazzoletto.
Li:io sono Linda
E:Eli
Li:perché piangi?
E:mi hanno portata via dalla mia ragazza
Li:sai perché sono qui?
Mi asciugai una lacrima e scossi la testa.
Li:beh,io provengo da una famiglia composta da me,mia madre,mio padre e i miei tre fratelli. Mio padre faceva uso di droghe e mi fece ingerire la mia prima pasticca quando avevo solo sei anni. Venivo presa di mira a scuola per il fatto che mi vestivo sempre di nero e per i miei numerosi tatuaggi,i miei fratelli abusavano di me e ho iniziato a bere e.. Beh.. A tagliarmi.
Si alzò le maniche e numerose cicatrici, superficiali e profonde,segnavano le sue braccia.
Gliele accarezzai dolcemente e un sorriso comparve sul mio volto.
E:sai,la mia ragazza,Fede,é una guerriera. Abbiamo passato tante cose e sapere che ci vedremo raramente,quando la nostra salute c'è lo consentirà fa male. Ma voglio lottare per lei,per noi.
Li:e per te.
Mi abbracciò, sembrava che ci conoscessimo da una vita,iniziai a fare amicizia con le altre ragazze e il dolore all'improvviso si fece meno pesante.

Due ragazze pervertite Eli e Fede.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora