capitolo 42 (Fede)

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Arrivate a casa iniziai a farle una serie di domande finché lei non si incazzò e mi lasciò a casa sola, senza neanche dirmi dove andava.
Non poteva trattarmi così, era la mia ragazza cazzo!
O forse si, forse era colpa mia, forse ero io che le permettevo, la facevo ingelosire così tanto? Cosa faccio per permetterle di trattarmi così?
Iniziai a piangere, a picchiare il muro, avevo le dita e le nocche insanguinate, bruciavano ma non mi interessava per niente. Continuai a picchiare il muro per un po' mentre urlavo e piangevo a un certo punto mi accovacciai a terra, le ginocchia alla testa e le lacrime che mi rigavano il viso.
Era troppo non poteva continuare così fra noi, se la facevo stare così male da non parlarmi più allora era meglio non stare più assieme, la mia Eli forse non era più così tanto mia, la stavo perdendo.
Mi alzai da terra iniziai a girare per tutta casa, senza una meta, ogni punto di quella casa mi portava in mente litigi e momenti belli, ero stanca.
Trovai il temperino nel mio astuccio, staccai la lama e iniziai a tagliare, facevo tagli profondi e altri meno, non so quanti ne avevo fatti ma ringrazio il cielo che era inverno e mettevo le felpe per nascondere.
Appena mi sentii meglio mi arrivò un messaggio da Sofy
S: ciao fede, sai mi piaci tanto, e so che sei fidanzata con Eli ma tu sarai mia, sto arrivando a casa con una sorpresa
Non le risposi, ora capivo! Avrà detto tutto ad Eli, cercai il suo numero e appena lo trovai la chiamai.
Stavo piangendo, tremavo, il braccio bruciava ma appena sentii eli mi passo tutto. La sua voce mi rassicurò ma era sicuramente fatta
F: vieni subito ti prego
Avevo bisgno di lei, non potevo starle troppo lontana, no dopo tutto questo; no aspetta lei sapeva tutto di sofy, e sapeva che io volevo sposarla e delle altre non me ne fotteva un cazzo perché non mi parlava? Basta, ormai ciò che è fatto è fatto.
Dopo una mezz'ora per riprendermi iniziai a sentire delle voci fuori casa
È ELI!
mi precipitai fuori dove vidi Sofy trattenere Eli al muro che si stavano picchiando.
Non mi importava della rabbia in quel momento, la mia Eli non si tocca.
Mi avvicinai a sofy la presi per un braccio, tenendola il più stretto possibile
F: se la tocchi di nuovo ti spacco la faccia
Ed era vero, potevo odiarla ma era la MIA Eli cazzo.
Dopo averci sbraitato contro se ne andò.
Entrammo in casa
E: grazie amo..
Prima ancora che potesse finire le dissi
F: con te per il momento non voglio parlare
E mi buttai sul divano
E: ti prego amore ascoltami un attimo
Facevo finta di non ascoltarla mentre avrei voluto piangerle tra le braccia.
E: oh merda le pillole, ora arrivo
Prese le pasticche e tornò nel salone
E: cazzo hai fatto alle mani?!
F: niente
E: e perché le hai ferite?
F: ho detto che non è niente
Si avvicinò a me con aria minacciosa intenta a prendermi la mano e...

Due ragazze pervertite Eli e Fede.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora