Capitolo 87 (Fede)

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Eravamo finalmente in sala, la giornata non era ancora finita ed io ero già esausta; mi scoppiava la testa avevo provato troppe emozioni per un giorno solo e non sapevo a cosa pensare prima.
La prima cosa che notai entrando in sala furono gli invitati già seduti ai loro posti che ci attendevano, e appena siamo entrate tutti ci accolsero con un grande applauso.
Imbarazzata e distrutta per quel maledetto abito e quelle scarpe, decisi di andare a sedermi al mio posto ed Eli mi seguì a ruota. Ci vennero in contro tutti i ragazzi dell'ospedale e iniziammo a parlare del più e del meno, quelle persone erano così speciali per me, per noi, ci sono state vicine in quel periodaccio e non potrò mai dimenticarli ma soprattutto non saprò mai come ringraziarli.
Successivamente si avvicinarono Luca e Luke che avevano i posti assegnati accanto ai nostri poi le damigelle e poi tutti gli altri invitati a poco a poco ci andavano facendo gli auguri, ma la mia attenzione era attirata dai nostri genitori, non li vedevo da tanto tempo e ora eccoli li, seduti al tavolo come invitati al mio matrimonio con una donna. Si erano avvicinati solo un secondo per salutarci, non ci avevano fatto neanche gli auguri e poi si erano seduti di nuovo al loro posto senza neanche dire una parola, ma è sempre più di ciò che mi aspettavo.
Tra una portata e l'altra io ed Eli andavamo a ballare, o meglio stavamo al centro della pista dondolando un po'. Era il momento del ballo con il padre, io e mia moglie non sapevamo che fare, i nostri genitori non ci degnavano di uno sguardo e allora vennero in nostro soccorso Luke e Luca che ballarono con noi, quei due ragazzi sono die amori, non so come avrei fattoin tutti questi anni senza il mio migliore amico, Lucian, dopo Eli, è la persona a me più cara.
Era arrivato il momento della torta e fra un bacio e l'altro decisi, con non so quale coraggio, di fare un piccolo discorso. Dopo aver preso la forchetta presente sul tavolo e averla picchiettata sul bicchiere del vino, mi ero alzata in piedi e sentivo gli occhi di tutti puntati su di me, avevo preso coraggio e mentre tremavo avevo deciso di dire davanti quanto grande fosse il mio amore per quella donna al mio fianco e quanto fosse straziante quel vestito che avevo indosso.
Eli stava per alzarsi e dirmi qualcosa, ma improvvisamente Luca l'aveva fermata e Luke si era alzato quasi simultaneamente.
Lucian ci aveva invitatoad andare in una stanza nella quale erano presenti due vestiti con i rispettivi accessori da indossare, voleva che ci cambiassimo perché ci aspettavamo una sorpresa. Essendo che da quei due c'era da aspettarsi di tutto non avevamo provato neanche ad indovinare.
Una volta tolto l'abito mi sentivo di nuovo respirare, ora volevo solo un pantalone ma no! Mi avevano dato un altro vestito, era più corto e più comodo del vestito da sposa e soprattutto non era di quel bianco che mi faceva male agli occhi, ma era di un blu elettrico meraviglioso.
Io ed Eli eravamo uscite da quella stanza più belle che mai, quel giorno rispecchiandomi nei suoi occhi mi sentivo davvero meravigliosa e lei lo era ancora di più. Ci ritrovavamo di nuovo in sala, mano nella mano e con tutti gli invitati ai loro posti solo che questa volta, accanto alla console del dj c'era una sedia con una chitarra e un microfono. Non capivoil motivo di quel cambiamento visto che non era in programma e iniziavo a chiedermi quale fosse la sorpresa.
Continuavo ad osservare il palco per capire cosa stava succedendo e alla fine avevo notato dei piccoli dettagli in quella chitarra, io la conoscevo, ma era impossibile fosse la sua e allora ci scherzai su dicendo ad Eli "ti immagini hanno chiamato Demi?" Neanche il tempo di finire la frase che abbiamo sentito dei passi, e subito dopo delle note, ma non erano delle note qualsiasi erano le note di nightingale, la nostra canzone.
Non ci credevo, non poteva essere la sua chitarra ma appena la vidi sul palco, prendere quello strumento e iniziare a cantare, li avevo realizzato tutto, quei due pazzi c'erano riusciti, non mi interessava sapere come, sapevo solo che davanti a me c'era la donna che mi ha salvato mille volte solo con delle sequenze di note intersecate con delle parole che però diventavano vita.
Demetria Devonne Lavato era davanti a noi che cantava, ero letteralmente paralizzata, allora Eli mi aveva preso per le mani e mi portò a ballare, eravamo le uniche a ballare e gli ospiti puntavano i loro occhi su di noi come i riflettori puntano sugli attori in un teatro.
Non avevo vissuto giorno più bello di quello, e non riuscii a trattenere le lacrime.
Eli era mia moglie, dopo tutto quello che avevamo passato adesso eravamo legate da una promessa più grande di tutte quelle fatte in precedenza, ormai eravamo legate l'una a l'altra e quella canzone cantata dal vivo stava facendo danzare, non solo i nostri corpi, ma anche le nostre anime.

Due ragazze pervertite Eli e Fede.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora